Asf

13 giugno/ Sciopero Cgil Cisl Uil del trasporto pubblico locale

I lavoratori del trasporto pubblico locale  e delle aziende Fnma (Autolinee), Fnm Holding e Fn Rete sciopereranno giovedì 13 giugno per quattro ore in tutta la Lombardia. A Como, lo stop per Asf autolinee e Spt holding è dalle 10 alle 14.

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ecoinformazioni on air/ Telecamere mobili

Il servizio di Gianpaolo Rosso in onda nell’edizione delle 19,45 di Metroregione di Radio Popolare del 14 maggio. «Fortunatamente a Como gli autobus non esplodono e questo è dovuto anche ai nuovi mezzi arrivati nel 2017 tra le polemiche degli ambientalisti perché ancora diesel mentre altre città scelgono il gas o l’elettrico. (altro…)

25 novembre sciopero dei trasporti per la democrazia

asfL’idea dell’Asf di prendere per validi accordi non votati dai lavoratori affidandosi al semplice sostegno di sindacati complessivamente meno rappresentativi della Cgil si sapeva che avrebbe determinato danno al servizio. E infatti venerdì 25 novembre i cittadini e le cittadine dovranno sopportare il disagio di uno sciopero più che motivato visto che non solo l’azienda ha avuto l’idea di ridurre lo stipendio a una parte dei dirigenti, ma pensa che le rattative sindacali si facciano esclusivamente con chi è concorde con l’azienda stessa. Di seguito il comunicato della Filt-Cgil. (altro…)

L’Asf licenzia/ Palazzo Cernezzi intervenga

asfNonostante le dure proteste per evitare  il licenziamento di un lavoratore malato e quindi inidoneo alla guida, approdate anche in Consiglio comunale a Como, Asf ha licenziato il lavoratore. Lo denuncia la Filt Cgil di Como. Una mozione della sinistra della maggioranza e di parte delle opposizioni per evitare il licenziamento sarà discussa in Consiglio.

 

«Martedì 16 febbraio Asf ha proceduto con il licenziamento del lavoratore “non idoneo alla guida” – spiega un comunicato della Filt Cgil comasca –. Più precisamente, ha chiesto la convocazione della Commissione di conciliazione alla Direzione territoriale del lavoro, in buona sostanza l’anticamera del licenziamento».

«Dopo quasi un anno di trattative, 2 scioperi con l’adesione della quasi totalità dei lavoratori, il blocco del trasporto pubblico locale in tutta la provincia, una manifestazione davanti al Comune di Como, l’intervento del Consiglio comunale di Como, l’azienda ha ritenuto di non “sentire ragioni” e sta procedendo per la sua strada – prosegue il comunicato –. Inoltre, nella vertenza collettiva circa la ricollocazione dei “non idonei alla mansione”, è stata respinta la proposta di sindacati e Rsu di riservare alla categoria la mansione di “verificatori titoli di viaggio”».

Per questo: «La Rsu e le segreterie provinciali di Filt Cgil-Fit Cisl e Uilt Uil hanno proceduto a inviare formale comunicazione di apertura della procedura di raffreddamento e conciliazione che, se non interverranno novità e aperture da parte di Asf, porterà ad azioni di sciopero sul territorio comasco».

«Riteniamo grave che un’azienda con 3milioni di utile nel 2014, si rifiuti di ricercare con noi soluzioni onorevoli e dignitose per chi si trova si potrebbero trovare in precario stato di salute – spiegano congiuntamente i sindacati –. Riteniamo inaccettabile e respingiamo l’atteggiamento che scarica sugli enti di assistenza i lavoratori non più idonei alla guida ma sicuramente idonei per altre mansioni».

