Univercomo

Nessuna sfiducia per Iantorno

COMO COMUNE 3La maggioranza sostiene il proprio assessore. Nasce la Fondazione Alessandro Volta.

 

Preliminari

Nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 17 novembre Luca Ceruti, M5s, ha ringraziato l’assessore Frisoni per le scuse per la posa delle luminarie che hanno ingolfato il traffico in città, mentre Mario Molteni, Per Como, ha segnalato buche e lampioni guasti in via Bontempelli e via Segantini, nei cui giardinetti «sono stati avvistati topi, ci sarebbe la necessità di una derattizzazione», oltre a furti in via Ennio Ferrari e le code «anche di 40 minuti che si formano in via Rienza». La proposta di un nuovo autosilo da 10 milioni di euro, in viale Varese da 394 posti, 164 in superficie e 230, presentata dall’impresa Nessi e Majocchi, che lo gestirebbe per 30 anni, al Comune è piaciuta a Giampiero Ajani, Lega, che ha proposto che se dovesse comparire qualche reperto archeologico «di fare come a Roma quando hanno fatto la metropolitana, prendiamo i sassi e li buttiamo via».

L’assessore Gerosa e il sindaco Lucini hanno quindi fatto il punto sulla situazione del maltempo e delle emergenze in città, ringraziando tutti quelli che hanno lavorato per limitare i danni e i disagi.

 

Sfiducia a Iantorno

La discussione è così ripresa sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizione contro l’assessore Iantorno con la replica di Diego Peverelli. «Lei ha parlato per 14 minuti e non ha detto nulla né ai consiglieri di minoranza, né a quelli di maggioranza – ha attaccato l’esponente leghista all’indirizzo dell’assessore, replicando anche alle accuse mossegli – non è una mozione ideologica o politica, ci sono i dati tecnici». Tutto è nato da dei lavori irregolari in un centro culturale islamico e dalla volontà leghista di non permettere l’apertura di nuovi luoghi di culto, «il Pgt non lo prevede».

Con voto segreto tutto i membri della maggioranza hanno bocciato la proposta di sfiducia, con 17 voti, sostenuta dai soli membri dell’opposizione, 10 voti.

 

Fondazione Alessandro Volta

L’assessora Marelli ha quindi presentato la delibera di fusione fra UniverComo e Centro Volta che confluiranno nella nuova Fondazione Alessandro Volta, operativa dal primo gennaio prossimo, con sede a Villa del Grumello in via per Cernobbio a Como. Una realtà a cui contribuiranno, come nelle due associazioni preesistenti, Ance, Camera di commercio, Confartigianato, Unindustria di Como, Comuni di Como e Campione d’Italia, Cassa rurale ed artigiana di Cantù, Banca di credito cooperativo Alta Brianza, Cgil e Cisl. Gli organi componenti la Fondazione saranno un Consiglio di amministrazione, composto da 11 membri «diminuendo così dai 19, 33 potenziali attuali», tra cui il presidente, 3 del Comune di Como, 3 della Camera di commercio e 5 dall’assemblea, il collegio dei revisori, l’assemblea e il consiglio scientifico: «Che dureranno in carica per tre esercizi – spiega il Comune – e ai quali non sarà corrisposto alcun compenso, ad eccezione dei revisori e dell’eventuale rimborso delle spese sostenute nell’esercizio del mandato». Marelli ha ricordato anche il personale, il Centro Volta ha 4 persone part-tim e 2 a tempo pieno, UniverComo 2 part-time, che non verrà toccato dalla fusione.

«Non è un punto di arrivo, ma di partenza – ha affermato l’assessora alle Partecipate – prendendo atto di un contesto che si è modificato e in cui bisogna trovare sinergie». Uno degli obiettivi della Fondazione sarà quello di promuovere la presenza delle università come ricordato dalla vicesindaca Silvia Magni.

«È triste pensare che questa sia solo una presa d’atto, che non possiamo modificare, per oltre un anno siamo stati all’oscuro di quanto si stava decidendo» ha detto Anna Veronelli, Fi, lamentandosi anche di un mancato incontro fra la commissione competente e le due realtà comasche che convergono nella nuova struttura «così come avevo chiesto». Le minoranze hanno espresso perplessità sul futuro del nuovo ente vista le diminuzione di contributi pubblici, tra cui lo stesso Comune di Como «se è solo per razionalizzare ditelo chiaramente – ha preso la parola Laura Bordoli, Ncd –, e finiamo tutto in 5 minuti, se no bisognerebbe parlare di progettualità e indirizzo politico».

