Area ex Trevitex

Un quartiere, una piazza, un ponte, un cancello: l’area ex Fisac quasi ultimata

La ristrutturazione dello spazio ex Fisac ed ex Trevitex di Camerlata sta per imboccare l’ultimo tratto del percorso e il Comune di Como si preoccupa di presentarne i risultati alla popolazione (soprattutto del quartiere). Questo il tema dell’incontro pubblico convocato nell’aula magna della scuola “Fogazzaro” a pochi metri dal luogo dell’intervento.

L’assessore alla Pianificazione Urbanistica, Lorenzo Spallino, espone in apertura il lungo iter dell’intervento edilizio, che affonda le radici almeno nel 1994, mentre l’ultima fase, quella che vie definita di “riqualificazione” prende l’avvio almeno nel 2011. Una riqualificazione che intende mettere a disposizione del quartiere una piazza, in una zona che soffre della mancanza di spazi collettivi e socializzanti, e che ne soffrirà sempre di più in futuro, stante la pressione demografica che l’ulteriore espansione edilizia, che pare inarrestabile, porterà (sull’area dell’ex Sant’Anna è previsto nei prossimi tempi l’insediamento di circa 1200 nuovi residenti).

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E dunque una nuova piazza di circa 2000 mq e un «percorso protetto» in direzione del Liceo “Giovio”, interventi che si inseriscono in un quadro di interventi più ampio, finanziato con il 70% degli introiti degli oneri di urbanizzazione, che comprende anche interventi sulla via Paoli, sulla via Varesina e sulla via Giussani.

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All’architetto Fabio Nonis, del gruppo progettuale, spetta il compito di illustrare le caratteristiche di questo nuovo «luogo di fruizione», che sarà al tempo stesso uno «spazio di rappresentanza» e un «recupero della memoria» di quanto è stato raso al suolo (una delle industrie tessili più importanti e più interessanti dal punto di vista architettonico della città, di cui l’ultimo relitto sopravissuto – la palazzina degli uffici di cui si è a lungo discusso – era sinceramente il brano meno significativo). Nella storia del tessile, perciò, si sono scovati gli elementi decorativi che vivacizzeranno l’allestimento architettonico dello spazio: alcuni ovviamente ripescati dallo sterminato repertorio di disegni di cui i «foulard» (che paiono essere l’unico prodotto tessile degno di memoria) erano pieni, e altri inopinatamente reperiti grazie a degli innocui strafalcioni (come la teca museale con i vari tipi di bozzoli, scambiata per «teca con cui venivano fatti essiccare i bachi»! vetro compreso, si intende…). Ma naturalmente la discussione si accentra sull’ormai noto ponte che scavalca la via Badone. L’architetto Nonis delinea le scelte progettuali che hanno portato alla sinuosità del percorso (inevitabile il riferimento alla flessuosità dei tessuti serici, ma si potevano citare anche le onde del lago) e quelle che hanno obbligato a una realizzazione di parziale funzionalità, con forti pendenze e «gradoni» che ne impediscono la percorrenza a chi ha difficoltà di deambulazione, a carrozzelle, passeggini, biciclette ecc. In sostanza al ponte è affidato un obiettivo specifico: quello di accompagnare «la massa degli studenti del Giovio» da piazza Camerlata alla sede scolastica, indirizzandoli dalla nuova piazza verso il percorso interno tra le nuove case dell’area ex Fisac (attualmente parzialmente chiuso, ma che dovrà essere riaperto, perché su di esso grava una servitù pubblica di passo, fino ad oggi scarsamente rispettata), e poi, superata via Cuzzi e risistemato il tratto finale di percorso, verso un ingresso laterale del Liceo. Come ha dichiarato l’architetto Nonis, «il ponte deve essere attrattivo, perché se il ponte non funziona per farci passare gli studenti, risulta inutile». Per tutti gli altri, infatti, continuerà a funzionare il passaggio pedonale a raso, all’innesto di via Badone con via Paoli, ulteriormente razionalizzato con sistemi di «semafori intelligenti».

