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ecoinformazioni mensile febbraio 2024

Carə sociə, eccovi il nostro mensile di febbraio sulla cooperazione internazionale, i suoi cambiamenti e le sue mille sfumature.

Anticipiamo l’editoriale Qui e lontano da qui, insieme, di Fabio Cani. Buona lettura.

«Vista dalla prospettiva locale, la cooperazione internazionale appare piuttosto lontana, e complicata, se non proprio tortuosa. Eppure le relazioni tra comunità, anche piccole, sono ciò che può fare la differenza, ciò che può portare in primo piano l’umanità in luogo delle formalità della burocrazia, che anche quando è al servizio del bene comune appare spersonalizzante. Indubbiamente, questa può essere la molla che spinge molte realtà (e soprattutto molte persone) a fare da sé, a mettersi alla prova per la soluzione delle più diverse esigenze nei luoghi più disparati. È per questo che è importante confrontarsi, anche a livello locale, sugli obiettivi, sui temi e sui metodi della cooperazione internazionale, perché se è importante il coinvolgimento personale, anche empatico, è altrettanto importante conoscere dinamiche generali e soprattutto coordinare le varie azioni, in modo da limitare la frammentazione, semplificare i problemi, rendere più efficaci le operazioni, comunicare al meglio i risultati. In modo – soprattutto – da evitare di far credere che i problemi dello sfruttamento e del sottosviluppo imposto si possano affrontare solo con la propria, singola buona volontà.
Per di più, i risultati si misurano e si verificano da entrambi i capi della relazione cooperativa: certo, sul luogo degli interventi eseguiti (considerati non con uno sguardo ad ampio raggio), ma anche sul territorio che li ha promossi. Perché se un’azione pur con esito positivo non si sedimenta nella consapevolezza dei problemi e delle dinamiche rischia di restare sterile.
Nella cooperazione, anche in quella internazionale, resta fondamentale l’elemento di collaborazione, di comprensione, di coinvolgimento. La chiave è – banalmente – in quel “con-” che compare in tutte queste parole. Senza il quale è difficile trasformare il mondo.
Si può iniziare da un punto qualsiasi, e agire localmente, ma non si deve perdere la consapevolezza del livello globale. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

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