Garofani bianchi contro l’indifferenza che uccide

La prima manifestazione politica della comunità marocchina ha posto all’attenzione della città le responsabilità di chi la governa e la necessità di assicurare a tutte e tutti coloro che la abitano i diritti fondamentali previsti dalla Costituzione italiana. Un piccolo gruppo di donne, uomini, bambine e bambini si è raccolto senza slogan né bandiere avanti all’ingresso di Palazzo Cernezzi per esprimere solidarietà e cordoglio per le vite spezzate il 20 ottobre, urlare in silenzio per denunciare tutto ciò che poteva essere fatto per evitare la tragedia e non è stato fatto e, ancora di più, per ottenere dal sindaco prima di tutto e dalla politica  di una città alla cui ricchezza contribuisce anche la comunità marocchina l’impegno a agire per evitare che altri morti di povertà possano essere il frutto dell’indifferenza e del pregiudizio.

Alla manifestazione si è notata l’assenza sia delle organizzazioni della solidarietà (anche di quelle che insistono sulla necessità di protagonismo delle associazioni di migranti)  che della maggior parte delle forze politiche. Presenti solo il Prc e La prossima Como.  Abbiamo chiesto a Tibar Bouchra dell’associazione marocchina comasca Rissala [Messaggio] di sintetizzare il senso del presidio che si è svolto dalle 15 a Como.

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