A questo punto si scatena la discussione, perché i residenti presenti contestano questo tipo di scelte, e la reale utilità del ponte. Tra le altre questioni sollevate, meriterebbe una riflessione approfondita quella sulla reale provenienza dei flussi di studenti verso il Giovio (una buona parte, in effetti, non proviene dalla piazza di Camerlata). Lamentano anche un difetto di comunicazione, perché il ponte è stato presentato come «ciclopedonale», cosa che non è. «È vero, – ammette a un certo punto l’architetto Cosenza, dirigente del settore Urbanistica, Edilizia privata e Suap del Comune di Como – il ponte avrebbe dovuto essere così», ma poi, approfondendo le verifiche, si è capito che così non si sarebbe potuto fare…

E comunque l’ipertrofico ponte ormai c’è, la piazza quasi. La discussione rischia di essere accademica. La progettazione partecipata, di cui poco oltre il confine si continua a sperimentare, resta dalle nostre parti una pia illusione.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

Firmata la convenzione per l’ex Trevitex

Presentazione_14_09_2015_TrevitexLunedì 14 settembre Palazzo Cernezzi e Cedi si accordano, partirà la riqualificazione di Camerlata, aprirà il nuovo grande centro commerciale.

«I lavori partiranno entro fine ottobre e in circa 6 mesi il quartiere cambierà volto: entro marzo/aprile 2016 è prevista la conclusione degli interventi che interesseranno la piazza, l’area pedonale antistante al complesso residenziale, l’allargamento via Badone e via Paoli, il sovrappasso pedonale via Badone e l’apertura della nuova struttura di vendita – spiega il Comune di Como –. La viabilità nel periodo dei lavori verrà definita dopo la richiesta titoli edilizi da parte di Cedi che oggi ha sottoscritto il contratto con l’Amministrazione comunale. A carico della società rimarranno le opere di manutenzione straordinaria e ordinaria per 30 anni e la gestione dei posti auto interrati» (il progetto). [md, ecoinformazioni]

Ex Trevitex

TREVITEX1Osservazioni al programma integrato di intervento dal 23 gennaio al 6 febbraio.

 

A Como: «A seguito dell’adozione da parte della Giunta comunale del programma integrato di intervento relativo all’ambito denominato ‘ex Trevitex’, la relativa deliberazione n. 418 del 15 dicembre 2014, insieme agli allegati, è depositata in libera visione al pubblico per 15 giorni, a partire dal 7 gennaio 2015 e fino al 22 gennaio 2015, presso la Segreteria Generale del Comune di Como. La stessa documentazione è altresì pubblicata nel sito web al seguente link http://www.comune.como.it/citta/territorio/trevitex.html».

«Chiunque può prendere visione della documentazione messa a disposizione e presentare le proprie osservazioni, in forma scritta e in carta semplice, dal 23 gennaio 2015 e fino al 6 febbraio 2015 con le seguenti modalità – ricordano da Palazzo Cernezzi –: consegna a mano presso l’Ufficio Protocollo del Comune – Palazzo Municipale Via Vittorio Emanuele 97; tramite servizio postale con raccomandata A/R all’indirizzo: Via Vittorio Emanuele 97 – 22100 Como; via e-mail all’indirizzo di posta certificata: comune.como@comune.pec.como.it». [md, ecoinformazioni]

Adottato il programma integrato di intervento ex Trevitex

Presentazione_15_12_2014_TrevitexLa Giunta comunale comasca adotta il progetto di riqualificazione dell’Ex Fisac a Camerlata.

 

«Nessuna variazione di volumi e la possibilità, per le attività commerciali dei quartieri di Camerlata, Rebbio e Breccia, di accedere a locazione di muri a canone agevolato all’interno del centro commerciale – prosegue la nota –. L’apertura della grande struttura di vendita è subordinata alla realizzazione della nuova piazza pubblica, il sovrappasso di via Badone e all’allargamento di una corsia della stessa via Badone».

La palazzina ex Fisac, per cui anche alcune delle forze che sorreggo l’amministrazione di centrosinistra che guida la città, verrà abbattuta e solo una piccola parte verrà conservata: «La memoria verrà mantenuta tramite un corpo a C, la creazione di un pergolato e la ricollocazione delle colonne in ghisa preesistenti».

Alcune migliorie verranno fatte per la viabilità e le strutture del quartiere: «La gestione è obbligata a realizzare gli interventi di adeguamento del sistema semaforico esistente sulle vie Paoli, Badone, Varesina e Napoleona, a propria cura e spese, in caso insorgano problemi di traffico, ove richiesto dal Comune entro 18 mesi dall’apertura del Centro Commerciale. La gestione è tenuta anche alla manutenzione delle aree pubbliche per trent’anni».

