
“Presente” di Emilio Russo
Lunedì 13 settembre alle 15, nella sala conferenze della Camera dei Deputati a Roma, è stato presentato il libro Presente, la raccolta postuma di poesie di Emilio Russo. Un ricordo dal profilo culturale, poetico e dal respiro politico e umano di Emilio Russo, a quasi un anno esatto dalla sua scomparsa, promosso dall’associazione CulturaPolitica, dalla casa editrice ExCogita, la rivista culturale “Restart” e alcuni/e parlamentari del Pd e di Articolo Uno.
Un incontro per ricordare la figura di Emilio Russo, scomparso a Lezzeno il 15 settembre scorso, per tenere viva la memoria del patrimonio umano e culturale che ha lasciato. Presenti Simone Oggionni (responsabile cultura Articolo Uno), Chiara Braga (parlamentare Pd), l’editrice Luciana Bianciardi di ExCogita, Federico Fornaro (parlamentare Articolo Uno) e la professoressa di letteratura dell’Università degli Studi di Milano Giuliana Nuvoli.
A moderare la presentazione Stefano Binda, che definisce l’occasione «un incontro in memoria di un professore, un maestro, un amico», e dopo l’introduzione passa la parola a Chiara Braga, parlamentare Pd.
Parlando del libro, Chiara Braga dice quanto in questa raccolta si trovino moltissimi tratti della vita di Emilio: l’infanzia, il rapporto con la madre, con gli altri, in un legame insieme pubblico e privato. Molti gli aspetti legati alla sua terra, a Como, che sono sia individuali ma anche collettivi.
Un racconto di amicizia toccante che passa anche per i luoghi politici frequentati da entrambi tra Como e provincia e non solo.
Un ricordo che avviene nel momento particolare, dice Braga, del ritorno a scuola: «il professore Russo sarebbe felice di questa coincidenza», continua, «e avrebbe condiviso le parole di Rodari: ‘Scrivi bene, senza fretta ogni giorno una paginetta. Scrivi parole diritte e chiare: Amore, lottare, lavorare’».
Federico Fornaro (Articolo Uno) ha ricordato la caratura politica di Emilio Russo associando alla sua persona i termini di eleganza e bellezza, che «difficilmente riguardano un politico». Non è mancata nelle sue parole anche una punta di amarezza per quello che sta avvenendo oggi in una politica dei riscontri volatili, schiava dei sondaggi e senza una visione.
Anche Mauro Guerra, non presente per impegni istituzionali, ha inviato un messaggio ricordando le esprienze condivise con Emilio Russo, attraversando decenni di vita e vicende politiche.
Paolo Emilio Russo, figlio di Emilio, ha affermato quanto sarebbe stato onorato suo padre di una presentazione in una così importante sede delle istituzioni democratiche, ringraziando i presenti per un incontro che è testimonianza di quanto l’amicizia, la stima e il rispetto vadano oltre le sigle.
Luciana Bianciardi, l’editrice della raccolta e di altre opere di Emilio Russo, ha parlato dell’editoria di qualità che non si basa solo sull’importanza del fatturato ma diffonde contenuti di valore oltre alla vendita di nomi. Un’editoria dove l’autore si segue e si consiglia e diventa migliore amico (e nemico) dell’editore. Dove c’è un lavoro concertato e maggiormente partecipato. Parlando della raccolta di poesie Bianciardi racconta che da un po’ era sul suo PC che aspettava solo il si di Emilio alla pubblicazione, avvenuta postuma d’accordo con la famiglia.
A termine dell’intervento ha citato i frequenti inviti di Emilio a raggiungerlo sul Lago di Como, declinati per impegni in varie attività e ha poi chiuso con una promessa proprio a lui: «Verrò a Como e mi eserciterò a lanciare i sassi piatti nel lago. Dicevi che chi nasce al mare non sa farli saltare ma ti sfiderò, Emilio, a farli saltare più di me».
Simone Oggionni (Articolo Uno) ha citato tre temi che connotano la ricerca poetica di Presente: il senso e la consapevolezza della fine, e della finitezza dell’uomo che anche nel razionalismo più profondo non disdegna un senso escatologico; la fiducia e la speranza in quello che dalla dimensione umana può scaturire come un fiore (come ne La ginestra di Leopardi), che Oggionni definisce il punto di incontro tra socialismo e cattolicesimo di Russo, un orizzonte culturale non di eroi ma di uomini e donne nella costante tensione tra il bisogno di capire il mondo e quello di capire l’essere umano e quindi sé stessi; e infine il terzo tema che è la disillusione e la delusione nei confronti della politica che pare essere senza più pensieri rivolti all’avvenire, senza più speranze. Ma Oggionni chiude dicendo che esistono ancora le ragioni della lotta e della speranza e serve solo tradurle nell’oggi per capire quali sono, e usare le giuste parole e farsi le giuste domande: «Andare oltre, ma andare dove? L’allusione di quel dove è nelle parole e nei versi che Emilio ci ha regalato», chiosa.
La professoressa Giuliana Nuvoli ha chiuso poi questa presentazione ricca di contenuti ed emozioni parlando dell’immaginità, parola coniata da Eisenstein: «Quando qualunque artista dà vita all’opera d’arte l’immaginità confluisce in essa. Che non è immaginazione ma è insieme di quello che egli ha amato, desiderato, immaginato fino a quel momento. Non è importante la biografia o la biogeografia ma importante è l’esito. L’opera d’arte è figlia dell’immaginità, in cui le esperienze si stemperano e si sciolgono diventando scrittura e racconto, diventando testo capace di emozionare e condurre. La Poesia indica strade nuove e questo accade nella raccolta di Russo, che è una finestra necessaria che illumina con un preciso taglio la qualità del suo sentire e gli oggetti del suo orizzonte».
L’orizzonte di un grandissimo lettore, di un professore, storico e filoso e financo politico. Per tanti un amico. [Daniele Molteni, ecoinformazioni]