
Sorellanza e resistenza in musica a Mirabello
Non c’è niente da festeggiare, è vero. Ma è nelle ore più buie che anche la minima luce si vede più splendente, confortando animi e menti: così l’8 marzo in molti circoli Arci a Como ciascun tizzone diventa un falò potente nell’illuminare esempi di donne forti e determinate, capaci con le proprie azioni di scavare più profondamente la strada di diritti e democrazia per tutte, tutti, tuttu. Così è stato il 2 marzo al circolo Terra e Libertà, con le storie delle donne iraniane e della loro lotta diventata di e per chiunque, così sarà giovedì 9 marzo allo spazio Gloria del circolo Xanadù con il messaggio potente di Be my Voice, così è stata anche la sera dell’8 marzo al circolo Mirabello (parte insieme alle altre due iniziative del calendario condiviso della rete Intrecciat3) con la presentazione di Sister Resist, il libro della speaker di Radio Popolare Clarice Trombella: venti donne, venti (bellissimi) ritratti di note, vita e lotta nella musica contemporanea.
La ricetta per alleggerire cuore e cervello dal peso di un orizzonte fosco e minaccioso è sempre la stessa: una pizza, una birra, le pareti ridenti di un circolo ad abbracciare la sala intera, il brusio di tante voci diverse, la musica che si incastra appena sotto la pelle. Così, si rilassano i muscoli (tranne quelli masticatori) e la mente, lasciando che il cibo e l’allegria di una socialità unica e genuina fungono da sostentamento per continuare poi con più energia. A stare unite, uniti nella costruzione incessante di un mondo migliore.
La cosa speciale però è la perfetta unione tra socialità conviviale e impegno sociale, brillantemente sintetizzata dalla presidenta onoraria Arci Luciana Castellina con «noi facciamo la rivoluzione ballando»: così in tantissime e tantissimi al circolo canturino hanno accolto le storie di sorellanza e resistenza raccontate da Clarice Trombella nella sera della Giornata internazionale della donna.
Scorrendo lungo pagine di Sister Resist (Becco giallo editore, 2021) si spiegano storie di donne nel panorama del suono contemporaneo, in un connubio stretto che unisce vicende personali, tonalità di colore musicale, piccole grandi rivoluzioni che dal personale coinvolgono il mondo intero: da Kaye Tempest, «colei che ha portato la poesia nel rap e il rap nella poesia», ed il suo impegno in prima persona accanto alle donne iraniane prima e per i diritti lgbtqia+ con l’annuncio dell’appartenenza ad un genere non binario, passando per Helin Bölek, cantante e attivista turca che ha portato il proprio impegno al limite estremo, mettendo in gioco definitivamente la propria vita con uno sciopero della fame, fino alle più recenti storie di Elodie, cantante italiana cresciuta nelle borgate romane e sempre cosciente, anche nel suo cantato, della situazione di emarginazione e degrado vissuta in prima persona.
La musica passa nella vita quotidiana delle artiste in un reciproco fluire di vasi comunicanti, mostrando come si può suonare e cantare sottraendosi – come si può – alle logiche patriarcali e capitaliste che pure, purtroppo, tengono tra le proprie fauci questo settore, e nel corso della serata gli esempi di uscita dalla gabbia dorata (ad ogni costo, anche se dolorosi) di Beyoncè o Lady Gaga, granitiche figure dello star system pop, possono essere a loro volta parte, a modo loro, di una lotta politica trasversale e onnicomprensiva per i diritti di tutte, tutti, tuttu cui non ci si sottrae se non con l’indifferenza, come anche dibattuto alla fine della presentazione.
Storie di donne splendenti, che siano lustrini o rime affilatissime a farle brillare è superfluo, di cui il libro è veicolo multimediale: accanto alla prosa vivace di Clarice, infatti, anche i suoi suggerimenti per l’ascolto di ciascuna artista, impreziositi dalle illustrazioni e dai ritratti delle protagoniste da parte di moltissime artiste tra cui Camilla Falsini, Sakka, Laika Mcmliv, Paola Zanghì, Luisa Torchio (oltre all’autrice stessa).
Un piatto davvero ricco, capace di sorprendere e far riflettere, ma soprattutto di arricchire le sensibilità di ciascuna e ciascuno dei presenti, a prescindere dall’età e gusti musicali.
Se poi ci si aggiunge anche la musica – modulata nel corso della presentazione dalla voce espressiva di Sara Sol – il nutrimento (auricolare, culturale ed esofageo) è davvero completo.
[Sara Sostini, ecoinformazioni; foto di Dario Onofrio, ecoinformazioni]
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