Avc-Csv

Minori non accompagnati: presentato in Tribunale il corso di formazione per tutori

DKp-Ct3WsAASDUy

Partecipatissima – quasi 80 presenze registrate – la presentazione del corso per tutori volontari di minori stranieri non accompagnati [profilo introdotto e regolamentato dalla legge del 7 aprile 2017, ndr], tenutasi mercoledì 4 ottobre nella sala Biblioteca del Tribunale di Como (largo Spallino 5). 
Tale iniziativa corona un percorso intrapreso già dal mese di maggio e portato avanti in sinergia dal Tribunale di Como (in interfaccia con il giudice tutelare), Avc-Csv, Osservatorio per i diritti del migrante e Comune di Como, con la collaborazione tecnica della ong internazionale Defence for Children (nell’ambito del progetto Elfo, co-finanziato dal programma Diritti, uguaglianza e cittadinanza della Commissione europea) e la partnership transfrontaliera con Service social international Suisse. Un percorso frutto di un’attenta riflessione sulle dinamiche territoriali locali in merito alla gestione del fenomeno migratorio, che gli enti proponenti intendono condividere e sviluppare insieme alla comunità locale.


Nello specifico, il programma di formazione vuole risolvere un aspetto particolarmente critico, a Como come in altre località: l’assistenza a migranti minorenni. La formazione di tutori consapevoli della specificità territoriale e individuale vuole prevenire l’assorbimento di questi giovani in un vuoto istituzionale, normativo e sociale, evitando che il compimento del diciottesimo anno comporti per loro una perdita non solo de facto, ma anche de iure, dei diritti di cui essi erano stati almeno formalmente titolari. Maria Luisa Lo Gatto, giudice e referente per i rapporti con il territorio del Tribunale di Como, ha perciò rimarcato in apertura all’incontro (introdotto dai saluti di Anna Introini, presidente del Tribunale) la necessità per i futuri tutori e tutrici di acquisire una conoscenza approfondita del contesto in cui si apprestano a operare. Fissato un chiaro obiettivo comune nella tutela dei diritti dei migranti minorenni da parte della comunità e dell’ente che li ospitano  – ed è quest’ultimo, per legge, a farsene carico  –  è opportuno che queste persone creino una rete operativa, non soltanto per ragioni di assistenza e di reciproco sostegno, ma anche per mantenere una relazione dialogica e costruttiva con l’amministrazione e la giustizia locali, chiamati ad assistere tutori e migranti con le proprie specifiche competenze e responsabilità.

Tale percorso di crescita, in cui ciascuno può imparare e insegnare qualcosa dagli altri,
spiega l’approccio transdisciplinare e “sperimentale” del corso presentato, orientato al confronto e all’interazione peer-to-peer, più che a una formazione di tipo frontale. La struttura di questa opportunità formativa, aperta per il momento a una classe di 25 persone, è stata illustrata più nello specifico da Pippo Costella, direttore di Defence for Children Italia. Previsti (a metà del mese di novembre 2017) tre giorni consecutivi di formazione focalizzati su quattro obiettivi: la conoscenza del contesto, la comprensione dello stesso (e del/la minore da tutelare) per poter elaborare e perfezionare pratiche ad hoc, l’applicazione di tali pratiche, e il “posizionamento” di migrante e tutore/tutrice rispetto alla realtà operativa. Non sono attesi particolari requisiti o competenze dai partecipanti al corso, se non quello di poter garantire al(la) minore preso/a in cura stabilità, reperibilità e costanza. Proprio per questo è previsto che a ogni tutore sia assegnato un unico individuo.

Nel 1991 – ventisei anni fa – la Convenzione internazionale dei diritti del fanciullo è stata adottata dall’ordinamento giuridico italiano: secondo l’art.2, di tale documento, ogni minorenne  – cittadino/a o meno dello Stato – è titolare dei medesimi diritti, libertà, obblighi e divieti, che gli Stati firmatari si impegnano a garantire.
Nel caso dei migranti minorenni, ciò non avviene in pratica: si pone l’accento sull’entrata e permanenza illecita nello Stato ospite, piuttosto che sulle violazioni subite dalla persona del migrante, magari da parte dello Stato stesso. Tuttavia, «garantire tutela ai migranti minorenni non è un atto di pietismo», ha chiarito Costella «ma in primo luogo un’opportunità e anzi un dovere civico, l’applicazione concreta dei princìpi di uno Stato di diritto che, pur chiaramente sanciti dalla Costituzione italiana, vengono spesso “accantonati” in situazioni dette, a volte impropriamente, “emergenziali”».

