La legge elettorale: problematiche e prospettive. L’incontro al Pirellino

costituzioneIl Palazzo della Regione di Como (Pirellino) ha ospitato il 24 maggio l’iniziativa del Comitato comasco per la difesa della Costituzione su La legge elettorale: snodo cruciale della democrazia. Coordinata da Bruno Saladino, l’iniziativa  ha visto come parte centrale la relazione  di Maria Paola Viviani, docente di Diritto pubblico presso l’Università dell’Insubria. Presenti e partecipi con loro riflessioni anche il prefetto Michele Tortora, l’assessore Marcello Iantorno e il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri.

L’incntro si è aperto con l’introduzione di Bruno Saladino, il quale ha ricordato, insieme alle dinamiche che portarono nel 2006 alla nascita del Comitato nazionale  presieduto oggi da Alessandro Pane, anche la grande importanza rivestita dal tema specificatamente trattato, soprattutto in un momento di grande crisi e di caos politico come quello attuale. La classe parlamentare, ha continuato l’ex consigliere comunale comasco, ha dimostrato nei mesi di governo Monti tutti i suoi limiti nell’affrontare il nodo dell’ordinamento elettoralelasciato del tutto inevaso al di là dei richiami del Capo dello Stato e delle promesse del precedente Presidente del Consiglio. Una legge, popolarmente detta “Porcellum”che è contrassegnata inoltre da enormi problematiche, come l’impossibilità di esprimere preferenze da parte del cittadino e l’incapacità di assicurare al Paese qualsiasi forma di governabilità. Sempre Saladino ha concluso augurandosi un movimento di pressione sull’attuale esecutivo, per arrivare ad una modifica sostanziale del sistema corrente o per correggerne almeno le storture più esplicite.

Il prefetto  Michele Tortora,  ha sottolineato il ruolo del Viminale e delle prefetture nell’assicurare la riuscita del voto fin dalla nascita della Repubblica, oltre che l’estrema contemporaneità dell’istanze di rappresentatività e di governabilità lasciate inespresse dalla legge in questione. Necessità di un governo stabile e ricostruzione del rapporto di rappresentanza tra cittadini e istituzioni, queste sono le condizioni sine qua non poste dal magistrato per migliorare l’impianto elettorale del Paese. Proposte raccolte anche dal consigliere del Pd Luca Gaffuri, chiamato a testimoniare inoltre sugli sforzi compiuti dal centrosinistra lombardo per modificare l’ordinamento regionale prima dell’ultima tornata di votazioni. L’uomo politico comasco ha citato infatti le modifiche apportate, nell’abolizione del listino del candidato Presidente, nella ripartizione dei seggi tra i vari territori per favorirne la rappresentanza e nelle modalità di raccolta firme per la presentazione delle liste, come prova degli effetti di una reale volontà di cambiamento e segno del difetto più grave nell’ordinamento nazionale, ossia le diverse tipologie di voto tra i vari livelli amministrativi.

La relazione della professoressa Viviani ha invece dimostrato in primo luogo il carattere unico del “Porcellum”ossia l’aver ripreso tutti i difetti congeniti alle due macro tipologie di sistemi elettorali, il proporzionale e il maggioritario, senza alcuna della loro virtù. La legge inoltre, ha ricordato la studiosa, è stata promulgata in palese contraddizione con un dettato della Comunità Europea che vietava di modificare l’ordinamento prima di una scadenza elettorale, così da esporre l’Italia ad un processo d’infrazione da parte della corte di Strasburgo. Distorsione del voto tramite l’abnorme premio di maggioranza, mancata preferenza e non rispetto dell’uguaglianza di voto tra singole circoscrizioni regionali al Senato: questi sono i 3 grandi difetti del testo redatto da Roberto Calderoli per la Viviani, la quale ha poi ammesso di considerare la legge solo una parte del problema italiano, da risolvere non tanto con ulteriori interventi normativi ma con una nuova socialità. Per il futuro la giurista si è detta sicura di un imminente modifica minima del testo senza cambiarne la sostanza, in vista della pronuncia del Tribunale costituzionale prevista per il prossimo autunno, mentre la soluzione ideale  è stata individuata nell’adozione del meccanismo elettorale spagnolo o nel ritorno al vecchio “Mattarellum”, di sicuro più efficace del suo successore.

L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata ad alcuni interventi del pubblico, circa 50 persone accorse nella sala convegni del Pirellino, come la riflessione dell’assessore alla legalita del Comune di Como Marcello Iantorno sul ruolo decisivo della Magistratura nel tutelare la democrazia, riferendosi alla sentenza della Cassazione che rinvia il testo all’esame della corte costituzionale, la proposta dello stesso Saladino sulla necessità di adottare un sistema a doppio turno come per i Comuni ed infine il pericolo di derive lideristiche e populistiche in mancanza di cambiamenti. A questi Viviani ha ribattuto considerando eccessivo il peso assunto dai giudici nell’affrontare il problema, con il rischio di aumentare il divario tra cittadini e politica, comunque molto distorsivi gli effetti di un suffragio basato su un duplice momento di voto e la voglia di partecipazione dell’elettorato come antidoto capace di disinnescare le derive personalistiche del voto. Proprio tale entusiasmo, insieme al record di rinnovamento e di presenza femminile del Parlamento appena eletto, sono considerati dalla docente di Diritto come segni positivi e di ottimismo per il prossimo futuro.[Luca Frosini, ecoinformazioni]

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