giornata della memoria

21 gennaio/ Il diario di Anna Frank raccontato ai bambini

Anna_FrankAll’interno del contenitore Lieto il fine Teatro Gruppo Popolare, alla Piccola Accademia in via Castellini 7 a Como alle 16 di domenica 21 gennaio, porterà sul palco lo spettacolo laboratorio Il diario di Anna Frank raccontato ai bambini. 

TeatroGruppo Popolare con Lieto il fine si prefigge l’obbiettivo di raccontare fatti di gravità civile in modo poetico e trasfigurato e di far intervenire i bambini nei racconti più noti della letteratura per ragazzi facendone cambiare il finale drammatico. Così facendo anche la tragedia della vicenda di Anna Frank e la persecuzione delle “razze impure” da parte del nazismo possono essere raccontate ai bambini, diventando fonte di sorriso e pensamento, sulla scia tracciata da Roberto Benigni con La vita è bella. I bambini avranno poi modo di manipolare della pasta in un laboratorio per rendere il tutto più attivo e divertente.

Ingresso bambini 4 euro, ingresso adulti 6 euro. [dl, ecoinformazioni]

25 e 26 gennaio/ Iniziative per la giornata della memoria allo Spazio Gloria e al Salone Lissi

giornata della memoria studenti

Giovedì 25 gennaio, il Circolo Arci Xanadù/ Spazio Gloria ospiterà un ciclo di iniziative organizzate da Flc Cgil, Cisl scuola dei laghi, Uil scuola Rua e Istituto di storia contemporanea  “Pier Amato Perretta” rivolte agli studenti di scuola superiore, in preparazione alla Giornata della memoria per le vittime della Shoah (sabato 27 gennaio).

Alle 9,30, Elisabetta Lombi, storica, terrà la conferenza La responsabilità del fascismo nella persecuzione e nello sterminio degli ebrei. Seguirà il recital Brava gente (la Shoah e i delatori, in Italia), a cura dell’Isc Perretta e della compagnia Teatro d’acqua dolce, in cui alla ricerca drammaturgica di Gabriele Penner (sceneggiatore, regista e co-interprete insieme a Arianna Di Nuzzo) si accompagnerà il contributo scientifico di Lombi e di Roberta Cairoli.

giornata della memoria salone lissi
Italia, 1946. La Seconda Guerra mondiale è finita, i suoi orrori sono ormai noti a tutti. Iniziano i processi al fascismo, ai suoi capi, ai suoi collaboratori.

Come ne L’istruttoria di Peter Weiss, appare drammaticamente chiaro che l’Olocausto non è stato una fatalità, una terribile deriva, ma un progetto “culturale” dichiarato e alimentato in Germania per almeno vent’anni, sotto gli occhi di tutti per così tanto tempo da sembrare alla fine normale, così in Brava gente, con le dovute proporzioni, si vuole approfondire la questione ebraica in Italia, a cui le leggi razziali diedero il la nel 1938, indagando il fenomeno della delazione e delle responsabilità.

Dietro i giornali e sotto i cappelli, prende vita una storia di Italia amara, volutamente dimenticata, l’altro lato della medaglia degli “italiani brava gente”.

Basato su documenti degli anni Quaranta che riguardano anche la città di Como.Brava gente che debutta in prima nazionale in occasione della Giornata della Memoria 2018.

Brava gente sarà replicato per un pubblico generico dalle 21 di venerdì 26 gennaio al salone Lissi di via Ennodio 10 a Rebbio, con il sostegno di Anpi, Associazione Alfonso Lissi, Associazione Italia Cuba, Coop Lombardia e Isc “Pier Amato Perretta”.