«Gli interventi previsti sono così riassumibili – spiega una nota del Comune di Como –: creazione sovrappasso pedonale, creazione nuove piazze pubbliche, nuove aree destinate a parcheggio pubblico (e verranno mantenuti 20 posti per parcheggio su via Varesina), allargamento via Badone/ intersezione via P.Paoli, nuova rotatoria via Varesina/ via Lissi, allargamento via P. Paoli, videosorveglianza dei due sottopassi pedonali, riqualificazione via Varesina e di via Giussani, nuova rotatoria di via D’Annunzio, per un costo totale previsto di € 7.364.898,46. Qualora il gestore che andrà a realizzare le opere avrà costi maggiori, dovrà provvedere in proprio, al contrario, se spenderanno meno, le quote ritorneranno all’amministrazione».

«Ci sarà un nuovo ed ulteriore passaggio dal quartiere perché vogliamo avere il cittadino come interlocutore – annuncia l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino, che aggiunge –. Invito tutti a ragionare sulla lungimiranza di un approccio come quello che ha avuto questa Amministrazione: al termine dei lavori il quartiere sarà pronto per accogliere i nuovi carichi urbanistici derivanti dal recupero dell’Ex S. Anna» (il piano). [md, ecoinformazioni]

Nessuna sfiducia per Gerosa e sì alla Trevitex

8 COMOCOMUNEMaggioranza a Palazzo Cernezzi compatta nel rigettare la sfiducia all’assessora alla Mobilità, ma si spacca sull’ex Trevitex. Paco-Sel esce dall’aula al momento del voto, Amo la mia città critica ma approva e nel Pd Rovi si astiene.

 

Sfiducia

Una mozione di sfiducia all’assessora alla Mobilità Daniela Gerosa sull’incrocio fra via Bastiglia e via Varesina a Rebbio è stata presentata da Ada Mantovani, Adesso Como, giovedì 12 giugno al Consiglio comunale di Como: «Ha capito in grave ritardo i rischi e la pericolosità di quell’incrocio». Una pericolosità capita solo dopo un anno, ha aggiunto Alessandro Rapinese, Adesso Como, «il suo atteggiamento è cambiato solo dopo eventi drammatici», la morte di un motociclista. Di rivedere diverse decisioni sulla viabilità è stato chiesto da Enrico Centiempo, Ncd, «il paletto in via Briantea, l’isolino in Borgovico…». Una proposta che non ha convinto nessuno in maggioranza, e anche in minoranza c’è chi ha parlato della necessità, più che altro, di una sfiducia al sindaco, Francesco Scopelliti, Ncd, e Diego Peverelli, Lega, mentre è andato sopra le righe Giampiero Ajani, Lega, «lei se la tira troppo» ha detto all’assessora, stigmatizzato poi da un altro esponente dell’opposizione Marco Butti, Gruppo misto.

In difesa dell’operato di Gerosa è intervenuta Patrizia Lissi, Pd, che ha ricordato, dati alla mano, il numero di incidenti rilevato dalla polizia locale, da zero a quattro all’anno negli ultimi 5 anni, «per l’80 per cento con il coinvolgimento di veicoli a due ruote, sempre in violazione del codice della strada, che hanno coinvolto per il 70 per cento residenti nella zona».

Al voto, segreto, nessuna sorpresa con la maggioranza compatta che ha bocciato la mozione.

 

Ex Trevitex

La discussione è così tornata all’atto di indirizzo sull’ex Trevitex a Camerlata e sull’ultimo ordine del giorno che proponeva di diminuire l’importo stanziato per la piazza davanti al centro commerciale, «un regalo ad Esselunga» per Rapinese, per destinare fondi ad altro. Una proposta bocciata dalla maggioranza, con l’astensione però di Paco-Sel.

E lo scollamento del centro sinistra che guida Palazzo Cernezzi si è reso palese durante le dichiarazioni di voto quando Vincenzo Sapere ha annunciato la non partecipazione al voto. Una mediazione per l’esponente, indipendente, nella lista di Paco-Sel, «il nostro gruppo pretendeva un voto contrario», per marcare il proprio disagio ma comunque l’appartenenza alla maggioranza, anche se, ha ribadito, «questo non fa parte dell’accordo di maggioranza». E criticamente sulla proposta si è espresso anche Guido Rovi, Pd, che si è astenuto, mentre Marco Servettini, Amo la mia città, riconoscendo il proprio imbarazzo nel dare semaforo verde alla grande distribuzione, e chiedendo controlli sulla qualità del lavoro nel futuro esercizio commerciale e nuove stime per l’impatto sul traffico della zona, si è allineato alla maggioranza.

