Goletta dei laghi

Non solo vip, a Como anche escherichia coli

Lo stato di malessere in cui attualmente versa il Lario è sotto gli occhi di tutti coloro non affetti da miopia avanzata: oltre a una feroce siccità – protrattasi dallo scorso inverno e ora entrata in una ulteriore fase virulenta – che sta prosciugando il bacino e i corsi d’acqua circostanti, anche un sistema fognario e di depurazione non propriamente all’avanguardia (almeno per ora), insieme ad un’incuria dilagante sono segnali di confermato stato critico. Ma ai dati sempre preoccupanti di Legambienete corrispondono promesse di interventi risolutivi.

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Goletta dei laghi 2018/ Impegnarsi, tutti, per un Lario più pulito


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È stato presentato nella mattinata di lunedì 9 luglio alla Camera di Commercio di Como (via Parini 16) il resoconto delle indagini condotte quest’anno dalla Goletta dei laghi di Legambiente nelle acque del Lario, in collaborazione con Conou e Novamont. Sono intervenute/i in rappresentanza dell’associazione Enzo Tiso, Chiara Bedetti e Barbara Meggetto, rispettivamente responsabile scientifico (Tiso) e presidente (Bedetti) del circolo comasco “Angelo Vassallo” e presidente di Legambiente Lombardia (Meggetto). L’incontro è stato introdotto da Annarita Polacchini, coordinatrice del Tavolo per la competitività della Camera di commercio che, lo scorso 19 giugno a Villa Erba, aveva presentato agli Stati generali del lago di Como il Patto per il Lago di Como, per il Ceresio e per i laghi minori, sottoscritto ora dalle presidenti Legambiente di Como e della regione. (altro…)

Il tour della Goletta dei laghi sul Lario

foto (9)Come ormai ogni anno il viaggio della Goletta dei laghi, organizzata da Legambiente, ha solcato le acque del Lario e oltre allo stato di salute della acque ha rilevato le emergenze ambientali. Chiesta la bonifica dell’ex Falck di Novate Mezzola, la verifica idrogeologica della nuova strada fra Carcente e Breglia e un potenziamento del trasporto lacustre.

Centro lago

foto (6)Venerdì 10 luglio alla stazione ferroviaria di Varenna-Esino-Perledo è stata fatta una tappa alla bottega, ricavata in un ex deposito ferroviario, dei prodotti della cooperativa di olivicoltori del Lario, che raccolgono 30 realtà di entrambe le province che si affacciano sul lego. «È stata un’altra buona occasione per il nostro circolo – afferma Costanza Panella, presidente del Circolo Legambiente Lario sponda orientale – per incontrare gli appassionati olivicoltori della cooperativa e sostenere la loro iniziativa, così come da qualche anno promuoviamo una rete di foto (7)piccoli produttori locali nell’ambito del nostro programma Terra e cibo da salvare».

Primo bacino

Grazie alla collaborazione dello storico cantiere della famiglia Riva di Laglio, sabato 11 luglio, «l’equipaggio della Cigno azzurro, composto dalla direttrice di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, dal responsabile nazionale della campagna Simone Nuglio e da Graziella Erba presidente del Circolo Legambiente di Cantù promotore del progetto Green Station» è salito «a bordo di una storica barca a vela, la Mignon classe 1912», facendo una traversata da Laglio a Como. Un viaggio che ha lanciando: «La proposta di una riqualificazione in chiave sostenibile dei tracciati ferroviari foto (10)in disuso sull’Alzate-Brenna. Una linea risalente al XIX secolo e oggi inadeguata alle esigenze del trasporto moderno, ma dalle grandi potenzialità inespresse». «Una linea che insieme al rilancio di un nuovo e sostenibile modello di mobilità – precisa Erba –, potrebbe beneficiare di nuovi investimenti sul sistema infrastrutturale, necessari alla ristrutturazione della linea anche in un’ottica, ancora non praticata, di un rilancio in chiave turistico/culturale dell’area».