Mentre la politica si sta lentamente attivando. A Palazzo Cernezzi è stata iscritta all’ordine del giorno (punto 8 del 2016) una mozione per «la messa in atto di azioni a tutela dei lavoratori», firmata dai consiglieri del Partito democratico Vito De Feudis, Raffaele Grieco, Guido Rovi e Gioacchino Favara, di Paco-Sel Luigi Nessi e Celeste Grossi, di Per Como Roberta Marzorati, del Movimento 5 stelle Luca Ceruti e del Gruppo misto Francesco Scopelliti. [md, ecoinformazioni]

Villa Erba: nella notte approvata la rimodulazione del debito

3 COMO COMUNESolo con una oltranza e una maggioranza divisa è stato approvato a Palazzo Cernezzi il piano per la rimodulazione dei mutui di Villa Erba. Gli autisti di Asf hanno incontrato il sindaco annunciando la non collaborazione con l’azienda: «Senza straordinari salteranno delle corse».

 

Preliminari

Nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 14 dicembre per prima Celeste Grossi, Paco-Sel, ha la Giornata internazionale dei diritti delle immigrate e degli immigrati, ricordando come con il sopraggiungere dell’inverno si «siano deteriorate le vie di fuga per donne, bambini e uomini», mentre «si criminalizzano gli immigrati e si militarizzano i territori». Di qui l’annuncio di prossime azioni simboliche, come la marcia a piedi scalzi tenutasi a settembre, e la richiesta all’amministrazione di un incontro con il prefetto per trovare una soluzione alla situazione degli immigrati che dormono la notte alla stazione di Como S. Giovanni. «Il prefetto è l’unico responsabile di questa vergogna che si sta verificando da mesi» ha attaccato Marco Butti, Gruppo misto. L’esponente di Fratelli d’Italia ha quindi fatto un affondo sul fallimento del brand di Como e del sito di promozione turistica: «Costati fra tutto 206mila euro». «Io quando ero assessore al turismo ho speso 200mila euro in due anni» ha rincarato Francesco Scopelliti, Ncd. Enrico Cenetiemo, Gruppo misto, ha invece segnalato l’allontamento delle suore ugandese che da 14 anni operavano alla Ca’ d’industria, mentre Luca Ceruti si è felicitato della illuminazione «Via di Cesare “da Damasco” di Cantù» dell’assessore Iantorno per lo stralcio di una pizzeria e di un negozio di abbigliamento posti all’interno di un intero palazzo storico comunale dal Piano delle alienazioni. 
Il consigliere pentastellato ha quindi chiesto con forza la consegna di alcuni documenti, per il suo lavoro consigliare, richiesti da tempo e mai recapitatigli.

 

Lavoratori Asf2015-12-14 20.19.24

Nel mentre in aula si sono presentati una 20 di lavoratori di Asf, l’azienda del trasporto pubblico comasca, così come avevano annunciato i sindacati che hanno scritto in una nota, dopo due scioperi con una altissima adesione, «In questi tre mesi si è provato a sollecitare diverse volte Comune e Provincia, proprietari del 51 per cento di Asf, senza risultati». Infatti «da maggio Rsu e organizzazioni sindacali chiedono a Asf una intesa contro il licenziamento di lavoratori non più idonei» senza ottenere risultati ha spiegato in aula Vito De Feudis, Pd, che ha chiesto un incontro fra sindaco e lavoratori. Una riunione che si è tenuta, sospesa la seduta, nella attigua Sala stemmi. I rappresentanti dei lavoratori hanno ricordato che si tratta di una società con 500 addetti, di cui 30 lavoratori ex autisti ora reintegrati in altre mansioni: «L’autista non è un pullman che quando si guasta viene rottamato!» Asf ha 3milioni di utile, h2015-12-14 21.02.16anno aggiunto, con efficienza tempo/guida dell’80 per cento, «una delle migliori in Italia», «questo perché i tempi morti al capolinea o in deposito oltre la mezz’ora non sono considerati di lavoro». Per «6 ore e mezza di lavoro si può anche impiegare in realtà 10, 12 o 14 ore». «L’evasione tariffaria è dell’1 per cento, la migliore in Italia – hanno proseguito – gli autisti fanno anche da controllori e ora da bigliettai». «Abbiamo accettato di tutto, ma non possiamo accettare venga messo via perché non sta più bene» hanno aggiunto, annunciando la non collaborazione con l’azienda: «Senza straordinari salteranno delle corse». E dato che Asf per il 51 per cento è pubblica hanno chiesto anche l’annullamento dell’attuale Cda. Il sindaco Mario Lucini non ha nascosto la lontananza da alcune delle affermazioni sottolineando la impossibilità per Palazzo Cernezzi di un intervento diretto «non dipende tutto da noi», ricordando gli incontri avuti con Spt Holding e Asf e che il lavoratore oggetto della questione «non è sulla strada» e che potrebbe esserci la proposta di assunzione da parte della cooperativa che si occupa della pulizia dei mezzi. «Il Comune non può intervenire non ha nessuno nel Cda di Asf – ha precisato – di cui il 51 per cento è pubblico, ma il 49 per cento di privati». Un ragionamento che non ha convinto i lavoratori Asf che si chiedono a fronte di utili così alti perché non sia possibile trovare una mansione all’interno all’azienda ad un lavoratore non più abile al servizio per motivi di salute.

