Villa Olmo negata alla cultura
L’atteggiamento delle forze politiche e dei/delle diversi/e amministratori/e nella varie città è differente. Naturalmente. Ci sono sindaci e giunte comunali che si adoperano per superare leggi ingiuste e valorizzare la dignità umana e la civiltà dei territori che amministrano e ce ne sono altri che cogliendo l’esistenza del dramma della povertà tentano di spingere chi nulla ha fuori dalla vista dei ricchi, multandoli e guardandosi bene dal dare aiuto persino a chi è addirittura costretto dall’inesistenza di interventi sociali dell’istituzione a dormire e vivere in strada. Per questo tipo di politici, la città è solo il cortile dei propri interessi e gli abitanti sono solo quelli che hanno sostenuto la loro elezione e ai cui interessi sono votati senza se e senza ma. Allo stesso modo ci sono amministratori per i quali la cultura è occasione di sviluppo umano del territorio, di pratica della bellezza, di gioia del sapere e altri che pensano che sia come i popcorn al cinema, utile solo come complemento del commercio della forma più rozza del turismo, degli affari delle corporazioni che hanno sostenuto alle elezioni i politici al governo della città.
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