«Il Lario è una risorsa importantissima non solo per la bellezza e la storia, ma anche come via d’acqua che se sfruttata oculatamente ridurrebbe molto l’impatto del traffico su gomma – afferma Michele Marciano, presidente del Circolo Legambiente Como –. Sarebbe possibile istituendo un sistema di navigazione che colleghi i piccoli paesi lacuali, vicinissimi l’uno dall’altra, tramite utilizzo di mezzi ibridi che possano portare bici e autobus. Una cosa che avviene non solo in Europa, ma anche semplicemente in Italia a Chioggia, dove i traghetti trasportano vetture, bici e autobus dal delta al lido veneziano».

Alto lago

IMG_8964Domenica 12 luglio l’equipaggio della Goletta dei laghi a San Siro «è salito di qualche centinaio di metri in altitudine per un sopralluogo sulla strada agro-silvo-pastorale in costruzione di collegamento tra le frazioni di Carcente (San Siro) e Breglia (Plesio), inserita in un programma di collegamento intervallivo in quota previsto fino a Dongo». «È risultato evidente l’impatto ambientale dell’intervento, in particolare nella larghezza della strada ben superiore a quella prevista in progetto e nella quantità di materiale riversato nei declivi – spiegano –. Una delle conseguenze dei lavori è stata l’ordinanza del Comune di San Siro che ha interrotto il transito pedonale sulla mulattiera storica che unisce le due frazioni». «Ci preoccupano le conseguenze idrogeologiche di interventi dei quali è difficile capire l’utilità in rapporto alle risorse pubbliche impiegate – chiarisce Panella –. Abbiamo inviato, ormai tre mesi fa, una lettera alla Provincia di Como, ai comuni di San Siro e Plesio, alla Soprintendenza di Milano, all’ingegner Pedrazzini progettista del collegamento intervallivo e alla Commissione per il paesaggio della Comunità montana Valli del Lario e del Ceresio, rimasta senza risposta la volontà nostra e dei cittadini è quella che si modifichi l’accordo di programma tra Provincia e Comuni, con l’esclusione dell’uso pubblico della strada e che si effettuino doverose verifiche geologiche». Per questo: «Il Circolo Legambiente Lario sponda orientale, Legambiente Lombardia e la Goletta dei laghi chiedono attenzione e risposte da parte degli enti locali, in primis verso i cittadini del Comune di San Siro e nello specifico della frazione di Carcente che hanno raccolto firme di residenti e/o proprietari».

Lago di Mezzola

big jump sorico2015«Tutela delle acque interne, rispetto delle norme vigenti in Italia riguardo agli scarichi civili e industriali, stop alla cementificazione – spiegano gli ambientalisti –. Sono questi i motivi per cui anche quest’anno si è organizzato in tutto il Paese il Big Jump, un grande tuffo collettivo in fiumi e laghi da nord a sud per dire “no” all’inquinamento e chiedere ad amministrazioni ed enti gestori di rispettare la Direttiva Quadro Europea 2000/60 che imporrebbe, entro il 31 dicembre 2015, il raggiungimento di una buona qualità delle acque interne».

«Ad oggi, purtroppo, la percentuale di corpi idrici superficiali italiani che soddisfa i requisiti è pari solamente al 10%. Lo stato ecologico superiore al buono è stato raggiunto solo dal 25%, mentre lo stato chimico buono dal 18%. La Commissione Europea ha già comunicato al Governo Italiano che nel 2015 “la percentuale di corpi idrici superficiali in stato buono o superiore dovrebbe arrivare appena al 29%”. Ciò significa che c’è ancora tanta strada da fare per arrivare a tale livello e inevitabilmente l’Italia verrà sanzionata per non essere riuscita a rispondere “presente” all’appello, nonostante il tempo a disposizione».