 

Villa Erba

In Consiglio si è quindi discusso sulla proposta di prolungamento dei mutui con Intesa Sanpaolo di Villa Erba dalla fine del 2025 al 1° gennaio 2031.

Visto che è «impossibile una proposta di aumento capitali» e «men che meno accendere nuovi mutui», ha detto l’assesora Marelli, questa «è l’unica possibilità per dare una chance una possibilità di sviluppo a Villa Erba». La società continua ad essere in perdita, più di 2,4 milioni negli ultimi 4 anni, di cui solo 500mila euro nel 2015, ma la speranza è invertire la tendenza dall’anno prossimo. La svolta verrebbe data dalla collaborazione con la società Artexis Smg che sarebbe in grado di meglio promuovere la realtà comasca nel mondo.

La discussione si è concentrata sul Piano di sviluppo della società. In aula è stato portato nella serata quello che è stato approvato ad inizio 2015, ma non il prossimo che vede la collaborazione con l’azienda multinazionale interessata. Marelli ha spiegato che sarà possibile formularlo solo dopo l’approvazione della proposta, già fatta dagli altri enti, che porterà subito a un passaggio dal notaio il 17 dicembre e entro la fine dell’anno all’attivazione della rimodulazione. Ma non ha convinto le minoranze che hanno chiesto di vedere dei documenti «è mio diritto averlo?» ha chiesto Diego Peverelli, Lega, «senza documenti abbandonerò l’aula per protesta» ha aggiunto Scopelliti, «ma delle simulazioni almeno sono state fatte ? – ha chiesto Laura Bordoli, Ncd –. Se non ve le hanno fornite è inaccettabile». E sulla proposta ha concluso Butti: «È un Piano di sviluppo da dilettanti».

Dalla maggioranza si è poi distinta Paco-Sel «la Banca San Paolo, che è anche azionista, è l’unica che ci guadagna» ha dichiarato Luigi Nessi che ha proposto di creare un museo del neorealismo e di portare manifestazioni più popolari e più fruibili come a Erba. «Il Piano che avete portato in aula, come aveva detto in Commissione il presidente di Villa Erba, Manfredi, è completamente superato – è sbottata Eva Cariboni, Amo la mia città –, possibile che in un mese non si sia potuto stilare dieci pagine che spieghino l’accordo con Smg?» «Il piano è molto debole si basa solo sulla ristrutturazione senza andare ad incidere sulla struttura – ha aggiunto Grossi –, non c’è una riduzione dei compensi del personale apicale o una riforma dei compensi dei dirigenti con un fisso e una parte variabile a seconda dei risultati».

A difesa del provvedimento, con un affondo diretto contro il capogruppo di Paco-Sel, è intervenuto Gioacchino Favara, Pd, e lo stesso sindaco. Data l’ora il capogruppo del Pd ha poi chiesto l’oltranza approvata dalla maggioranza, che non è sempre riuscita a garantire il numero legale.

Bocciato un emendamento di Butti sono stati approvati dalla maggioranza due ordini del giorno, sempre del consigliere di opposizione, che chiedono relazioni sullo sviluppo di Villa Erba il prossimo anno.

