Il modello Sisme è fallito?

Sì, è la risposta della Fiom Cgil che reclama: «L’azienda non chieda soldi ai lavoratori, rinunci a delocalizzare e investa su nuovi prodotti»

 «Dopo le iniziative unilaterali prese dalla Sisme nei giorni scorsi è ormai chiaro a tutti che quello che è stato venduto come un modello di partecipazione è assolutamente fallito spiega un comunicato della Cgil Lombardia e di Como –. Naturalmente anche per la responsabilità dell’impresa».

Duro l’intervento del segretario generale Fiom Cgil Lombardia Mirco Rota: «È assurdo pensare che di fronte alla volontà di delocalizzare le linee produttive in Slovacchia, i lavoratori debbano anche dare una parte del loro stipendi all’azienda».

«È evidente che per noi non ci può essere la delocalizzazione delle linee. Infatti, delocalizzando si creerebbero nuovi esuberi. – prosegue Rota –  Il problema qui è che l’azienda non ha un progetto industriale vero che riguardi il territorio di Como. Non c’è alcuna intenzione di investire su nuovi prodotti. Non servono né commissioni né esperti per risolvere la situazione, ci vuole solo l’impegno dell’azienda».

«Secondo la Fiom Cgil è davvero sorprendente che da pare di Confindustria e delle istituzioni non si dica nulla su questa vertenza – conclude la nota – che ormai dura da diversi mesi, che coinvolge la più grande azienda metalmeccanica del Comasco e che mette in difficoltà moltissimi lavoratori». [md – ecoinformazioni]

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