E lunedì 13 luglio a Sorico questa iniziativa si è incontrata con il lavoro dell’equipaggio del Cigno azzurro, che si è concentrato: «Sulle problematiche, purtroppo ancora irrisolte, relative alla qualità delle acque del Mera e dell’Adda, fiumi che alla loro confluenza danno vita ad un’importantissima zona umida qual è la Riserva naturale del Pian di Spagna che comprende anche il lago di Mezzola. zona di protezione speciale che accoglie miriadi di uccelli migratori ed è habitat di molte specie animali e vegetali». «Purtroppo il valore della Riserva naturale del Pian di Spagna è ancora poco compreso dalla popolazione locale e non adeguatamente promosso dall’Ente che la gestisce – dichiara Panella –. La procedura di elaborazione del nuovo Piano di gestione è in corso da anni e avanza con lentezza incomprensibile, così come non si comprende perché i rappresentanti delle associazioni non vengano invitati alle riunioni dell’assemblea, come la legge prevede. Inoltre, le acque della riserva continuano ad essere minacciate dai contaminanti rilasciati dal sito industriale dismesso della Falck, a Novate Mezzola, per il quale è stata certificata dalle autorità provinciali una bonifica in realtà mai avvenuta».

«Legambiente Lombardia e il Movimento medicina democratica per la Salute, il 10 giugno scorso hanno presentato ricorso straordinario presso la Procura della Repubblica, affinché sospenda il certificato di avvenuta bonifica rilasciato dalla Provincia di Sondrio, un atto che darebbe il via libera alla trasformazione dell’ex sedime industriale nei cui sottosuolo giacciono molte decine di migliaia di metri cubi di scorie contaminate da metalli pesanti e a diretto contatto con la falda acquifera che alimenta il lago – ricordano gli ambientalisti –. Un atto contestato perché rilasciato senza che venisse effettuato alcun intervento di risanamento del terreno, ritenendo che la copertura con una piattaforma di asfalto, senza nemmeno una impermeabilizzazione del fondo, fosse sufficiente a evitare il contatto tra sostanze tossiche e acque del lago». «Il Big Jump 2015 è ancor più importante – precisa Meggetto – perché il monitoraggio effettuato dall’Arpa nel Lago di Mezzola evidenzia una situazione ‘non buona’ delle acque lacustri, in base allo stato chimico, in quanto appare influenzato dalla presenza di picchi anomali di Cromo nelle acque, registrati più volte nel recente passato».

A Como sono stati poi presentati i dati sullo stato delle acque del Lario, che si aggiungono ai rilevamenti delle Asl si Como e Lecco. [md, ecoinformazioni]

Goletta dei laghi/ criticità sul Lario

È il decimo anno che la Goletta dei laghi di Legambiente tiene sotto controllo le acque interne italiane: lo scopo è quello di completare il quadro dei rilevamenti delle ASL rispetto alla balneabilità e in particolare di verificare alcune situazioni critiche segnalate dai vari circoli locali di Legambiente.

Sul Lago di Como il monitoraggio ha riguardato 8 punti, di cui 5 sono risultati fuori dai limiti imposti dalla normativa di legge in Italia (ovvero il Dlgs 116/2008 sulla gestione della qualità delle acque di balneazione) e 3 di questi addirittura “fortemente inquinati”. Entro i limiti sono i prelievi eseguiti a Gravedona (presso la foce del torrente Liro), Como (Tavernola, presso lo scarico del Centro di Gestione Navigazione Laghi), Lezzeno (presso la foce del Rio Torto); inquinati i prelievi di Argegno (presso la foce del torrente Telo) e di Cernobbio (presso la foce del Breggia); fortemente inquinati i prelievi di Dongo (presso la foce del torrente Albano), Menaggio (presso la foce del torrente Senagra) e Como (presso lo sbocco del canale depuratore al Tempio Voltiano).

 

GolettaDeiLaghi-Como

Alla presentazione dei dati della Goletta dei laghi; da sinistra: Bruno Magatti, Michele Marciano, Mario Lucini, Lorenzo Baio.