Fornire assistenza a soggetti doppiamente isolati  – come migranti e come minorenni non accompagnati – diventa così il gesto di accoglienza e umanità più importante che si possa compiere nei loro confronti. Di questo parere è Lanciné Camara, mediatore culturale di origini ivoriane giunto in Italia nel 2011, oggi operativo nell’accoglienza per minori a Genova, dove collabora con Defence for Children Italia . Facendo riferimento al proprio vissuto, Camara (che ha chiesto e ottenuto l’asilo in Italia) ha parlato positivamente del ruolo svolto dalla comunità e dai tutori nell’assisterlo nel processo di integrazione, incoraggiando il pubblico a intraprendere un percorso formativo in tal senso.
Camara ha anche fatto riferimento al consistente turnover dei ragazzi ospitati nella struttura per la quale lavora. È infatti ben diverso occuparsi di una persona che intende rimanere in Italia (nella fattispecie) e avviarsi all’integrazione, oppure di un(a) migrante in transito che vorrebbe invece raggiungere altri Stati. In questo secondo caso, diventa fondamentale per i soggetti dell’accoglienza e dell’assistenza di migranti intraprendere e mantenere relazioni transfrontaliere e transnazionali che, nel caso di Como, interessano in primo luogo la vicina Svizzera. Proprio un’operatrice di Service social international Suisse intervenuta alla presentazione, Élodie Antony, ha riportato l’impatto positivo dei tutori assegnati a 200 migranti minorenni oltreconfine, ribadendo il bisogno per questi  di persone affidabili su cui poter contare e la necessità, per chi accoglie, di insistere maggiormente sull’aspetto del ricongiungimento familiare.

Con la formazione di figure tutoriali, l’accoglienza e l’integrazione di migranti in Lombardia potranno beneficiare dell’esempio “pioniere” (in sede regionale) di Como, «dove, già l’anno scorso, cittadinanza attiva e volontariato comaschi hanno dato una splendida risposta in tal senso», ha ricordato Elena Zulli, responsabile progetti per Avc-Csv, segnalando il percorso gratuito di 40 ore – distribuite tra la fine di ottobre 2017 e gennaio 2018 – messo a punto da Avc-Csv per fornire strumenti di formazione e conoscenza territoriale agli operatori/trici dell’accoglienza e del volontariato; a questo seminario si aggiunge poi Le sfide del fenomeno migratorio: chiusura o accoglienza?, un corso di educazione allo sviluppo, organizzato da Unicef a partire dal 25 ottobre.

Visto il grande differenziale tra il numero di migranti minorenni e quello di tutori (formati e ancora da formare), su cui pesa anche una limitata disponibilità di strutture d’accoglienza operanti, sarà necessario investire su misure come l’affido familiare e un’assistenza di carattere provvisorio per migranti non stanziali, collaborando di concerto con operatori e amministrazioni locali, oltre che con il coordinamento delle comunità per minori non accompagnati. Tutto questo nella consapevolezza che una rete d’accoglienza insufficiente e malgestita favorisce l’assimilazione degli emarginati nella criminalità: la sfida è perciò dimostrare che l’inclusione (e non l’esclusione) di questi rappresenta l’antidoto più efficace a un clima di insicurezza e paura.
[Alida Franchi, ecoinformazioni]

Online sul canale YouTube di ecoinformazioni i video di Daniel Lo Cicero dell’iniziativa.

Scuola Diritti umani

premio della nonviolenzaFra i finalisti del Premio della Nonviolenza 2015.

«Il progetto della Scuola Diritti umani, promosso dal Coordinamento comasco per la Pace in collaborazione con l’Associazione del volontariato Comasco – Centro servizi per il volontariato è tra i tre finalisti per il Premio della Nonviolenza 2015 promosso da Mondo senza guerre e senza violenza e Greenpeace – annuncia l’associazione pacifista comasca – Fino al 24 settembre sarà possibile votare sul sito del Premio e sulla pagina Facebook. Oltre al progetto della Scuola Diritti umani sono in “gara”: la campagna Un’altra difesa possibile e il Progetto pulsar. I progetti si potranno votare fino al 24 settembre e i vincitori verranno premiati in occasione della prossima Giornata internazionale della Nonviolenza prevista per il 2 ottobre 2015». [md, econformazioni]

3 ottobre/ Anche l’Avc-Csv e l’Auser

csvContinuano a crescere le adesioni alla mobilitazione del 3 ottobre a Como. Tra i promotori anche l’Associazione del volontariato comasco che gestisce il Centro servizi per il volontariato e l’Auser. L’appuntamento è per tutti e tutte alle 17 di venerdì 3 ottobre in piazza Duomo. 