Con il gruppo di Paco-Sel sono usciti poi anche la Lega, «c’è poca trasparenza su dove andranno i ricavi di questa operazione» ha detto Peverelli, e Enrico Centiempo, Ncd, favorevole all’intervento ha ribadito che «quello che era stato fatto – dalla Giunta precedente di cui era parte – è stato fatto bene», contraria il resto dell’opposizione «questa non è stata una discussione, la delibera era blindata, e la scelta è stata fatta da altre parti» ha detto Luca Ceruti, M5s, «questa è una Ticosa 2 solo perché l’ha voluto l’operatore» ha ricordato Butti, «vi ricordo che era una priorità di Bruni!» ha aggiunto Rapinese.

In difesa dell’operazione si è schierata Andrée Cesareo, Pd, parlando di un atto dovuto, necessario per «trasformare un problema in una opportunità», sottolineando la condivisione della proposta con il passaggio in Commissione e in aula e ricordando le opere pubbliche, il ponte ciclopedonale, che verranno create per i residenti.

Poco prima dello scoccare della mezzanotte la proposta è stata così approvata. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Trevitex: Palazzo Cernezzi continua la discussione

3 COMO COMUNERicordata con un minuto di silenzio Anna Spazzi. Prosegue il dibattito sugli ordini del giorno al documento di indirizzo sull’area di Camerlata, maggioranza ancora divisa, Paco-Sel sostiene parte degli ordini del giorno.

 

Preliminari

«Come possiamo applicare le sanzioni se non abbiamo il Regolamento?» ha chiesto, sulla nuova raccolta dei rifiuti, nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 9 giugno Alessandro Rapinese, Adesso Como, ricordando una situazione su cui ha annunciato una interrogazione, chiedendo anche quali provvedimenti adottare nei confronti dell’operatore, Aprica, per i disservizi iniziali, quali la mancata consegna dei nuovi bidoni o le inefficienze della app predisposta. Di turismo dato l’inizio della stagione, e del malfunzionamento degli infopoint, hanno invece parlato Ada Mantovani, Adesso Como, Luca Ceruti, M5s, che ha annunciato anche una interrogazione in proposito, e Francesco Scopelliti, Ncd, che ricollegandosi alla raccolta dei rifiuti ha polemizzato sui nuovi cestini in plastica posizionati sul lungolago. Diego Peverelli, Lega, si è scagliato contro l’assessore alla Sicurezza, Marcello Iantorno per il luogo di preghiera musulmano aperto in via Turati, «l’attività di culto non è autorizzata e non è prevista in quella zona. Erano state chieste autorizzazioni solo per un centro culturale».

 

Ex Trevitex

Dopo un minuto di silenzio in ricordo di Anna Spazzi, chiesto da Luigi Nessi, Paco-Sel, la seduta è ripresa sulla discussione dell’ultimo emendamento all’accordo di programma, proposto da Vincenzo Sapere, Paco-Sel, bocciato, per far prima realizzare le opere accessorie e poi aprire la grande distribuzione.

Stessa sorte per la maggior parte degli ordini del giorno proposti dall’opposizione, con Paco-Sel che si è distinta rispetto alla maggioranza astenendosi o appoggiando proposte bocciate dal resto della maggioranza, come la concertazione dei posteggi in via Varesina con i commercianti. «Penso che questo accordo sia un condono – ha detto Sapere, che nel corso della discussione ha aggiunto –le soluzioni non possono sempre essere a favore dell’operatore».

Due proposte sono state però approvate, quella di Peverelli di creare un parco giochi per bambini con qualcosa che ricordi il passato industriale dell’area nella futura piazza e quella di Laura Bordoli, Ncd, per una rivalutazione più attenta del onte ciclopedonale e dei costi, con la possibilità di stornare fondi per altre opere.

All’avvicinarsi della mezzanotte, la discussione aperta sull’ultimo ordine del giorno presentato, la seduta è stata aggiornata. [md, ecoinformazioni]

Ex Trevitex a Palazzo Cernezzi

COMO COMUNE 3Prosegue il dibattito sull’area di Camerlata al Comune di Como, Paco-Sel scarta rispetto alla maggioranza.