 

La situazione è quindi risultata peggiore dell’anno scorso (anche se forse nel 2014 i controlli erano stati “favoriti” dalla forte diluizione degli agenti inquinanti dovuta alle ingenti piogge), nonostante il miglioramento di alcuni settori, certificato anche dalla possibilità di balneazione concessa dall’ASL, e quindi il responsabile del settore acqua di Legambiente Lombardia, Lorenzo Baio, ha sottolineato i gravi rischi connessi a un atteggiamento di attesa a fronte della disponibilità dell’Europa a “concedere tempo” per uniformarsi alle proprie direttive. Anche se non è possibile, in base a questi rilevamenti, individuare con precisione le cause dell’inquinamento, Legambiente invita “a cambiare passo”, sopratutto per quel che riguarda i corsi d’acqua secondari, che ancora scontano i ritardi nel collettamento dei reflui fognari e da cui probabilmente derivano buona parte dei problemi del lago. È anche importante che il comune capoluogo si faccia parte attiva per l’insediamento del gestore unico delle acque; e a questo proposito il sindaco di Como, Mario Lucini, presente all’esposizione dei dati, ha dichiarato che alcuni concreti passi in avanti sono stati fatti e che tra settembre e ottobre  si dovrebbe procedere all’affidamento alla neocostituita società Comoacque del Servizio Idrico Integrato.

In conclusione, Michele Marciano, responsabile comasco di Legambiente ha caldeggiato un maggiore interessamento per tutti gli aspetti del lago, fondamentale non solo dal punto di vista della salute, ma anche da quelli della qualità della vita e di una diversa e più sostenibile mobilità. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

Lario quasi completamente balneabile

goletta dei laghiPasserà anche la Goletta dei laghi dal 10 al 13 luglio: «Per monitorare la qualità delle acque, denunciare le situazione critiche e valorizzare le buone pratiche».

 

I costanti monitoraggi delle Asl di Como e Lecco garantiscono che il Lario è quasi interamente balneabile, solo nella spiaggia di S. Abbondio a S. Siro non ci si può rinfrescare, per quanto riguarda il capoluogo una ordinanza sindacale ricorda di: «Considerare tutto il territorio comunale non balneabile tranne per l’area antistante il Lido Villa Olmo».

I dati sono pubblicati sulla pagina web sulla balneabilità della Asl di Como che precisa che anche il lago di Alserio non è balneabile. Tutto a posto sulle sponde lecchesi anche se la Asl ricorda: «Data l’estrema variabilità del fenomeno della fioritura algale in relazione alle condizioni climatiche ed atmosferiche, si ribadisce che in presenza di acque torbide, schiume o mucillaggini, o con colorazioni anomale è sconsigliato immergersi». E inoltre si ricorda che: «È comunque buona norma, a tutela della salute, adottare i seguenti comportamenti: evitare di ingerire acqua durante il contatto con acque di balneazione; fare la doccia appena usciti dall’acqua provvedendo ad asciugare completamente tutto il corpo, con particolare riguardo alla testa; sostituire il costume dopo il bagno».

In questi giorni, fino al 16 luglio, «Il Cigno azzurro accenderà un faro sui laghi di Iseo, Varese, Ceresio, Maggiore, Lario e Garda».

«Inizia una tappa impegnativa perché vede come protagonisti bacini lacustri tanto splendidi quanto in pericolo – afferma Barbara Meggetto, direttrice di Legambiente Lombardia –: cementificazione, impatto turistico, scarichi abusivi e depuratori mal funzionanti sono criticità che da anni denunciamo e sulle quali l’attenzione non è mai abbastanza. Un impegno, il nostro, che vuole salvaguardare la bellezza dei nostri laghi e mettere anche in luce le buone pratiche e le eccellenza del territorio lombardi».

La Goletta dei Laghi passerà, fra gli altri, dal 6 al 9 luglio sui laghi Maggiore, Varese e Ceresio e dal dal 10 al 13 sul quello di Como. [md, ecoinformazioni]

Laghetto di Piona sotto osservazione

SS36-Piona (2)Dopo il passaggio della Goletta dei laghi per Legambiente è: «Necessario investire con urgenza in infrastrutture per la gestione integrata del ciclo dell’acqua».

 

«Gli scarichi non depurati degli inerti e delle lavorazioni del cantiere della Galleria Monte Piazzo della SS36, sono entrati direttamente, per mesi, nel laghetto di Piona, colorandolo di giallo o di rosso o ancora, come in questi giorni, di grigio – dichiara Costanza Panella, presidente Circolo Legambiente Lario sponda orientale –. Un fatto inaccettabile, non l’unico purtroppo nell’Alto Lario, già rilevato a marzo da Arpa e sottolineato nuovamente dalla Goletta dei Laghi settimana scorsa».

