Giorno: 3 Marzo 2022

Video / terzo settore e pubblica amministrazione

Nel webinar di Cantiere terzo settore, Luca Gori e Gianfranco Marocchi ci introducono al grande cambiamento che ci attende nel rapporto tra enti pubblici e “terzo settore”, dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 2020, che favorisce l’amministrazione condivisa.

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L’Arci alla manifestazione del 5 marzo a Roma

L’Arci conferma tutti gli obiettivi della mobilitazione pacifista unitaria del 5 marzo a Roma compreso il rifiuto della fornitura italiana di armi invece di aiuti per la popolazione ucraina aggredita dall’esercito russo e la necessità di fermare l’allargamento della Nato.

Fermare la guerra in Ucraina. Fermare tutte le guerre in tutto il mondo.

No all’invasione russa dell’Ucraina. Ritiro delle truppe. Aprire un negoziato condotto dall’ONU.

Solidarietà alla popolazione civile, agli sfollati e ai profughi. Accoglienza in tutta Europa, aiuti umanitari in Ucraina.

Protezione, assistenza, diritti alla popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua e cultura.

Aprire corridoi protetti per le agenzie internazionali e le organizzazioni umanitarie per soccorsi e aiuti, in sicurezza.

Siamo al fianco di chi manifesta in Russia contro l’invasione e il regime. E con chi in Ucraina continua a opporsi alla guerra con forme di difesa civile non armata e nonviolenta.

Solidarietà alle comunità di lavoratrici e lavoratori ucraini in Italia, che tanto lavoro di cura svolgono nel nostro Paese, angosciati da quello che accade e preoccupati per parenti e amici sotto le bombe.

Dall’Italia, dall’Europa, dalla comunità internazionale devono arrivare soluzioni politiche, non aiuti militari.

Ridare all’ONU un ruolo forte e decisivo: disarmo, risoluzione dei conflitti, cooperazione internazionale.

Basta competizione per il dominio economico, energetico, militare di cui anche l’Ucraina è vittima, contesa fra Est e Ovest.

Basta blocchi militari, no agli imperialismi uguali e contrapposti: nessun allargamento della NATO a Est.

Fine al commercio di armi senza limiti e senza controlli. Si impieghino le risorse per le armi a favore della sanità, istruzione, sicurezza sul lavoro, attuazione di tutti i diritti per tutti.

Vogliamo una Europa di pace, senza armi nucleari, che fondi le sue relazioni internazionali sulla sicurezza comune e condivisa, sul disarmo, sulla neutralità attiva.

Costruiamo ponti e solidarietà tra i popoli, non con le armi ma con la democrazia, i diritti, la pace. Educazione alla pace, alla Costituzione, alla cittadinanza attiva.

Basta armi, basta violenza, basta guerra!

Scendiamo in piazza in tante e tanti per ridare fiato alla pace

Sabato 5 marzo ARCI promuove e partecipa alla manifestazione nazionale a Roma

[Arci nazionale]

Studiare con il cuore

Nella serata di mercoledì 2 marzo presso la basilica di Sant’Abbondio e l’Aula studio Edith Stein, si sono svolti – organizzati da don Michele – una preghiera per la pace e un incontro di ascolto e dialogo dei giovani e delle giovani universitari/e con don Nikola, prete ucraino della comunità greco cattolica di rito bizantino a Como.

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Ma cosa c’entra la cultura con la guerra?

La questione ormai è nota: tra gli effetti “collaterali” dell’ultimo tragico conflitto alle porte d’Europa c’è anche un ostentato ostracismo nei confronti di tutto ciò che proviene dalla superpotenza colpevole dell’aggressione, la Russia.

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