 

Durante il Consiglio comunale di Como di giovedì 4 giugno l’assemblea è ripresa sulla discussione sull’atto di indirizzo per l’area di Camerlata.

Vincenzo Sapere, Paco-Sel, ha ripercorso la storia del lungo iter che ha portato all’attuale accordo fra Comune e operatore, chiedendo alcuni chiarimenti: «La Giunta Bruni si era accordata per ottenere 7.900.000, come mai si è scesi a 7.360.000? È molto meno». «L’operatore deve venire alle nostre condizioni, non possiamo farcele dettare – ha aggiunto – dovremmo chiedere molto di più».

Contro la piazza prevista così com’è è intervenuta Ada Mantovani, Adesso Como, che l’ha definita «cementificata», concorde con lei Laura Bordoli, Ncd, e ha chiesto perché non utilizzare la palazzina, ex uffici, esistente per le associazioni del quartiere, mentre Enrico Cenetiempo, Ncd, riconoscendo la necessità dell’interesse economico per l’operatore ha chiesto di pensare alla creazione di edilizia popolare. Dai banchi del Pd invece Guido Frigerio non si è dichiarato contrario all’abbattimento palazzina e, «preferisco riqualificare il quartiere», pur rispettando la memoria del lavoro, ha affermato quindi Marco Servettini, Amo la mia città, che dubita però delle cifre espresse dagli studi del traffico, per lui sottostimate, e ha ribaltato l’assunto di Sapere: «Hanno loro il coltello dalla parte del manico, ma sono sicuro che chi è andato a fare l’accordo a chiesto il massimo che si poteva». «Se il problema dell’accordo è permettere l’apertura del cinema – ha dichiarato Marco Butti, Gruppo misto –, sgombriamo subito il campo l’operatore può aprire sin da subito il numero di sale adatte a una media distribuzione».

«È un atto di indirizzo, non un progetto – ha affermato nella replica l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino, che a chi ha parlato di mancato ascolto dei cittadini ha risposto – c’è stato, lungo e fruttuoso e ha portato il reinvestimento sul territorio in opere di urbanizzazione». «Tra la memoria di un edificio fatiscente e i cittadini, preferisco i cittadini» ha aggiunto ribattendo a chi paventava la scomparsa dei piccoli commercianti di quartiere, surcalassati dalla grande distribuzione, che le opere che ricadranno sul quartiere avvantaggeranno tutti «alla fine dell’operazione il saldo sarà positivo».

L’aula ha così iniziato la discussione degli undici emendamenti presentati, ma nessuno è passato, neanche quelli di Paco-Sel, trovatasi da sola affianco alle opposizioni contro il resto della maggioranza, per, tra l’altro, aumentare gli introiti chiesti all’operatore per la gestione dei posteggi a pagamento, per ridimensionare gli interventi viabilistici utili al solo centro commerciale, mantenere solo una facciata della palazzina come ricordo. Il parere di Giunta è sempre stato contrario. Paco-Sel ha poi ritirato alcune delle proposte di modifica, avuta assicurazione che alcune siano già parte della delibera stessa, ma ha mantenuto ancora un emendamento, che con l’ultimo iscritto all’ordine del girono verrà affrontato nella prossima seduta. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Inizia la discussione sull’ex Trevitex

8 COMOCOMUNEA Palazzo Cernezzi si discute del futura dell’area di Camerlata.

 

«Oggi abbiamo approvato il nuovo Regolamento rifiuti in Commissione – ha detto nelle preliminari al Consiglio comunale di giovedì 29 maggio Luca Ceruti, M5s –, che verrà approvato perciò quando la nuova raccolta dei rifiuti sarà già in vigore…» Diego peverelli, Lega, ha invece posto il problema dello sfalcio dei bordi stradali «in via Risorgimento è stata lasciata l’erba a bordo strada, così come i rifiuti». E sempre a proposito di rifiuti ha ricordato l’intervento di un privato per la pulizia del parco Rimembranze. «Vogliamo o no prendere una decisione sulla Tasi?» ha chiesto Giampiero Ajani, Lega, che si è poi scagliato contro gli immigrati «vengono qui e la fanno da padrone!» riferendosi alla rissa scoppiata al centro di accoglienza di Prestino con feriti e arresti.

