Spallino sta con Libeskind
L’assessore comasco prende nettamente posizione a favore del monumento dell’archistar.
L’assessore all’Urbanistica del Comune di Como Lorenzo Spallino interviene con la propria newsletter sul dibattito sull’opportunità o meno di installare il monumento alla luce, in onore a Volta, sulla diga foranea comasca.
«Due parole a proposito della (dura) presa di posizione (negativa) di alcuni autorevoli professionisti comaschi (link al documento) circa la realizzazione del monumento a firma di Daniel Libeskind sulla diga foranea di Como – interviene l’assessore –. Posso iniziare dai fatti? Uno dei più famosi architetti mondiali propone di donare alla città di Como il progetto di un monumento dedicato ad Alessandro Volta e un gruppo di realtà legate al territorio si assume i costi di tale realizzazione, comprensivi del consolidamento del tratto finale della diga. La stampa dà notizia, fin da gennaio di quest’anno, della suggestiva collocazione dell’intervento, ossia il tratto finale della diga foranea. Il Comune di Como accetta la donazione e il compito di gestire i non semplicissimi passaggi, connessi al percorso di sponsorizzazione tecnica, è affidato alla struttura diretta dall’architetto Cosenza».
«Alla notizia della indizione della Conferenza servizi ecco la presa di posizione, che boccia senza appello l’ipotesi della collocazione “per l’evidente incongruenza ambientale” e l’interferenza “nella libera visione dell’insieme del paesaggio lacuale da piazza Cavour” – prosegue Spallino –. Ho troppa stima e affetto per molte delle firme in calce alla lettera in questione per ricordare che proprio alcuni degli interventi architettonici per cui questa città va famosa sono stati contrassegnati dalla feroce opposizione di alcuni alle scelte del progettista».
L’assessore prosegue il sostegno all’iniziativa e l’attacco: «Non posso però tacere del fatto che dire “fatelo, ma non lì” fa torto all’intelligenza delle firme in questione, che sanno benissimo che proprio il luogo ha una parte importante, se non fondamentale, nella scelta della sua collocazione. Infine, poiché mi aspetto il rilievo. C’è un elemento di autocelebrazione nel monumento? C’è come in tutto ciò che è architettura e discussione attorno a questa. È stato evidenziato per la stessa Fontana di Camerlata, di cui giustamente si sottolinea lo stato non consono all’importanza che oggi le viene riconosciuta e all’affetto che le portiamo. Come comaschi possiamo scegliere di essere ricordati negli anni a venire per due motivi: per aver accolto in una posizione così spettacolare un’opera donata da Daniel Libeskind o per averla rifiutata. Personalmente preferirei la prima ipotesi». [md, ecoinformazioni]