SS36-Piona (1)Durante il passaggio della Goletta dei laghi è stato fatto un campionamento allo sbocco della Val Merla nel laghetto di Piona a Colico:«Riscontrando che le acque della valle del Vo e le rive del lago dove questa sfocia, dentro l’area del campeggio, erano torbide. Una situazione confermata anche dall’esito del monitoraggio che ha decretato come fortemente inquinato il punto. Anche l’Arpa, del resto, aveva rilevato in primavera presso lo scarico a lago preoccupanti valori relativi a ferro, alluminio, rame, zinco nettamente superiori al valore limite».

«Abbiamo ricevuto segnalazioni secondo cui talvolta, nella piccola valle del Vo e poi nel lago, si riversano liquami maleodoranti, forse dalle stalle a monte – termina Panella –. Un appesantimento del carico inquinante rilevato dalla Goletta a cui si aggiunge la pratica agricola dello spargimento di liquami sui terreni del Pian di Spagna e su quelli a monte in Val Chiavenna e Valtellina. A dimostrazione di come le ragioni dell’inquinamento siano molte e,di conseguenza, di quanto sia necessario investire con urgenza in infrastrutture per la gestione integrata del ciclo dell’acqua». [md, ecoinformazioni]

I risultati della Goletta dei laghi sul Lario per il 2014

balneabilità 2014«Sono necessari investimenti sul sistema fognario e depurativo» ripete Legambiente come negli scorsi anni. 13 i punti critici sui 19 rilevati lungo la costa, 11 sulla sponda lecchese e 2 su quella comasca.

 

In provincia di Lecco risultano «fortemente inquinati i campioni prelevati a Colico (le foci del fiume Adda, del torrente Inganna e del torrente al laghetto di Piona) e nella città capoluogo (le foci dei torrenti Caldone e Bione e il punto in corrispondenza dello scarico del depuratore) – precisano in un comunicato stampa gli esponenti di Legambiente –. Fortemente inquinati anche i punti di Perledo alla foce del torrente Esino e di Valmadrera alla foce del rio Torto. Le analisi indicano come inquinati il punto di Dorio presso la spiaggia LC45, quello di Bellano alla foce del torrente presso la spiaggia di Oro, quello di Mandello del Lario alla foce del torrente Meria. L’unico campione che passa l’esame è a Bellano, foce del torrente Pioverna. Rispetto all’anno scorso, sono due i nuovi punti analizzati dai tecnici della campagna a seguito delle segnalazioni dei cittadini a Sos Goletta ed entrambi hanno prodotto risultati superiori alle soglie di legge: a Colico al laghetto di Piona, a Lecco presso la foce del torrente Bione».

goletta laghi 2014«Appare migliore il riscontro ottenuto sulla sponda comasca – prosegue la nota –: fortemente inquinato risulta il punto alla foce del torrente Senagra a Menaggio, a Como è inquinato il canale del depuratore presso i giardini del mausoleo di Volta. Entro i limiti di legge rimangono il campione prelevato a Como presso il lido di Villa Olmo e quelli di Lezzeno, Cernobbio, Argegno e Dongo».

«Molte situazioni di inquinamento sono ormai croniche – precisano gli ambientalisti –. Lo dimostrano gli esempi di Colico, alla foce dell’Adda, e di Mandello del Lario, nei pressi del fiume Meria, per la sesta volta consecutiva fuori dai parametri. Da quattro edizioni risultano inquinati o fortemente inquinati invece il punto alla foce del fiume Caldone a Lecco e quello alla foce del torrente Senagra a Menaggio».