 

Ex Trevitex

Dopo l’appello l’aula ha ripreso ad affrontare l’atto di indirizzo per l’accordo di programma preordinato all’approvazione del Programma integrato di intervento per l’area ex Trevitex. L’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino ha risposto alle domande postegli nella seduta precedente.

Nonostante l’apertura del centro commerciale, non dovrebbe aumentare il traffico, «c’è un elevato margine di capacità», ha spiegato in base a uno studio allegato all’accordo e anzi alcuni degli interventi sulla viabilità prospettati porterebbero a una diminuzione di alcuni flussi di traffico. Per quanto riguarda il cinema invece l’operatore ha spiegato che potrebbe essere sostenibile la riapertura con 9 sale e non con le 6 attuali.

Molte le perplessità sollevata dall’intervento fra i banchi dell’opposizione e non solo. Alessandro Rapinese ha attaccato il sindaco «nel suo programma c’era scritto di salvaguardare dei negozianti contro la media e grande distribuzione e invece….» «Eravate obbligati a fare questo accordo? No! – ha proseguito –. È una vostra scelta politica». Il consigliere di Adesso Como ha anche preso posizione contro l’abbattimento della palazzina uffici, una presa di posizione affine a quella di Luigi Nessi che ha citato Renzo Piano «demolire è un gesto di impotenza, la demolizione è sbagliata». Il consigliere di Paco-Sel ha anche aggiunto «la cifra che ci viene data non mi sembra giusta, dovremmo chiedere molto di più».

Contro passaggio ciclopedonale “a tempo”, essendoci dei cancelli, è intervenuto Ceruti a cui si è affiancato Italo Nessi, Como civica, «bisogna rimuovere i cancelli dal percorso pedonale, se è uno spazio pubblico vanno tirati via!» E per il consigliere di Como civica va anche riqualificata «veramente» piazza Camerlata «con anche una futura apertura del parco del G.B. Grassi».

Mentre Enrico Cenetiempo, Ncd, ha ricordato le poche differenze rispetto all’accordo della Giunta precedete (allargamento del ponte ciclopedonale su via Badone e eliminazione di due rotatorie previste) come parte dell’attuale maggioranza si era schierata contro l’intervento quando era all’opposizione. «Era una scelta sbagliata e ci siamo opposti – ha risposto Patrizia Lissi, Pd –. È stata una scelta fatta da altri e l’alternativa era o gestirla al meglio o lavarsene le mani». E la consigliera si è espressa anche sulla eliminazione della palazzina «poco più di un rudere», trovando l’accordo di Peverelli per cui non ha un interesse storico particolare. «Sono un regalo» è intervenuto Marco Butti, Gruppo misto, sui posteggi a pagamento lasciati in gestione all’operatore, mentre Laura Bordoli, Ncd, ha chiesto di stornare i fondi per il ponte ciclopedonale (più ampio del precedente) «non è meglio usare questo milione di euro per le periferie?». Data l’ora la seduta è stata quindi aggiornata. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Legnani eletto presidente del Consiglio comunale comasco

8 COMOCOMUNEL’ex capogruppo del Pd a Palazzo Cernezzi è stato eletto alla terza votazione a dirigere l’assemblea cittadina, ha riconosciuto: «Di essere un uomo di parte, ma consapevole di assumere un ruolo di garanzia per tutti». Incomincia la discussione sull’area ex Trevitex.

 

Preliminari

Nelle preliminari al Consiglio comunale di giovedì 22 maggio Luca Ceruti, M5s, ha richiesto maggiore attenzione per sanzionare quanti hanno appeso cartelli elettorali fuori dai propri spazi e sempre per quanto riguarda le imminenti elezioni europee ha annunciato, dopo aver divulgato i nomi dei nominati aprendo il caso parentopoli, di aver rinunciato all’incarico di scrutatore, «incorrerò anche in eventuali sanzioni», e farà invece il rappresentante di lista. Alessandro Rapinse, Adesso Como, ha invece portato in aula il casa dei residenti di via Spartaco e delle condizioni dell’immobile comunale, alcuni erano presenti in aula, mentre Giampiero Ahani, Lega, ha chiesto, per la seconda volta, l’intervento dei vigili contro il venditore di carciofi che compare ogni tanto per le vie della città murata. Mario Molteni, Per Como, ha annunciato due interrogazioni, una sul dissesto della via S. Giacomo e un’altra sulla riduzione delle corse dei bus nel periodo estivo. «Durante la discussione sulle vendite del patrimonio comunale il consigliere Luppi ci diceva sarebbero servite a non alzare le tasse – ha attaccato Laura Bordoli, Ncd –. Ora le affermazioni sulla stampa del sindaco di un futuro aumento dell’Irpef ci lasciano esterrefatti. Cosa faremo fra tre anni quando avremo venduto anche questi beni?»