 

Prime adesioni: Acli Como, Agesci Cantù, Amici dell’Ecuador  Figino Serenza, Amnesty international Como, Anolf Como, Anpi provinciale Como, Arci provinciale Como, Asci don Guanella, Avc-Csv, Caritas Cantù e Mariano, Centro missionario guanelliano di Como, Comitato io curo senza confini, Comunità del pellegrino Cantù, Cooperativa progetto sociale, Coordinamento comasco per la Pace, Coordinamento comasco delle realtà di accoglienza per minori, Comitato io curo senza confini, Donne in nero Como, Emergency Como, Erga omnes, In Viaggio, Ibuka amizero Figino Serenza, Liberi insieme, Noerus-Altra Como, Parrocchia S. Martino di Rebbio, Rose di Damasco, Scuola di italiano per stranieri di Rebbio, Sel Como, Teranga.

L’isola che c’è/ Como eco-solidale 2014

loghi mappa
Il numero 460 estate di ecoinformazioni è la nuova edizione integrata e aggiornata della mappa Como eco solidale realizzata per l’undicesima edizione della Fiera delle relazioni e delle economie solidali. La mappa è stata realizzata con ecoinformazioni da
Maria Grazia Gispi, Ilaria Mantegazza, Magda Morazzoni, Samuele Parravicini, Marco Servettini. Sfogliala on line. #lisolachece2014
(altro…)

6, 7 e 8 giugno/ Intrecci di popoli

BnlcL-ECcAAnFiDIl 6, 7 e 8 giugno andrà in scena a Como la festa delle culture, dei gemellaggi e della cooperazione internazionale. L’appuntamento è Intrecci di popoli, festival giunto alla seconda edizione e organizzato da Comune di Como, dal Centro servizi per il volontariato e Diocesi, con il coinvolgimento delle comunità straniere del territorio e oltre sessanta associazioni. Leggi il programma

Dal 6 all’ 8 giugno Como ospiterà la seconda edizione di Intrecci di popoli. Tutti gli appuntamenti puntano ad un unico obiettivo: sensibilizzare la città sui temi della cooperazione internazionale, del gemellaggio e della migrazione, attraverso l’esperienza e l’operato delle associazioni di volontariato e di promozione sociale presenti sul territorio e la scoperta di altre culture e costumi.
«È un’occasione importante per Como – ha spiegato la vicesindaca Silvia Magni -. Quest’anno, per la prima volta, è stato costruito Verso Intrecci di popoli, un percorso d’iniziative per preparare la città ai temi del festival e allo stesso tempo dare visibilità e valorizzare il lavoro di rete fatto nel periodo precedente».
Fra le molteplici attività, per venerdì 6 giugno sera è stato organizzato un convegno in collaborazione con il Coordinamento comasco per la Pace: «Il titolo è Intrecci di parole, quando la comunicazione porta rispetto – ha detto Giacomo Cremona del sodalizio pacifista– è un argomento centrale nelle tematiche del festival. Il nostro intento è declinare quanto sarà discusso sul territorio».
Uno degli aspetti preminenti di Intrecci è l’accoglienza: «Ad oggi, – racconta Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como – abbiamo accolto 55 profughi a Como; a fine maggio saranno sicuramente il triplo. Per questa ragione, il momento interreligioso di domenica sarà centrato sul tema dell’ accoglienza e dell’ospitalità».
Gianfranco Garganigo, presidente dell’Associazione del volontariato comasco, ha sottolineato la condivisione di un percorso «che dovrà puntare al coinvolgimento della città. Sarebbe bello riuscire a dare una continuità tangibile all’avvenimento, creare un solco in grado di restare anche nei mesi successivi».
Il festival è promosso dal Comune di Como, ufficio Relazioni internazionali, insieme con il Centro servizi per il volontariato comasco e alla Diocesi di Como, promotrice nel giorno di Pentecoste – che quest’anno ricorre domenica 8 giugno – della Festa dei popoli, il raduno delle comunità straniere cristiano-cattoliche e greco-cattoliche. Il programma di questa seconda edizione di Intrecci di popoli prevede attività per bambini e ragazzi, concerti, spettacoli teatrali, convegni, spazi culinari multietnici, laboratori dedicati allo sport (una novità rispetto allo scorso anno), spazi comuni di promozione delle associazioni e delle loro attività.
Non mancherà l’attenzione alle città gemelle Fulda in Germania, Tokamachi in Giappone, Nablus in Palestina e Netanya in Israele (gemellaggio quest’ultimo che festeggia dieci anni). Spazio sarà dato anche alle diverse attività che Como, Città Messaggera di Pace, svolge in ambito internazionale. [aq, ecoinformazioni]

