Emilio Pucci e Como. 1950-1980
Inaugurazione della mostra, nelle sale del Museo studio del tessuto alla Fondazione Antonio Ratti in Villa Sucota, in via per Cernobbio 19 a Como, martedì 6 maggio alle 18.30, aperta da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30, sabato e domenica dalle 11 alle 18, fino al 31 ottobre.
«L’esposizione, a cura di Margherita Rosina e Francina Chiara, analizza e approfondisce i rapporti di Pucci con la città di Como e le sue industrie tessili, una collaborazione iniziata negli anni ‘50 e mai interrotta nei decenni successivi – si legge nella presentazione –. Attraverso un percorso espositivo diviso in sezioni, la rassegna documenta gli esordi e l’affermazione delle creazioni di Pucci, a partire dai primi disegni ispirati dai paesaggi Italiani e dal folklore locale: il mare di Capri, le famose località sciistiche delle Alpi, il Palio di Siena, le tradizioni siciliane le bellezze di Firenze».
«L’esposizione intende valorizzare i risultati degli studi svolti sui libri campionario della Ravasi di Como, che fu la prima industria tessile del distretto comasco a collaborare con Pucci dagli inizi degli anni Cinquanta fino alla metà dei Sessanta – prosegue la nota –. Le pagine dei volumi, che fanno parte delle collezioni del MuST, mettono in luce il contributo dato alle creazioni di Pucci da disegnatori, lucidisti, stampatori e tintori lariani, questi ultimi capaci di mettere a punto nuove tonalità di colore quali il “rosa Emilio” o il “blu Capri”. Completa il percorso una selezione di materiali, realizzati sul territorio comasco che risalgono agli anni Settanta e Ottanta, ulteriore testimonianza della collaborazione duratura tra Pucci e il distretto tessile lariano».
«In mostra saranno presenti campioni tessili, disegni originali di Pucci, carte-prova, accessori e capi di abbigliamento, a documentare il processo di lavorazione: dall’idea originale agli abiti e ai foulard resi celebri dagli scatti di fotografi, anch’essi in esposizione, che hanno segnato la storia della fotografia di moda – aggiunge lo scritto –. In particolare POLIteca (Design Knowledge Centre) – Dipartimento Design e Archivi Storici – ASBA – Politecnico di Milano ha messo a disposizione le immagini, conservate nel Fondo Haertter, di proprietà dell’Associazione Biblioteca Tremelloni, in cui sono custoditi gli scatti della famosa fotografa. Dall’archivio della Fondazione Emilio Pucci di Firenze provengono inoltre numerose immagini di abiti e foulard che permettono di comprendere meglio l’utilizzo dei tessuti esposti».
«All’ingresso della mostra quattro opere di Flavio Favelli, realizzate nel 2009, costituiscono una piccola incursione nell’ambito dell’arte contemporanea. Questi lavori, che fanno parte delle serie Planisfero e Bar Singapore Palermo, partono da alcuni foulard di Emilio Pucci su cui l’artista è intervenuto disegnando con pennarelli colorati. Scelti da Favelli per il loro stile “fuori dal tempo”, le sete di Pucci si trasformano e assumono nuovi significati, costituendo un ponte diretto con la contemporaneità – si conclude –. I materiali in mostra, oltre che dalle raccolte del MuST, provengono dalle collezioni del Museo didattico della Seta di Como, Enrico Quinto e Paolo Tinarelli di Roma, A.N.G.E.L.O. Vintage Archive di Lugo, Masciadri di Bellagio e da altre collezioni private». Il catalogo è edito da NodoLibri.
Per informazioni tel. 031.3384976, Internet www.fondazioneratti.org. [md, ecoinformazioni]