Un ordine del giorno, proposto da Marco Butti, Gruppo misto, perché venga discusso nelle Commissioni competenti l’indirizzo da dare ai futuri consiglieri in rappresentanza di Palazzo Cernezzi è quindi passato all’unanimità, mentre la delibera ha visto il favore di 20 consiglieri, maggioranza, Per Como, e Bordoli, con 6 astenuti. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Niente fondi per il Campus

univercomoFondazione Cariplo ha deciso per Villa Olmo il presidente di Univercomo scorato ammette: «Non ce l’abbiamo fatta. Non siamo stati capaci di convincere che questa scelta fosse la vera priorità su cui puntare ».

 

«Abbiamo appena appreso la decisione del Consiglio della Fondazione Cariplo.Non possiamo che prenderne atto con profondo rispetto – dichiara il presidente di Univercomo, Mauro Frangi –.Abbiamo cercato di mettere in campo una proposta di sviluppo per il nostro territorio. Il comunicato di Cariplo è chiaro e ha giudicato inadeguato il nostro progetto. Non ci resta che prendere atto che la nostra idea non è risultata convincente. Che non siamo riusciti a raccontarla in modo chiaro. E, soprattutto, non siamo riusciti a dimostrare che fosse per davvero praticabile e realizzabile».

«Abbiamo molte ragioni per compiacerci del grande lavoro svolto.Da 20 anni Como discute di realizzare il Campus universitario – prosegue Frangi –.In pochi mesi abbiamo provato a rendere quest’idea davvero percorribile. Sapevamo dall’inizio che sarebbe stato difficile. Sapevamo che non era facile trovare un punto di equilibrio tra quattro Enti pubblici, due Università, Azienda ospedaliera e Azienda sanitaria. Lo sapevamo, ma ci abbiamo provato con convinzione. Nonostante le polemiche e nonostante un po’ di tifo contro. Nonostante molti si siano accodati al progetto solo all’ultimo momento o, comunque, con poca convinzione. Noi il Campus volevamo farlo per davvero. E non ce l’abbiamo fatta».

«Ovvio che ci sia molta delusione, perché è un’occasione persa che difficilmente potrà ricapitare, perlomeno nel breve periodo.Se questa è stata la decisione finale, sicuramente qualcosa abbiamo sbagliato – conclude il presidente di Univercomo –.Non siamo riusciti ad entusiasmare il territorio attorno a questo grande progetto. Abbiamo raccolto consensi larghissimi. Tutto il mondo economico e sindacale ha fortemente condiviso il progetto ed il percorso. Ma non siamo stati capaci di coinvolgere e di “fare sognare” il territorio attorno all’idea del Campus. Non siamo stati capaci di convincere che questa scelta fosse la vera priorità su cui puntare. L’unica capace di dare nuovo slancio allo sviluppo economico e sociale della provincia. L’idea di fare di Como per davvero una “città universitaria”, capace di attrarre talenti e competenze, di farne il motore fondamentale della propria ripartenza. Il dibattito su questi temi non è mai decollato per davvero. Per questo, credo, alla fine sono prevalse le considerazioni sui tempi di avvio dell’intervento, sulla coerenza del piano finanziario o le preoccupazioni sulla capacità di realizzare l’intera riqualificazione dell’ex San Martino e non solo il “primo lotto”». [md, ecoinformazioni]

Campus: freddezza ingiustificata

urbanisticaMauro Frangi, presidente di Univercomo, stimolato dall’intervento di Luca Michelini sulla Ztl, accoglie l’invito di ecoinformazioni a sviluppare le ragioni della scelta di puntare sullarea dellex Ospedale psichiatrico provinciale San Martino per la realizzazione del Campus universitario di Como. In questo primo intervento [presto on line un secondo contributo sul merito del progetto], Frangi sviluppa preliminarmente i motivi per i quali è necessario che chi amministra abbia e proponga un’idea di città e riconosce alla giunta Lucini il merito di aver superato l’immobilismo di Bruni e di aver delineato col Pgt la «grande scelta» del Campus. (altro…)

Campus al S. Martino: Un passo avanti

san martino comoMartedì 15 gennaio Comune di Como, Asl, Sant’Anna, Politecnico, Insubria, Camera di Commercio, Univercomo, Provincia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede: «Entro il 30 marzo l’ipotesi di fattibilità tecnica ed economica, poi la richiesta alla Regione per la convocazione del collegio di vigilanza dell’accordo di programma» (altro…)

Cambiano i vertici delle partecipate

Un reset per alcuni dei Consigli di amministrazione delle controllate del Comune di Como. Lucini: «Ridare apertura alle forze vive della città affinché nuove professionalità, competenze e sensibilità possano mettersi a disposizione» (altro…)