Per le destre la casa non è un diritto

Il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo denuncia che le decisioni delle destre nel Consiglio regionale del 5 febbraio determinano un ulteriore passo indietro per il diritto alla casa in particolare dei più poveri.

«Il Consiglio regionale della Lombardia “A fronte di 19400 alloggi vuoti in tutta la Lombardia, 342 solo sul territorio della provincia di Como ad Aler si assegna l’obiettivo di aumentare le assegnazioni del 10%. Un impegno risibile se consideriamo che nel 2022, nel solo Ambito territoriale 31 dei comuni di cui Como è capofila, sono stati assegnate 64 case Aler. Questo secondo il piano dell’offerta abitativa 2023. Aumentare del 10% le assegnazioni significa assegnare 6,4 case in più. In un territorio che soffre l’emergenza abitativa come Como è una goccia nel mare. Insomma, il futuro degli alloggi di edilizia pubblica pare sia quello di restare vuoti. Ma quello che è più grave è che non c’è alcuna traccia delle assegnazioni agli indigenti. Per loro c’è un tetto del 20% sulle assegnazioni, ma non si sa a quale numero di alloggi si riferisca la percentuale. E questo nonostante il numero di nuovi poveri sia in crescita. Si prevedono, inoltre, bandi per le famiglie con Isee compreso tra i 10mila e i 16 mila euro e bandi per quelle con Isee da 14 a 40 mila euro, ma non si precisa quali alloggi saranno messi a disposizione e non si fa cenno a un aumento del personale necessario per il raddoppio delle pratiche da seguire. La vera necessità è riscrivere, come chiediamo da anni, la legge sull’edilizia pubblica. Serve individuare strumenti di semplificazione nell’assegnazione degli alloggi e semplificare le domande. Ad oggi la gestione è accentrata in Regione e non è in grado di rispondere ai bisogni abitativi dei cittadini lombardi». [Angelo Orsenigo, Pd]

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