Info e prenotazioni: isc-como@isc-como.org
[AF, ecoinformazioni]

“Di Notte” – Il giardino delle ore all’Excelsior di Erba per la Giornata della Memoria

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In occasione della Giornata della Memoria – 27 gennaio –  la compagnia teatrale Il giardino delle ore ha portato sul palcoscenico del teatro Excelsior di Erba una tripla rappresentazione dello spettacolo Di notte (in mattinata e nel pomeriggio per le scuole medie ed elementari, in serata dalle 21 per il pubblico).

Basato su una storia vera, riadattata da Valentina Papis, che dello spettacolo è co-protagonista insieme a Benedetta Brambilla e Matteo Castagna (quest’ultimo, affiancato da Filippo Antonio Prina, si è occupato della regia), “Di Notte” racconta il doppio intreccio della vita delle sorelle Rachele (Brambilla) e Rebecca Stern (Papis) con quella del giovane Karl Meier (Castagna) sullo sfondo della Germania nazista.
Come spesso accade nella rappresentazione dello sterminio programmato nazista, assistiamo al progressivo, inarrestabile declino di un’idilliaca situazione iniziale, a cui le due sorelle reagiscono diversamente: la realista, ma sensibile Rachele non sa mentire a se stessa e difendersi dalla tragedia che coinvolge lei, la sorella e tutti gli ebrei in Germania. Al contrario, Rebecca, da subito definita “un po’ matta” dalla sorella, forse proprio a causa della propria eccentricità riesce a cogliere aspetti romantici e fiabeschi perfino nell’internamento nel ghetto (“è come stare in una fortezza in cui uscire è difficile ed entrare è impossibile!”).  

È questo sdoppiamento di prospettiva il fil rouge di uno spettacolo i cui primi destinatari sono bambini di otto-dieci anni, i più piccoli dei quali si sono appena affacciati alla tematica della Shoah.
Come “spiegare” loro la portata di tale tragedia in modo che possano comprendere una situazione che pare impossibile, ma che impossibile – purtroppo – non è, ora come allora? La risposta di Rebecca è l’ironia, un tipo di umorismo basato sul capovolgimento, sulla sottrazione, sul non-detto, che la ragazza insiste a distinguere dal più amaro e pesante “sarcasmo” di chi non ha praticamente più niente da perdere. Un’ironia controllata ma anche ardita, che arriva perfino a presentare le leggi razziali naziste a ritmo di charleston, un attimo prima che le sorelle si trovino una stella  – Stern, in tedesco –  cucita sul petto.

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Narrare la Shoah con ironia si può – entro certi limiti, ovviamente – ma non è certo facile, per ammissione degli stessi attori. Il protagonista maschile ha rivelato al giovanissimo pubblico quanto sia difficile recitare le battute razziste che facevano ridere il giovane ufficiale Karl e i suoi contemporanei come se fossero davvero divertenti, peraltro indossando la svastica al braccio. Eppure, soprattutto tra gli adulti, un umorismo razzista era ed è ancora diffuso e apprezzato, forse più di quanto non fosse dieci, venti anni fa. Certamente, il boicottaggio da parte di svariati personaggi politici di una comunicazione politically correct non ha molto aiutato in questo senso; bisogna aggiungere che un umorismo “nero” aiuta a ridimensionare una paura onnipresente, sia pure con effetti devastanti.

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Comunque, l’umorismo da solo non basta a capire cosa sia effettivamente successo. La narrazione di Rachele, e i dialoghi dei personaggi, fanno riferimento agli aspetti più oscuri delle persecuzioni antiebraiche: i divieti, la miseria, la deportazione, fino alla morte. Certo non si dice e non si mostra “tutto”: una scenografia semplice, ma versatile funziona a patto di usare un po’ di immaginazione, e si intuisce soltanto l’orrore svelato da innumerevoli fotografie, documenti e testimonianze, che coinvolge e “corrompe” il personaggio di Karl, giovane ufficiale, senza tuttavia privarlo di un piccolo, ma decisivo barlume di umanità.
Mentre la Storia con la S maiuscola si muove “di notte”, al riparo dagli occhi, ma inesorabile e spesso spietata, Rachele si rivolge al pubblico chiedendo che la storia sua, di Rebecca e di Karl possa essere ricordata e condivisa, così che quanto accaduto possa non ripetersi mai più. [articolo e foto di Alida Franchi,
ecoinformazioni]