«I dati confermano dunque che i problemi per il lago continuano ad arrivare direttamente dai corsi d’acqua, anche quelli minori, i quali ancora scontano i ritardi nel collettamento dei reflui fognari – spiega lo scritto –. E se le analisi microbiologiche non sono rassicuranti, non lo sono neppure quelle relative allo stato ecologico: manca infatti solo un anno al 2015, quando secondo la direttiva europea 2000/60 tutti i corpi idrici devono raggiungere uno stato ecologico buono. Traguardo ancora lontano per quanto riguarda il Lario che risulta in stato sufficiente».

balneabilità como 2014Confrontando i dati delle Asl invece la situazione appare più rosea. Il Lario sembrerebbe quasi interamente balneabile, tranne per Gravedona. Certo in molte zone si è smesso di controllare la balneabilità dell’acqua, per risparmiare sulle spese dando per scontato un responso negativo, nonostante da 5 anni a questa parte l’Italia abbia fatto propria la normativa europea in materia, più permissiva rispetto a quella nazionale precedente. È questo il caso di gran parte del primo bacino prospiciente Como, dove solo ultimamente si è ripreso a controllare Villa Olmo. Inoltre l’Asl comasca sottolinea che «i punti non indicati si considerano non balneabili» e che ovviamente «il giudizio di idoneità nel corso della stagione balneare».

Nel Comasco sono poi balneabili i laghi del Piano, Segrino, Montorfano, la parte comasca del Ceresio, non è balneabile quello di Alserio e quello di Pusiano risulta balneabile tranne che per il Molo Pre Campel a Bosisio Parini.

Le acque sono controllate tutto l’anno «per il monitoraggio algale e dal 1° aprile al 30 settembre per il controllo microbiologico – spiega il sito istituzionale dell’Asl di Como –.

La stagione balneare ha inizio il 1° maggio e termina il 30 settembre di ogni anno.

I punti di campionamento ed il balneabilità lecco 2014relativo calendario dei prelievi vengono fissati nel mese di febbraio
e ufficializzati dal Ministero della Salute per tutta la stagione balneare dell’anno in corso».

Cosa controllano le Asl? «Ispezione visiva, temperatura dell’aria e dell’acqua, pH, ossigeno disciolto; vengono effettuate analisi per presenza di enterococchi, escherichia coli, alghe tossiche e loro tossine». È quindi balneabile «un punto del lago già codificato dove i prelievi hanno dato esito favorevole per tutti i parametri», mentre non lo è uno «dove i prelievi hanno dato esito sfavorevole anche per un solo parametro considerato». I risultati dei prelievi possono essere consultati sul Portale acque del Ministero della salute.

La Goletta dei laghi manda invece una squadra di tecnici e le «analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo mentre i campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile entro le 24 ore dal prelievo». «Come da normativa il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base al profilo delle acque di balneazione – specificano –. I parametri presi in considerazione sono gli stessi previsti per i controlli sulla balneazione in base al Decreto Legislativo del 30 maggio 2008 n° 116». I risultati sono consultabili sul sito della Goletta sezione Analisi.

Foto conf stampa Lecco«Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri con particolare attenzione non solo a dove sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008 – afferma Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei laghi, in una conferenza stampa a Lecco martedì 1° luglio – Purtroppo la depurazione e il collettamento delle acque reflue non emergono quasi mai come priorità nell’agenda politica degli enti locali. A dare il cattivo esempio sono per primi i capoluoghi con depuratori ormai inadeguati e mal funzionanti e addirittura reti fognarie incomplete».

«È proprio il caso della città di Como – prosegue Enzo Tiso del locale circolo di Legambiente – dove basta una pioggia abbondante per trasformare piazza Cavour in una distesa di liquami. Questo perché esistono ancora tratti in cui convivono acque bianche e acque nere, oltre a scarichi non depurati nei corsi d’acqua della città. Problemi conosciuti ormai da anni e che le passate amministrazioni hanno sempre sottovalutato. Ci attendiamo dal nuovo governo locale un deciso cambio di rotta».