Al voto alcune assenze fra la maggioranza, astenuta Paco-Sel, e il democratico Raffaele Grieco, con soli 14 voti favorevoli (4 contrari e 5 astenuti), la proposta nel cuore della notte è passata. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

29 settembre/ sciopero di quattro ore linee Asf

scioperoQuattro ore di sciopero unitario, martedì 29 settembre, dalle 10 alle 14, sulle linee asf. È la decisione presa a malincuore dai sindacati confederali lariani del trasporto. Motivo: la scelta della società di non ricollocare i lavoratori diventati non idonei

 

 

 

 

 

«La trattativa dura da maggio – spiega Marco Fontana, Filt Cgil – la risposta dell’azienda è sempre stata negativa». Casus belli: un autista di quarantanove anni con più di dieci di servizio in Asf. Dichiarato non idoneo, a fine malattia sarà licenziato. «Siamo costretti, e ci spiace con l’utenza per i disagi futuri, ma non abbiamo avuto altra scelta. Gli autisti parleranno con l’utenza e spiegheranno la posizione. La nostra azione è mirata a scongiurare altri possibili licenziamenti di non idonei. Quindi, l’episodio singolo, seppur con le sue specificità, è importante per il futuro». Nei prossimi giorni continueranno le assemblee; il sentore, però, è di un’adesione massiccia allo sciopero. «Asf ha cinquecento dipendenti e produce utile – aggiunge Mario Lovergine e Lorenzo Trombetta, componente e segretario territoriale Fit Cisl –. Il licenziamento non è illegittimo, riteniamo però sia importante ricollocare i lavoratori non idonei all’interno della società».
Le organizzazioni hanno inviato una richiesta d’incontro all’assessore ai Trasporti Gerosa, il presidente provinciale Livio, il presidente Spt holding Viganò, il presidente Asf Coarezza e il presidente Consorzio pubblici trasporti Como Mascetti.
«Il sentore – concludono le Rsu Pasquale Vasta e Antonio Parziale – è che, se le cose non si sistemeranno, le proteste proseguiranno». [aq, ecoinformazioni]

La lunga marcia dei diritti/ Chiesto un incontro

DISABILI-3Vita indipendente e Comodalbasso chiedono un incontro con Comune di Como e Asf contro la discriminazione sui mezzi pubblici.

«Egregi signori sindaco, assessore ai Trasporti, assessore Servizi sociali, Consulta dell’handicap, all’Asf e dott.ssa Polacchini dopo aver consultato la carta di mobilità dei servizi di Co.Mo. Fun&Bus Scarl e alla luce degli ultimi episodi che hanno riproposto riprovevoli situazioni discriminanti nei confronti di una cittadina con disabilità, riteniamo necessaria un’integrazione delle regole vigenti per colmare la carenza normativa e culturale che riguarda le persone con disabilità – affermano in una lettera i rappresentanti dell’Assemblea comasca per la vita Indipendente delle persone con disabilità e Comodalbasso –. La questione di fondo è la responsabilità del dipendente che assiste la persona disabile nell’atto in cui utilizza il sistema di salita, perché l’esperienza di Eva ha più di una volta prodotto reazioni di rifiuto da parte del personale del bus che non si rendeva disponibile all’assistenza e si limitava ad abbassare la rampa».

«Impedire ad una persona con disabilità l’utilizzo di un mezzo pubblico rappresenta una grave discriminazione ai sensi della Legge 67/2006 art. 2 – ricordano le due associazioni –. La dicitura “con accompagnatore” apposta sulla carta regionale trasporti, va interpretata non come un obbligo a viaggiare insieme ad un accompagnatore (come spesso accade), ma soltanto come un’esenzione dal pagare il titolo di viaggio per quest’ultimo». Inoltre: «Nel momento in cui una persona con disabilità deve usufruire della pedana è necessario che il luogo di approdo sia sicuro e facilmente avvicinabile dall’autista».

«Chiediamo una maggiore tutela e responsabilizzazione per gli autisti al fine che non accada più che si rifiutino di assistere una persona con disabilità nell’atto di salita/ discesa dal mezzo – dichiarano –. Ci sembra che il luogo idoneo per affrontare la complessità del tema sia un tavolo di discussione e lavoro i cui componenti fondamentali devono essere: i rappresentanti dell’azienda, i sindacati, i singoli lavoratori, la consulta dell’handicap e le associazioni delle persone con disabilità».

