La lenta marcia dei diritti/ il problema della responsabilità, il parere degli autisti

DISABILI-3Sul marciapiede la responsabilità è del Comune, sul mezzo dell’Asf, e sulla pedana? Vi abbiamo raccontato qui un episodio accaduto su un bus a Monte Olimpino. Gli autisti chiedono chiarezza all’azienda


È un bel quiz. A Como, con l’arrivo dell’estate, aumentano i bus con pedana manuale per il trasporto dei disabili. Nello specifico, ne saranno dotate le linee 1, 6, 7 e 11, mentre per le altre è necessario la prenotazione da parte dell’utenza. A Monte Olimpino, giovedì 14 maggio, a una ragazza disabile senza accompagnatore viene fatto notare dall’autista che «se succede qualcosa, sul marciapiede l’assicurazione è del Comune, sul mezzo è dell’Azienda di trasporto, ma sulla pedana la responsabilità è dell’operatore che interviene». Quindi, la salita senza accompagnatori dipende dal buon cuore del personale? È un punto controverso. Gli autisti hanno sollecitato più volte Asf su questo punto senza avere ancora avuto una risposta: «Al momento, niente di chiaro e definitivo. L’azienda non ha ancora detto se rientra nelle nostre competenze scendere e aprirla», spiega Pasquale Vasta, Rsu Cgil. Anche perché, la pedana elettrica ha spesso problemi mentre quella manuale non è facilmente “valicabile” dall’utente: «Se una persona – continua Vasta – è dotata di carrozzina a motore allora magari può farcela, al contrario è difficile e dobbiamo intervenire noi». Inoltre, se il disabile si fa male mentre l’autista lo aiuta a salire la pedana, c’è l’assicurazione a coprire i danni? «Anche su questo aspettiamo una risposta. I disabili che prendono il bus sono pochi e, al momento, per fortuna, nessuno si è fatto male». Durante l’inverno, è necessario chiamare per sapere se c’è una pedana funzionante. Ora, invece, grazie alla nuova introduzione, per alcune linee non è più necessario.
Non viene in aiuto la Carta della mobilità del 2015: «Il conducente – è scritto – risponde personalmente per i danni ai passeggeri arrecati con dolo o con colpa grave. Per tali danni la Società è responsabile in via oggettiva ma è fatta salva, in ogni caso, l’azione di regresso nei confronti del dipendente. La Società risponde secondo equità, con un indennizzo lasciato al libero apprezzamento del giudice, per i danni arrecati ai passeggeri dell’autista che si trovi in stato di necessità».
Si attendono, quindi, chiarimenti. [Andrea Quadroni, ecoinformazioni]

2 thoughts on “La lenta marcia dei diritti/ il problema della responsabilità, il parere degli autisti

  1. Purtroppo nel nostro paese troppo spesso la responsabilità fa rima con la viltà del “te la prendi tu la responsabilità? Chi te lo fa fare?” Spero che la CGIL preferisca la prosa della solidarietà e dell’umanità alle rime più o meno baciate.

  2. Ma quand’è che la responsabilità sarà del passeggero, che sarà finalmente riconosciuto maggiorenne? Scherzi a parte, la pedana è parte del mezzo. Discorso chiuso.

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