28 maggio/ OpportuniTu

città condivisa_opportunitu_2014_piùServizio civile e Servizio volontario europeo: opportunità per il futuro di un Tu X gli Altri, incontro per i giovani tra i 18 e 28 anni interessati al volontariato, con Laura Fagetti, operatrice Avc-Csv, Rosa Maria Romero, volontaria Sve, Eloisa Cordero, volontaria Sve, Elena Zulli, operatrice Avc-Csv, Giovanni Bianchi, volontario servizio civile Anffas Como, Ilaria Clerici, volontaria servizio civile Ovci-La nostra famiglia in Cina, mercoledì 28 maggio alle 14.30 nell’Aula magna dell’Istituto Pessina, in via Milano 182 a Como, organizza associazione Città condivisa in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato di Como. Per informazioni e prenotazioni (entro il 26 maggio) e-mail cittacondivisa@gmail.com.

Misure alternative alla detenzione/ Bilancio di un biennio

ASM_3I risultati del progetto “L’alternativa su misura”, volto a promuovere l’inserimento socio lavorativo delle persone in esecuzione penale esterna saranno presentati il 30 gennaio a partire dalle ore 14 in un convegno all’Università dell’Insubria in via S. Abbondio 12 a Como. Il progetto è stato sviluppato nel biennio 2011 – 2013 in provincia di Como ed è stato sostenuto dal contributo di Fondazione Cariplo (Bando Promuovere nelle comunità territoriali il sistema delle misure alternative per persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria) con il cofinanziamento e contributo attivo dei partner progettuali e degli enti sostenitori della rete. Il convegno vuole essere un momento di restituzione al territorio degli esiti del progetto e favorisce la condivisione dei dati sulla ricaduta territoriale prodotta . In particolare si darà conto del lavoro di rete e dello sviluppo di sinergie tra le istituzioni giudiziarie, i servizi locali, il terzo settore e il mondo produttivo comasco.

L’invito è rivolto a chi promuove politiche di welfare all’interno delle nostre comunità e ai tecnici che operano a favore dell’integrazione sociale. Il convegno ha inizio alle 14 con l’introduzione del quadro legislativo di riferimento a cura di Grazia Mannozzi, docente di diritto penale presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Como e la presentazione dei risultati e del modello di lavoro in rete a cura di Emanuela Colombo, referente del progetto. Interverranno: direttrice della Casa circondariale di Como, direttrice dell’Ufficio esecuzione penale esterna di Como, Lecco, Sondrio e Varese, magistrato del Tribunale di Como, presidente della Camera penale di Como e Lecco, referente del terzo settore. A seguire discussione sulla ricaduta territoriale dell’accesso alle misure alternative e ai lavori di pubblica utilità. Interverranno Milena Cassano, del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria di Milano, Francesca Ghezzi, magistrata dell’Ufficio di sorveglianza di Varese. Conclusioni a cura di Claudia Mazzucato, docente di scienze politiche e sociali all’Università Cattolica.

In occasione del convegno sarà disponibile anche il volume Condannati al volontariato, recentemente edito da Associazione del Volontariato di Como – Centro Servizi per il Volontariato e NodoLibri e curato da Alessandra Bellandi, Maria Grazia Gispi, Luca Morici e Martino Villani.

Per informazioni e iscrizioni: tel. 031.307398

Volontari senior: scambio europeo tra Italia e Slovenia

All’Isola che c’è il volontariato si tinge di grigio. Sabato 22 settembre alle ore 17.30 avrà luogo l’incontro dal titolo Volontari senior: scambio europeo tra Italia e Slovenia. Parteciperanno Laura Fagetti (referente area Europa, Avc – Csv), Elisa Frigerio (psicologa, mentore del progetto di scambio “Grey Panthers”), Fiorenzo Gagliardi (moderatore, presidente Avc – Csv), un volontario sloveno e un volontario italiano. A cura di Ada, Anteas, Auser, Avc – Csv. 

700 persone hanno dato vita alla Parada par tucc

La seconda edizione della Parata  per tutti,  organizzata dall’Avc-Csv di Como in collaborazione con un ampissimo ventaglio di soggetti, conferma il successo della prima edizione. La Parada par tucc si è svolta sabato 5 giugno a Como da via Milano a piazza Volta con una serie di attrazioni, musica ed esplosioni di creatività. Particolarmente significativa l’attenzione al carcere cui è stata dedicata l’apertura del corteo ed ai migranti. Tutto, anche i temi più complessi e drammatici, sono stati però coniugati in un mix di spensierata gaiezza che ha conivolto le persone lungo il percorso in città. Foto di Jlenia Luraschi.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: