Fridays for future

L’altra Cernobbio/ Economia, persone, pianeta

Il quarto momento de L’altra Cernobbio ha avuto come fulcro analitico la triade economia-persone-pianeta. Per parlare di questo tema tanto attuale quanto gravoso sono intervenute Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia di Wwf (da remoto), Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte, Martina Comparelli di Fridays for future, Stefano Malorgio, segretario generale della Filt-Cgil, Giuseppe Onufrio, direttore generale di Greenpeace (da remoto) e Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente.

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Persone, non profitto: ambiente e pace

Fridays for future ha chiamato, le città, gli e le studenti hanno risposto. Anche a Como e Milano. Almeno 3000 persone sono scese in piazza nel capoluogo lombardo chiedendo una reale transizione ecologica, il superamento delle logiche di profitto verso la sostenibilità sociale e ambientale e la fine di tutte le guerre.

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22 febbraio/ Assemblea pubblica di Fridays For Future

Fridays For Future Como invita le realtà del territorio, le organizzazioni, i movimenti, le associazioni alla prima assemblea pubblica per martedì 22 febbraio alle ore 17,00 in viale Geno a Como, in vista del 25 marzo, sciopero globale.

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In corteo con Greta Thunberg per un cambiamento sistemico

Veramente difficile stimare il numero esatto, ma almeno 30mila studenti e studentesse hanno manifestato per le strade di Milano in occasione della prima delle due manifestazioni per il clima concomitanti con la Pre-Cop. Il corteo si è svolto nella mattina dell’1 ottobre e ha visto alla propria testa Greta Thunberg, fondatrice di Fridays for future.

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1 e 2 ottobre/ Cortei per il clima con Greta Thunberg

Lo sciopero globale per il clima di Fridays for future non era che il preludio ad una settimana cruciale per Milano. Dal 28 settembre al 2 ottobre, infatti, si terrà una serie di mobilitazioni per chiedere che la situazione ambientale sia gestita all’insegna della giustizia sociale e della consapevolezza che il tempo per agire sta scadendo.
Dal 28 al 30 settembre si terrà un Eco social forum, mentre venerdì 1 alle 9.30 e sabato 2 ottobre alle 15 si terranno due cortei che porteranno in piazza la volontà di una conversione ecologica dal basso e di un reale passaggio all’economia verde.

Le mobilitazioni, organizzate da Fridays for future e Climate open Platform, si terranno nelle ultime due giornate della Pre-Cop, la conferenza preparativa che porterà a quella che ad inizio novembre vedrà le Nazioni unite discutere a Glasgow della crisi climatica e delle misure da adottare per cercare di arginarla. Venerdì 1 ottobre alle 9.30 sono chiamati in piazza soprattutto gli studenti, che porteranno le loro istanze in quanto nuova generazione con esigenze proprie e soprattutto con la consapevolezza che il pianeta futuro sarà in mano a loro. Con loro, in corteo, scenderanno anche diverse e diversi rappresentanti di Fff internazionale, tra cui Greta Thunberg, fondatrice del movimento.
Sabato 2 invece, saranno le associazioni ad essere protagoniste, per portare in corteo le proprie esperienze di ecologismo e resistenza contro un’economia che guarda troppo poco alla sostenibilità in nome del profitto. Anche questa iniziativa partirà da Largo Cairoli, ma si terrà nel pomeriggio, dalle 15.

Le due manifestazioni saranno precedute, dal 28 al 30 settembre, dall’Eco social forum, una tre giorni di conferenze che avrà sede in diverse zone di Milano, dall’università Statale ai Giardini in transito, e discuterà della questione climatica in relazione a diversi temi: diritti umani, acqua, cibo e risorse, lavoro ed energia, saperi, economia e finanza, territorio, città e comunità. Qui il programma delle iniziative con date, luoghi e titoli degli incontri.

L’inizio dell’autunno dell’ambiente milanese

Oltre 3000 persone, quasi tutti/ e studenti, hanno attraversato Milano per lo sciopero globale per il clima indetto da Fridays for future. La manifestazione si è svolta nella mattinata venerdì 24 settembre e ha visto i partecipanti sfilare in corteo da largo Cairoli fino alla Biblioteca degli alberi in piazza Gae aulenti.