«Rileviamo l’urgenza di un primo incontro perché gli episodi citati si fanno frequenti – concludono – e, soprattutto, reiterano un disagio non accettabile sia dal punto di vista pratico (impedimento a viaggiare) sia dal punto di vista della sensazione di appartenenza sociale». [md, ecoinformazioni]

La lenta marcia dei diritti/ Disabile cacciato dal bus: Il Comune di Como convoca Asf

DISABILI-3«Asf, la società che per conto del Comune gestisce il trasporto pubblico locale è stata convocata venerdì a Palazzo Cernezzi – annuncia un comunicato di Palazzo Cernezzi –. A chiedere l’incontro sono stati l’assessore alla Mobilità Daniela Gerosa e l’assessore alle Politiche Sociali Bruno Magatti a seguito della denuncia di un disabile di essere stato cacciato da un bus della linea 7». Un accadimento che sostanzia le preoccupazioni espresse da Ida Sala di Paco-Sel. «Si tratta di un fatto grave e sono doverose delle spiegazioni» dichiarano gli assessori.

La lenta marcia dei diritti/ Tutte e tutti hanno il diritto di viaggiare

paco selIda Sala di Paco-Sel, impegnata per la Vita indipendente e in Como dal basso plaude all’attivazione sulle linee 1, 6, 7 e 11 della rete urbana di Como di corse attrezzate per il trasporto di viaggiatori con disabilità. Segnala tuttavia che non tutte le linee sono ancora in grado di assicurare a tutte e tutti la fruizione del fondamentale diritto alla mobilità e chiede si intervenga sul problema, segnalato da un’inchiesta di Michele Donegana e Andrea Quadroni su ecoinformazioni, sulla questione dell’assicurazione della manovra di salita e discesa con la pedana dei portatori di disabilità. Leggi il comunicato.

«Un’importante novità per la mobilità delle persone con disabilità. Sugli orari estivi delle linee 1, 6, 7 e 11 della rete urbana di Como saranno indicate le corse fatte da bus attrezzati per il trasporto di viaggiatori con disabilità. Ma la discriminazione permane su tutte le altre linee con barriere architettoniche non rimosse, fermate inadeguate e problemi legati all’assistenza durante la risalita e la discesa con la pedana.

Grazie alla positiva risposta da parte dell’ASF ad una proposta dell’assessore alle Politiche sociali Bruno Magatti (fatta propria dalla Consulta dell’handicap), sugli orari estivi esposti al pubblico dei bus delle linee 1 ,6, 7 e 11 saranno indicate le corse fatte da bus attrezzati per il trasporto di viaggiatori con disabilità. Questo permetterà loro di non dover più ricorrere ad estenuanti attese e a umilianti prenotazioni, da fare con largo anticipo, a cui gli altri cittadini non sono sottoposti. Si tratta di un segno di civiltà, un passo avanti verso l’uguaglianza dei diritti tra le persone, sancito, oltre che dalla nostra Costituzione, dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dallo Stato italiano.

Tuttavia non possiamo e non dobbiamo accontentarci: la discriminazione permane su tutte le altre linee con barriere architettoniche non rimosse, fermate inadeguate e problemi legati all’assistenza durante la risalita e la discesa con la pedana.

Come racconta una cronaca di ecoinformazioni, a Monte Olimpino, giovedì 14 maggio 2015, a una ragazza disabile senza accompagnatore viene fatto notare dall’autista del bus che «se succede qualcosa, sul marciapiede l’assicurazione è del Comune, sul mezzo è dell’Azienda di trasporto, ma sulla pedana la responsabilità è dell’operatore che interviene». L’affermazione dell’autista mette in evidenza un problema di responsabilità e di sicurezza che non si può e non si deve sottovalutare: ancora una volta ai cittadini e alle cittadine con disabilità viene sottratto un diritto che altri cittadini e cittadine hanno: la libera circolazione, cui è connessa la possibilità di svolgere attività di propria scelta in campo lavorativo, economico, politico, culturale, ricreativo, eccetera, ossia altri diritti.

