
Salute/ Basta spartizioni di poltrone e sprechi, serve la Cittadella
Mentre il direttore generale del Sant’Anna vede nell’applicazione della riforma della sanità lombarda occasione per dare finalmente realizzazione alla Cittadella della salute a sinistra la riforma di Maroni è valutata assai negativamente e se ne temono gli effetti disastrosi sulla salute di tutti i cittadini. Celeste Grossi, portavoce di Paco-Sel e Marco Lorenzini coordinatore provinciale di Sinistra ecologia libertà sottolineano che «Como non può perdere nuovamente il Sant’Anna», ritengono antieconomica e sbagliata la scelta dell’Asl di investire in costosissime ristrutturazioni senza progetto e chiede insieme al Comitato per la Cittadella della salute «che tutti i firmatari dell’Accordo di programma e della sua integrazione del 2011 si incontrino per programmare tempi e modi della realizzazione della Cittadella della salute». Leggi nel seguito il testo del comunicato.
«Como ha già perso l’ospedale Sant’Anna e da anni aspetta che la Cittadella della salute si realizzi nell’area del vecchio ospedale. Invece la Regione riforma peggiorandola la sanità e l’Asl di Como investe in costosissime ristrutturazioni senza progetto. Intanto desta preoccupazione la riduzione dei servizi offerti dall’Ospedale Valduce.
La riforma sanitaria lombarda, frutto di una mediazione interna al centro destra, lascia aperte questioni importanti − come la prevenzione, la psichiatria, le dipendenze e la medicina territoriale che saranno oggetto di specifici decreti −, ma ridefinisce gli assetti organizzativi, come nel caso di Como e Varese, ormai unite in un’unica struttura aziendale, l’Agenzia per la Tutela della Salute. Così, mentre la maggioranza regionale cerca un accordo di potere per spartire poltrone e proprietà, la città di Como, che negli scorsi anni aveva già perso l’ospedale Sant’Anna, aspetta ancora una chiara scelta sulla Cittadella della salute nell’area del vecchio ospedale e guarda con preoccupazione alla riduzione dei servizi dell’ospedale Valduce.
I dirigenti dell’Azienda sanitaria locale, dopo aver speso fior di quattrini per ristrutturare i piani alti di via Pessina, non ascoltano le richieste di molte istituzioni locali e del mondo politico di spostare gli uffici e i servizi Asl nel monoblocco del Sant’Anna di Camerlata per cominciare – con grande risparmio per i cittadini – a dare vita alla Cittadella della salute. Anzi nei prossimi giorni faranno partire i lavori di ammodernamento per una spesa di 6 milioni di euro del monoblocco nell’area sanitaria di Camerlata, dove dovrebbe sorgere la Cittadella della salute,. Per quale idea, progetto si spenderà tanto denaro pubblcio? Il sindaco, che ha la responsabilità politica della salute dei cittadini, è stato coinvolto nella programmazione? Chi deciderà che cosa si farà di quanto ristrutturato, una volta finiti i lavori? Sarà l’ennesima cattedrale nel deserto? A metà ottobre 150 impiegati si trasferiranno da via Napoleona nella nuova palazzina del Sant’Anna di San Fermo, con la conseguenza di una drastica diminuzione delle persone che lavorano nell’area del vecchio ospedale. Una scelta che depaupera il patrimonio esistente con la riduzione dell’operatività della mensa, sacrificio di tutti i servizi che danno un po’ di ossigeno alla vita della Cittadella (edicola, bar ecc).
Nella nostra città abbiamo quindi un ospedale per le fasi acute delle malattie, con sempre meno servizi, mentre sono pressoché inesistenti i presidi sanitari di dimensioni adeguate per ciò che segue la fase acuta, per la cronicità, per chi non ha una condizione personale, famigliare, economica in grado di far fronte al post acuzie. Tutto ciò evidenza un sostanziale fallimento della programmazione sanitaria degli ultimi 20 anni nel nostro territorio e la necessità di cambiare decisamente rotta.
Ci auguriamo che le ipotesi positive avanzate dal direttore generale del Sant’Anna Marco Onofri, circa l’avvio di una fase nuova nella quale effettivamente tutti i servizi sanitari saranno spostati in via Napoleona, siano corrette e ci uniamo alla richiesta del Comitato Cittadella della Salute, che tutti i firmatari dell’Accordo di programma e della sua integrazione del 2011 si incontrino per programmare tempi e modi della realizzazione della Cittadella della salute». [Celeste Grossi, portavoce di Paco-Sel e Marco Lorenzini, coordinatore provinciale di Sel Como]