L’iniziativa era particolarmente sentita perché si è tenuta ad una settimana esatta dal primo dei due cortei che animeranno il capoluogo lombardo l’1 ed il 2 ottobre, in corrispondenza con le giornate conclusive del meeting internazionale pre-Cop (la conferenza delle nazioni unite sul cambiamento climatico).
Come sempre negli scioperi indetti da Fff, la componente studentesca è stata predominante, ma il vero triste protagonista era ovviamente il pianeta Terra. La crisi ambientale è sulla soglia dell’irreparabile e le speranze di salvare la situazione sono appese ad un filo: opportunità però concretissima e che consiste in un immediato calo del consumo energetico e in una conversione ecologica reale e fatta nell’interesse del pianeta e della popolazione.

La Cop26 che si terrà in Scozia a Novembre sarà forse l’ultima occasione in cui le superpotenze mondiali potranno svincolarsi dalla logiche del profitto e dalla sudditanza agli interessi economici per dare una svolta al futuro del globo.
I segnali però non sono incoraggianti, a partire dall’Italia stessa: tra Tav, Pedemontana e Transadriaticpipeline non sembra che l’ecosistema sia in cima all’agenda politica nazionale. Inoltre, non ci sono segnali significativi di una qualche volontà di abbandonare i combustibili fossili in favore di risorse alternative.

I problemi ambientali sono però solo un nodo di una rete sistemica che si radica nel perdurare delle disuguaglianze, nella fame insaziabile di denaro che caratterizza il capitalismo e nel disinteresse della politica verso la creazione di un mondo sostenibile non solo sul piano ecologico ma anche su quello sociale ed economico.
Per rendere pienamente evidente questo aspetto, il corteo ha fatto tappa di fronte all’agenzia delle entrate. Sotto il ministero di Cingolani, le bollette sono aumentate del 40%. Questo non è solo uno smacco al pianeta Terra, dato che si pagano le estrazioni di gas e combustibili fossili inquinanti; è anche un grave danno alle tasche dei cittadini meno abbienti e in generale ad una popolazione che è in uscita da una crisi pandemica che ha fatto coda a quella economica. Inoltre, è anche dimostrazione della totale sudditanza rispetto a paesi che, se non fornissero all’Occidente le risorse di cui necessita per mantenere il proprio insostenibile stile di vita, non si esiterebbe ad accusare di violazione dei diritti umani.

Per esprimere tutto il proprio dissenso verso questa dinamica, dei manifestanti vestiti da operai sfruttati ed oppressi dal padrone hanno simbolicamente aperto un viadotto (un tubo pieno di combustibile) da cui si è sollevata una nube di fumo che solo la chiusura dello stesso ha interrotto. È stato poi srotolato uno striscione inneggiante al fatto che è chi inquina che deve pagare, non i comuni cittadini.
Il messaggio è chiaro: posto che bisognerebbe ragionare tempestivamente su modi di produzione energetica alternativi, chi decide di distruggere il pianeta non può pensare di trarne anche profitto a danno della popolazione.

Terminato il corteo, la focalizzazione sul tema climatico a Milano resterà massima, soprattutto per la componente studentesca. Anche i giovani, infatti, sono coinvolti nel cambiamento: oltre alla Cop26 a Glasgow, nell’autunno meneghino si terrà anche la YouthCop, la versione “giovane” della conferenza internazionale sul clima. Ragazzi e ragazze, il cui futuro è attualmente a serio rischio, sono dunque chiamati a prendere parola personalmente riguardo la crisi climatica e le sue soluzioni. Studenti e studentesse non possono restare esclusi in un momento così importante, né hanno intenzione di esserlo: da qui nasce la mobilitazione che interesserà Milano tra il 28 settembre ed il 2 ottobre.
Ci saranno infatti l’Eco social forum dal 28 al 30 settembre e due manifestazioni: l’1, con studenti e studentesse da tutta Italia e rappresentanti della lotta climatica tra cui Greta Thunberg, e il 2 ottobre, dove saranno le associazioni a dover dire la propria. Giochi di parole a parte, il clima a Milano si prospetta estremamente caldo. [Pietro Caresana, ecoinformazioni] [Guarda qui tutte le foto dell’iniziativa]