Fra le possibili soluzioni al problema, ne indichiamo due all’Amministrazione comunale:

1) aumentare i finanziamenti destinati alla Vita Indipendente per consentire alle persone con disabilità che ora non ne dispongono di assumere personale d’assistenza che sgravi gli autisti dall’imbarazzante compito di dover contribuire all’espletamento dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità e di altre categorie svantaggiate;

2) mettere l’azienda ASF di fronte alle sue responsabilità affinché predisponga misure che tutelino sia i diritti dei viaggiatori con disabilità a viaggiare con mezzi pubblici che i diritti degli autisti a non subire ripercussioni in caso di danni arrecati senza dolo o colpa.

L’unica scelta che non ci è consentita è quella di ignorare il problema. È, infatti, compito della Repubblica, quindi anche delle Amministrazioni comunali, «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». [Ida Angela Sala, Paco-Sel]

 

Abita le piazze colorate del 496/ Sessantanove pagine da una città dove non succede mai niente

496

Qui non succede mai niente? Ma no! I comaschi sono strani, nonostante una certa fama di sobrietà vanno matti per le mascherate. Dopo il travestimento medieval-moderno lungo le mura, hanno partecipato in massa alla ormai tradizionale e coloratissima Parada par tücc che ha percorso le vie della convalle (vedi il nostro “fotoshow”). E rosso è stato il colore del flash mob che ha invaso piazza San Fedele contro la riforma della scuola ed il colore di riferimento di Giovani comunisti e Uds impegnati a rivelare la vera scuola. [Guarda, leggi e ascolta le 69 pagine del 496 di ecoinformazioni].

Nei palazzi del potere, discussioni decisamente meno entusiasmanti. A Palazzo Cernezzi si è parlato di fogne e rifiuti e si è riorganizzata la struttura degli uffici per cercare di renderla più efficiente. Qualche polemica sta suscitando invece la discussione del nuovo Statuto di , mentre a un livello istituzionale ben più alto ci si preoccupa anche per le sorti della Costituzione della Repubblica. Un tema su cui Como non può non prendere posizione, anche perché ospita l’unico Monumento alla Resistenza europea, visitato anche da delegazioni estere, ultima quella cubana. Un simbolo di memoria e impegno giustapposto al tempio del pallone, arma di distrazione di massa, al centro di continui scandali. Tutto in una zona, quella a lago, che si è riempita invece negli anni di luoghi simbolo per la destra cittadina.

La questione lavoro (guardate l’ultimo Cgil In-forma news) registra la firma del primo accordo integrativo per le Cooperative sociali. Le difficoltà sono molte e anche a Como c’è la necessità di un aiuto alle famiglie con fondi appositi, mentre, come vi avevamo già raccontato, prosegue la lenta marcia dei diritti delle persone con disabilità (nonostante l’aumento dei bus con le pedane Asf non ha ancora detto agli autisti cosa debbano fare di preciso quando qualcuno vuole salire).

n questa settimana non sono stati dimenticati i problemi dell’ambiente. Monta la protesta contro l’ennesima “tangenziale” a Cantù, che distruggerebbe un bel pezzo di ambiente rurale, mentre con Intrecci di popoli ci si è interrogati sui modelli di sviluppo, sulle colture, il cibo e la musica in Africa, un tema caro anche a I Bambini di Ornella che hanno appena rinnovato la propria dirigenza. Per fortuna proprio qui, sul “lago più bello del mondo”, è tornato il Lake Como Film Festival, la rassegna di “cinema e paesaggio”. E vi parliamo ( e vi facciamo alcuni brani) anche di musica non comune di donne straordinarie, come Maddalena Laura Lombardini Sirmen. E poi dell’ironia: quella delle opere di Sandro Chia esposte a S. Pietro in Atrio e quella di Stefano Benni, venuto in città a presentare il suo ultimo libro. Speriamo che il sonno della ragione non generi altri mostri che quelli dello scrittore bolognese, perché il dramma è vicino (Oriente) come ci ricorda lo spettacolo all’Arci Xanadù. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

[Guarda, leggi e ascolta le 69 pagine del 496 di ecoinformazioni].

 

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