 

Presidenza

Iniziata la seduta sono riprese le inusitate indicazioni di voto sul presidente del Consiglio, con gli interventi scontati di Ada Mantovani, Adesso Como, che ha comunque ringraziato per la candidatura propostagli da Vincenzo Sapere, Paco-Sel, Marco Butti, Gruppo misto, Enrico Centiempo, Ncd, a sostegno di Sapere. Dalla maggioranza è intervenuto Vito De Feudis, Pd, «la scorsa seduta è stata la più brutta a cui abbia partecipato», che si è speso per il candidato del suo partito Stefano Legnani sostenuto, si è corretto mentre interveniva con un quasi, da tutta la maggioranza.

Sono servite quindi tre votazioni per nominare Legnani come presidente.

Per l’elezione, a scrutinio segreto, a Statuto serve una «maggioranza dei 2/3 dei Consiglieri assegnati» e solo «dopo due votazioni infruttuose, il Presidente può essere eletto a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati». Durante la serata si contava solo una assenza fra le fila della maggioranza, che si è divisa nei primi due scrutini. Come annunciato infatti il gruppo di Paco-Sel ha orientato i propri due voti sulla consigliera Mantovani, il resto della compagine che guida Palazzo Cernezzi si è espressa per Legnani (18 voti), le minoranze hanno votato Sapere (12 voti). Solo alla terza votazione la maggioranza si è ricompattata sulla figura dell’ex capogruppo del Pd con 20 voti, contro i 12, dell’opposizione, per Sapere.

Dopo i ringraziamenti appena insediatosi Legnani ha riconosciuto: «Di essere un uomo di parte – come l’accusavano le minoranze –, ma consapevole di assumere un ruolo di garanzia per tutti coloro che siedono in aula sia in maggioranza, che in minoranza». Una garanzia che prenderà forma col rispetto dei regolamenti, ha aggiunto, «per far sì che il Consiglio sia il luogo del libero confronto». Ora il Partito democratico dovrà eleggere un nuovo capogruppo e la Commissione II un nuovo presidente.

 

Ex Trevitex

L’assemblea ha quindi affrontato la proposta di intervento nell’area ex Trevitex, lo sbocco di un iter accidentato e lunghissimo, presentata dall’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino con le slide che aveva già rese pubbliche. L’assessore ha sottolineato la creazione di posti di lavoro, «circa 140 addetti complessivi», e il fatto che la Soprintendenza non abbia chiesto vincoli per la palazzina degli uffici, oltre alla novità: «La riqualificazione di via Giussani è l’elemento maggiormente significativo rispetto alla proposta del 2010». Se nelle presentazioni e nei prospetti di come verrà risistemata via Varesina non si vedono più i posteggi per le macchine di fronte ai negozi , come annunciato in un precedente incontro con i commercianti della zona, «si manterrà una dose adeguata di posteggi», a cui si affiancheranno i 50 di via Giustizia e libertà, ha specificato Spallino, che ha accennato anche ai tempi di esecuzione dei lavori, per cui annuncia un monitoraggio continuo: «Sarà un processo per step, non in un colpo solo, perché così si bloccherebbe Camerlata per 2 anni». Raccolta la serie delle domande di chiarimento, su costi, impatto della grande distribuzione sulla città, pareri da vari settori comunali, futuro del cinema, fatte dalle minoranze, data l’ora la seduta è stata sciolta. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Il futuro dell’area ex Trevitex

riqualificazione ex trevitexSpallino pubblica le slide di presentazione.

 

L’assessore all’Urbanistica del Comune di Como Lorenzo Spallino ha pubblicato l’elaborato riassuntivo sul futuro dell’area di Camerlata, utilizzato per l’illustrazione al Consiglio comunale, sia su Issuu (qui) sia sul portale del Comune di Como (qui). [md, ecoinformazioni]

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