24 settembre/ Sciopero per il clima con vista pre-Cop

Nella mattina di venerdì 24 settembre si terrà uno sciopero globale per il clima, indetto da Fridays for Future, con un corteo che partirà da Largo Cairoli a Milano alle 9.30.
L’iniziativa, nata ispirandosi alle proteste pacifiche di Greta Thunberg, si inserisce quest’anno in una mobilitazione più ampia, legata alla Pre-Cop, che si terrà nel capoluogo lombardo tra il 30 settembre ed il 2 ottobre.

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22 novembre/ Fff a Milano per l’emergenza climatica e contro la Tangenziale di Como

“Il coordinamento di Fridays for future Lombardia, rappresentato anche dal gruppo locale di Como, ha presentato nei giorni scorsi la richiesta di dichiarazione dell’emergenza climatica e ambientale agli uffici della regione. Il movimento da sempre convinto che la tutela dell’ambiente debba essere al centro dell’attuale agenda politica torna a chiedere che ogni ente all’interno delle sue competenze fissi un obiettivo di riduzione a zero delle emissioni di gas climalteranti entro il 2030, ritenendo l’obiettivo di zero emissioni nel 2050 insufficiente e incoerente con uno stato di emergenza.

Il coordinamento regionale di Fridays for future ha individuato una serie di azioni, a titolo esemplificativo e non esaustivo, che la Regione Lombardia deve porre in essere per la lotta al cambiamento climatico.

A livello del nostro territorio viene chiesto a regione Lombardia e agli enti istituzionali preposti di agire nel settore dei trasporti e della mobilità sostenibile. Per questo motivo viene chiesto che vengano sospesi e abbandonati i progetti del secondo lotto della tangenziale di Como. Questa, infatti, è un’opera altamente impattante su un territorio fortemente connotato sotto il profilo paesistico. Inoltre risulterebbe essere un ennesimo incentivo alla mobilità privata, altamente inquinante. Le soluzioni per risolvere il problema del traffico esistono già. È necessario che il servizio di trasporto pubblico locale venga pianificato in modo ampio su tutto il territorio, garantendo agli utenti (pendolari e non solo) di muoversi con l’uso esclusivo dei mezzi pubblici. Per questo si chiede a regione Lombardia di investire sulla ferrovia Como – Lecco che realmente può sgravare il traffico del canturino e dell’alta Brianza. Chiediamo più corse dei treni e una pianificazione migliore dell’intermodalità tra i mezzi di trasporto per garantire collegamenti con i mezzi pubblici tra le stazioni della linea e le aree limitrofe. Ricordiamo inoltre che la linea oggi non è ancora elettrificata e l’elettrificazione della stessa consentirebbe oltre alla riduzione del carico inquinante anche il prolungamento del servizio ferroviario Tilo verso Lecco.

Altra tematica emersa nel documento è la richiesta di fermare il consumo di suolo. Viviamo in uno tra i territori più urbanizzati d’Italia, per questo è necessario porre fine alla cementificazione del territorio. Questo processo sta portando alla perdita di servizi eco sistemici, biodiversità e ambiente naturale. Riteniamo importante che regione Lombardia si adoperi per l’azzeramento del consumo di suolo in qualsiasi suo strumento di pianificazione urbanistica. Allo stesso tempo, è necessario il recupero delle numerose aree abbandonate presenti sul territorio garantendo una riconversione del patrimonio edilizio sfitto.

Venerdì 22 novembre dalle 17 davanti al palazzo di Regione Lombardia a Milano, piazza città di Lombardia 1, con gli attivisti e le attiviste di Fff da tutta la regione a manifestare”.

Link all’evento Facebook

Il documento che é stato presentato da Fridays for future Lombardia agli uffici regionali.

[Fridays For Future Como] [(mm)]

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