«Per rimanere sulle grandi città – aggiunge Pierfranco Mastalli, presidente del Circolo di Legambiente di Lecco –, Lecco pur avendo una rete fognaria ormai capillare, soffre di alcune storiche mancanze, innanzitutto la ormai nota situazione del depuratore, insufficiente sia per quanto riguarda la ricezione che lo scarico delle acque. Non meno emblematica la vicenda del torrente Caldone il cui campione risulta per l’ennesima volta sopra i limiti di legge senza che ne sia stata individuata la causa». [md, ecoinformazioni]

Goletta dei laghi sul lago di Como

GolettaDal 29 giugno al primo luglio: «Campagna ambientalista sul Lario per monitorare la qualità delle acque, denunciare le situazione critiche e valorizzare le buone pratiche».

 

«Seconda tappa del viaggio della Goletta dei laghi, la campagna nazionale di Legambiente per il monitoraggio dello stato di salute dei bacini lacustri italiani, realizzata con il contributo del Consorzio obbligatorio oli usati e di Novamont – spiega un comunicato –. Dal 29 giugno all’1 luglio la Goletta accenderà i riflettori sul lago di Como per individuare le criticità che minacciano l’ecosistema lacuale, individuate anche grazie alle segnalazioni ricevute dai cittadini tramite il servizio SOS Goletta per indicare le situazioni a rischio».

traversata«Le situazioni di inquinamento sono ancora troppe, in particolare a causa degli scarichi abusivi diretti e della depurazione inefficiente – dichiara Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei laghi –. Lungo il nostro itinerario affronteremo i molti problemi che affliggono i territori attorno ai laghi, a partire dalla continua cementificazione delle coste e dalla perdita di biodiversità. Ma Goletta è anche la campagna che mette in evidenza chi ha saputo favorire nel proprio territorio uno sviluppo sostenibile contro qualunque forma di sfruttamento».

«Al centro dell’attività informativa di Legambiente ci sarà il monitoraggio scientifico – sottolinea una nota – condotto dai tecnici dell’associazione, che andranno a caccia dei punti più critici anche sulla base delle segnalazioni ricevute dai cittadini tramite il servizio SOS Goletta (mail a sosgoletta@legambiente.it o sms / mms al 346.007.4114)».

 

Programma

Domenica 29 giugno, a Bellano (Lc) sul lungolago, dalle 10 alle 14: stand della Goletta e presentazione del Cantiere della Bellezza;

Lunedì 30 giugno, a Bellagio (Co), alle 12: incontro con l’assessore all’ambiente del Comune a 5 Vele;

I risultati del monitoraggio della Goletta dei laghi saranno presentati martedì 1 luglio alle 11 nel Comune di Lecco.

 

Le tappe della Goletta dei Laghi

25-28 giugno: lago d’Iseo, Lombardia;

28 giugno-1 luglio: lago di Como, Lombardia;

2-5 luglio: lago Maggiore, Lombardia, Piemonte;

5-8 luglio: lago di Garda, Lombardia, Veneto;

9-10 luglio: lago Trasimeno e lago di Piediluco, Umbria, Toscana;

12-16 luglio: laghi Canterno, Albano, Nemi, Martignano e Bracciano, Lazio;

17 luglio: lago di Porta, Toscana;

18 luglio: Oasi di Polverina, Toscana;

22-24 luglio: laghi della Sicilia;

25-28 luglio: laghi della Sila, Calabria;

30-31 luglio: lago Pertusillo, Basilicata;

Per informazioni Internet www.legambiente.it/golettadeilaghi. [md, ecoinformazioni]

Legambiente Como: a proposito di lago inquinato

legambienteIl circolo comasco Angelo Vassallo di Legambiente, dopo i recenti risultati delle acque del lago di Como effettuate dalla Goletta dei laghi, esprime la propria posizione riguardo il tema dell’inquinamento delle acque e delle soluzioni possibili. (altro…)

Quanto è inquinato il Lario: i risultati del monitoraggio della Goletta di Legambiente

goletta dei laghi legambienteDodici i punti critici rilevati lungo la costa, 5 sulla sponda comasca e 7 su quella lecchese. Sotto accusa anche quest’anno i corsi d’acqua che arrivano al lago. Legambiente: «Pochi miglioramenti, il lago continua ad essere inquinato. Sono necessari investimenti sul sistema fognario e depurativo» (altro…)

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