
In corteo con Greta Thunberg per un cambiamento sistemico
Veramente difficile stimare il numero esatto, ma almeno 30mila studenti e studentesse hanno manifestato per le strade di Milano in occasione della prima delle due manifestazioni per il clima concomitanti con la Pre-Cop. Il corteo si è svolto nella mattina dell’1 ottobre e ha visto alla propria testa Greta Thunberg, fondatrice di Fridays for future.
La manifestazione era rivolta in primo luogo ai ragazzi ed alle ragazze, che sono i destinatari del pianeta futuro e si sentono parte attiva del cambiamento verso una società migliore. Non a caso il motto del corteo era “We are unstoppable, another world is possible!”. Un nuovo sistema è possibile ma va conquistato facendosi sentire anche da coloro che, tra il 30 settembre e il 2 ottobre, si ritrovano al Mico di Milano per discutere del cambiamento climatico.

Ciò che i manifestanti hanno sottolineato nel corso del corteo è che il tempo per agire sta scadendo. Ragionare di ecologia in relazione al profitto e non al futuro del mondo è ingiusto dal punto di vista sociale ed inutile sul piano climatico. La stessa Greta Thunberg ha espresso questo concetto in modo chiaro tanto alla conferenza della YouthCop, nei giorni precedenti la manifestazione, quanto dal palco raggiunto al termine del corteo: bisogna agire, non promettere.
Certo, il fatto che in Italia Cingolani, ministro dell’ambiente, aumenti le bollette e stringa accordi sul petrolio con i magnati dei paesi orientali, non è un buon segnale. Sono coloro che si arricchiscono ai danni dell’ambiente a dover pagare per i danni che arrecano al pianeta.

Il cambio di sistema evocato dallo striscione di testa, però, non è solo quello verso un modo di produzione sostenibile. Anche il mondo scolastico deve essere rivoluzionato per diventare più sostenibile e per formare cittadini consapevoli: un sistema di trasporti congruo al numero di studenti e studentesse che si spostano quotidianamente ed un programma serio di educazione ambientale sono le chiavi per raggiungere questi due obbiettivi.

Il corteo è stato molto partecipato, ma il cambiamento climatico non si ferma solo con le iniziative di piazza. È al Mico e, da Novembre, a Glasgow, che si consumerà una delle ultime occasioni di invertire la tendenza negativa ambientale. I politici di tutto il mondo potranno e dovranno dimostrare di saper mettere da parte gli interessi economici in favore di un pianeta futuro vivibile.

Nel frattempo, comunque, la settimana di lotta avviata con l’Eco social forum non si ferma. Il 2 ottobre infatti si chiuderà la Pre-Cop e, in occasione del suo epilogo, si tornerà in piazza per la March for climate justice dove, dopo gli studenti e le studentesse, sarà il turno delle associazioni per reclamare una conversione ecologica dal basso e a misura di cittadino. Il concentramento è chiamato alle 15 in Largo Cairoli. [Pietro Caresana, ecoinformazioni]
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