La Giornata dei Diritti migranti a Palazzo Cernezzi

cernezziCon una dichiarazione preliminare di Celeste Grossi (Paco- Sel) ha richiamato il 20 dicembre  l’attenzione del Consiglio comunale sulla condizione dei migranti nel mondo, sulla tragedia di Aleppo e sull’accoglienza fredda a Como sostenendo la richiesta di Csf e Caritas   rendendo disponibile lo spazio dell’ex Drop in di viale Innocenzo e la De Crisotoforis. Leggi nel seguito il testo integrale della dichiarazione.

«Giornata internazionale per i diritti dei migranti (19.12.2016)

Una giornata internazionale non si nega a nessuno. Così nel 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 18 dicembre Giornata internazionale per i diritti dei migranti.

Come l’avranno celebrata i sei milioni di rifugiati siriani effetto collaterale di cinque anni di guerra? Come l’avranno celebrata il 15% dei siriani in fuga accolti in Europa? Come l’avranno celebrata i quasi 3 milioni costretti dalle politiche migratorie europee a fermarsi in Turchia, male accolti in un paese che ogni giorno nega i Diritti umani anche ai propri cittadini?

Certo non l’hanno celebrata gli orfani, le vedove e civili impauriti che trovano rifugio tra le macerie di Aleppo, intrappolati lì da troppo tempo, senza neppure riuscire a fuggire dalla città siriana, una delle più antiche del mondo, dichiarata dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità”.

Abbiamo perso Aleppo e la nostra umanità. Come possiamo rassegnarci a vivere in un mondo in cui 34.000 persone, secondo dati dell’UNHCR relativi al 2015, sono costrette a migrare ogni giorno a causa di conflitti o persecuzioni.

E a Como come l’abbiamo celebrata la Giornata internazionale per i diritti dei migranti?

L’abbiamo celebrata allo Spazio Gloria, insieme a Coordinamento comasco per la Pace, Itinerari migranti e Como senza frontiere organizzatori, in collaborazione con un vasto arcipelago di associazioni (Acli Como, Arci Como, Asci Don Guanella, Associazione del Volontariato Comasco, Centro Servizi per il Volontariato di Como, ecoinformazioni Como, Giovani Democratici Como, WelCom – Osservatorio Migranti Como, Ipsia Como), della due giorni “A piedi liberi. Diritti migranti: verso la Carta di Como”.

Eravamo in poche e pochi.

In un orario diverso e con una temperatura assai più rigida erano in strada alle 2.30 della notte tra il 17 e il 18 dicembre italiani senza tetto e 81 migranti, quelli di cui ieri abbiamo celebrato i diritti. È una situazione che Como, Città messaggera di Pace non può sopportare. Per tentare di proporre una soluzione, la rete Como senza frontiere, di cui anche Luigi Nessi ed io facciamo parte, e la Caritas diocesana di Como hanno sottoscritto un appello al sindaco per chiedere che si affronti il problema delle persone costrette al gelo, rendendo disponibile lo spazio dell’ex Drop in di viale Innocenzo e la De Crisotoforis, una caserma quasi completamente vuota che potrebbe essere destinata a persone fragili. Lo abbiamo chiesto anche ieri nel corso del laboratorio di approfondimento su Enti locali e accoglienza al quale ha partecipato anche Mario Forlano». [Celeste Grossi, Paco-Sel]

 

 

 

 

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