Canturina bis/ Alternativa necessaria

Il gruppo consiliare composto da Pd, Unire Cantù e Cantù con noi esprime soddisfazione per la decisione del presidente della Provincia di Como, che ha rinviato ogni decisione sulla scelta finale nella costruzione della cosiddetta Canturina bis, accettando altre ipotesi per la sua realizzazione. Di seguito il comunicato stampa completo.

«Accogliamo con soddisfazione la delibera del presidente della Provincia di Como che, nel riprendere il contenuto della precedente delibera n. 131 del 11.10.21, con la quale veniva approvato il documento di fattibilità delle alternative progettuali ipotizzate per la Canturina Bis, dando impulso, ai fini del progetto di fattibilità all’ipotesi denominata Gronda, ha rinviato ogni decisione sulla scelta finale, considerato che appare necessario subordinare ogni ulteriore azione procedurale all’esito della consultazione con i territori interessati e con gli organi istituzionali, aspetto questo non rappresentato adeguatamente come condizionante ogni ulteriore azione di impulso del procedimento in argomento.
Saranno, pertanto i Comuni e l’Ente Parco a doversi esprimere sulle tre ipotesi di tracciato dell’infrastruttura.
Ricordiamo che il nostro gruppo consiliare, da tempo, avviando il dibattito sul territorio con incontri in videoconferenza ed in luoghi pubblici, ha espresso la propria opinione ritenendo che solo la prima ipotesi, che prevede, nella prima parte, la realizzazione di un tunnel naturale e segua poi il consolidato urbano, sino all’immissione sul viale Lombardia, nei pressi dell’Ipercoop, sia quella realizzabile. Ne abbiamo chiarito le ragioni dirimenti:

  • la preservazione del Parco regionale delle Groane, tutelando l’ambiente, i corridoi ecologici e le residue naturalità della brughiera;
  • l’ipotesi progettuale non si pone in contrasto della legge istitutiva del Parco delle Groane ed è l’unica individuata e recepita dagli atti di pianificazione ed in particolare dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e dai piani di Governo del territorio dei comuni interessati con la conseguenza che, sotto il profilo amministrativo non saranno richieste varianti urbanistiche che comportano lunghi iter procedimentali e aggravio di costi;
  • il tracciato è sicuramente meno invasivo e più funzionale allo scopo di realizzare una strada tangenziale che consegua obiettivi di sicurezza per i pedoni e riduca il grave livello di inquinamento atmosferico della città, divenendo un collegamento alternativo e complementare tra il capoluogo e la Brianza comasca prevedendo l’interconnessione con la Novedratese, per la cui riqualificazione è previsto un ulteriore finanziamento regionale.

La delibera dimostra che, al di là dei necessari approfondimenti tecnici, la scelta, tra ipotesi tutte realizzabili, è esclusivamente politica. Desta, pertanto sconcerto, che la maggioranza di Cantù, ancora nel corso della recente Commissione Consiliare, convocata su istanza delle opposizioni (visto che la maggioranza ha, ad oggi, negato ogni confronto) abbia dichiarato, con il Vicesindaco Molteni, di non aver ancora scelto alcuna opzione (anche se in Consiglio aveva espresso la preferenza per l’ipotesi Gronda)!
Cantù, in relazione alla propria tangenziale, resta l’unico Comune in cui è mancato ogni confronto nei luoghi istituzionali (Consiglio e Commissioni) e che non ha ancora preso alcuna decisione!» [Vincenzo Latorraca, Filippo Di Gregorio, Antonio Pagani, Enrico Viganò]

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