Il Consiglio comunale di Como di lunedì 2 maggio 2011

No alla sosta dei camper, no a Cardina nella Spina Verde, no all’apertura del centro in via Sacco e Vanzetti, sì ad una discussione sul lungolago. «Già dalla notte di sabato gli infermieri sono passati da 2 a 1 per 122 pazienti su due piani» ha denunciato la consigliera Roberta Marzorati, Per Como, nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 2 maggio riferendosi alla Ca’ d’industria. «Ci sono gli ausiliari e si può quindi immaginare che alcune delle mansioni siano svolte da loro anche se non sono fra le loro competenze» ha concluso ricordando anche come nella struttura di via Volta non sia più garantito il servizio doccia, «con un aggravio per i pazienti che dovranno pagare qualcuno per farsi aiutare».

Sul filo del’ironia l’intervento del democratico Andrea Luppi che ha lodato la vittoria politica di Gaddi dopo l’approvazione dell’emendamento Bottone al Bilancio di previsione che vede la scomparsa di fondi per l’istituenda Fondazione Villa Olmo, auspicando la sostituzione dell’alambicco di Lazzago, la cui concessione sta scadendo con un busto dell’assessore, così come palesato da un giornale locale. Una frecciata anche alla Giunta intera «la mancanza di illuminazione in via per S. Fermo è forse il segno della lotta contro l’inquinamento luminoso».

Vittorio Mottola, Pd, ha ricordato le iniziative svoltesi a Sagnino per i 10 anni dalla chiusura della Rivarossi «una manifestazione di successo con gente da tutta Italia» con incontri e una esposizione di trenini elettrici. Alessandro Rapinese, Adesso Como, ha nuovamente ribadito la propria solidarietà alla direttrice della Biblioteca comunale Chiara Milani a cui è stato tolto il ruolo dirigenziale. Mario Molteni, Per Como, ha denunciato una dscarica abusiva in vai Fumagalli.

 

Lungolago

L’autonomista Pasquale Buono ha chiesto nuovamente lumi sul lungolago, così come il capogruppo del Pd Mario Lucini «che tante associazioni si siano rese disponibili per il bene della città era una opportunità da valorizzare al massimo» ha precisato concludendo «si è persa un’occasione di fare unità».

 

Bilancio

La discussione è quindi ripresa sul Bilancio di previsione con la bocciatura dell’emendamento 2, presentato da Lucini, per l’introduzione di una piazzola di sosta per i camper in città. La scusa data dall’assessore Gaddi per giustificare il parere negativo, su un’opera che periodicamente viene approvata dal Consiglio ma poi non realizzata, poi utilizzata per tutti gli emendamenti è stata quella di non poter toccare fare variazioni sulle poste di Bilancio.

 

Cardina

Bocciata dalla maggioranza anche la proposta, presentata sempre da Lucini, di far rientrare la Collina di Cardina nel Parco regionale della Spina Verde. Un atto già approvato dal Comune ma mai attuato a causa dell’abusivismo che caratterizza la stessa collina su cui Palazzo Cernezzi non è mai intervenuto. Nel Bilancio si parla d’istituzione di un Parco locale di interesse sovra comunale «non si capisce poi con chi visto ch la collina ricade interamente sotto il territorio di Como» ha precisato Lucini contrario alla proposta, favorevole invece al primo deliberato comunale e all’istituzione di un Plis per la montagna di Civiglio. Rapinese ha denunciato come la strada per Cardina stia crollando sotto il peso dei mezzi di cantiere che vi passano per costruire nuovi insediamenti uno spunto da cui è partito Mottola nell’affermare che «si vuol aspettare l’approvazione del Pgt per prima mettersi d’accordo su cosa costruire».

Passata la proposta, sempre di Lucini, di valutare la possibilità di inserire nei piani attuativi la possibilità di housing sociale, è stata bocciata l’apertura del centro in via Sacco e Vanzetti, ora vuoto «è un dovere aprirlo! Senza se e senza ma!» l’accorato appello di Molteni, a persone escluse socialmente.

 

Lungolago

Lucini ha quindi riproposto il tema del lungolago, «siamo in alto mare, serve un serio riesame» ha affermato ricordando come dopo le prime valutazioni alcuni dei lavori siano da rifare. Un’occasione di rifare il punto della situazione quella chiesta dal capogruppo del Pd con anche la richiesta di un intervento meno invasivo sottoterra con le opere idrauliche. «Il primo lotto è a due terzi dell’opera, il secondo non si sa, il terzo di là da venire» il riepilogo di Bruno Magatti, Paco, «sappiamo solo che c’è una ipotesi di variante. Ma dove si troveranno le risorse aggiuntive? E dove si vuole andare?».

Molti gli interventi sull’argomento anche dai banchi della maggioranza. «Non sono mai stato favorevole alle paratie» ha detto Emanuele Lionetti, Autonomia liberale per Como, «il cantiere sarebbe dovuto durare tre anni, non c’è certezza dei tempi e non è più quell’intervento avveniristico che avevano presentato – ha dichiarato l’autonomista Piercarlo Frigerio – ho delle perplessità sui panconi mobili, non si sa neanche dove andranno stipati».

Autonomisti e Lega hanno quindi affiancato le minoranze nell’approvazione dell’emendamento lasciando sola la maggioranza.

È poi iniziata la discussione sul settimo emendamento presentato dal democratico Franco Fragolino sul futuro di Villa Olmo, l’ipotesi fondazione e la prosecuzione delle mostre e la gestione della proposta culturale in città al di là della persone dell’assessore Gaddi. Un confronto che si è interrotto data l’ora e che è stato rimandato alla prossima seduta. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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