Tanto tu torni sempre. Ines Figini, la vita oltre il lager

Memoria_ManifestoPresentazione del libro di Giovanna Caldara e Mauro Colombo (Melampo) con con Ines Figini e gli autori sabato 8 febbraio alle 16 a L’ultimo Caffè in via Giulini 3 a Como, organizzano i Giovani democratici della provincia di Como per la Giornata della Memoria. Per informazioni Internet http://giovanixilpd.altervista.org.

Giornata della memoria a Cernobbio

giornata della memoriaLunedì 27 gennaio alle 15 al Luogo della Memoria nel parco Giorgio Perlasca cerimonia istituzionale con deposizione corona e lettura di alcuni brani da parte degli alunni delle classi V della scuola primaria di Cernobbio capoluogo. Martedì 28 gennaio alle 10 nell’Aula Magna della scuola don Umberto Marmori concerto per gli alunni dei 7Grani con intervento di un rappresentante dell’Amministrazione comunale.

Arrivederci ragazzi

arrivederci ragazziProiezione del film di Luois Malle (Francia 1987, 103’) sabato 25 gennaio alle 15.30 alla Biblioteca comunale di Como, in piazzetta Lucati, per la rassegna Teen Cinema Festival per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni per la Giornata della memoria. Ingresso libero.

La memoria non dura un giorno

raffaele mantegazzaShoah e resistenza nell’educazione, con Raffaele Mantegazza, Intercultura – Università Milano-Bicocca, venerdì 24 gennaio alle 21 alla Biblioteca comunale di Como, in piazzetta Lucati. «Un’introduzione al tema della Shoah – recita una presentazione –, si parlerà di carnefici, vittime, spettatori della Shoah e della quotidianità, si parlerà di lager, della pedagogia dello sterminio e del ruolo della scuola, della Giornata della Memoria e delle sue ricadute sulla scuola e il territorio». [md – ecoinformazioni]

Viaggio ad Auschwitz a/r

Spettacolo della compagnia teatrale Il Melarancio di Cuneo per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado (classi terze) giovedì 30 gennaio alle 10 al Teatro Sociale di Como in piazza Verdi. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via e-mail a ccozzi@teatrosocialecomo.it o fax al 031.271472 entro venerdì 24 gennaio con l’indicazione dell’insegnante di riferimento, della scuola, delle classi e del numero dei ragazzi partecipanti.

«È assai difficile mettere in scena, oggi, per l’ennesima volta, uno spettacolo davvero necessario per spiegare ai ragazzi cosa sia stato realmente l’orrore della Shoah. Narrare in modo inusuale la Shoah ai ragazzi deve essere sempre di più un impegno morale – precisa una nota –. Ecco perché Viaggio ad Auschwitz a/r è uno spettacolo assolutamente da considerare importante, proprio perché ha toccato queste corde che collegano oltretutto indissolubilmente il passato con il presente. Gimmi Basilotta, infatti, nel suo spettacolo parla di un suo viaggio molto particolare, compiuto insieme ad altri “pellegrini”, dal Piemonte fino in Polonia, ripercorrendo a piedi il medesimo doloroso viaggio di deportazione che, nel 1944, portò ventisei ebrei cuneesi da Borgo San Dalmazzo ad Auschwitz. L’attore traduce in parole semplici il suo cammino, aiutato solo da poverissimi elementi di scena, pezzi di legno, fresche frasche, una betulla del tutto simile a quella che ha piantato là in quell’inferno alla fine del viaggio. In questo modo passato e presente si fondono in una specie di preghiera laica, una via crucis liberatoria e commovente che appassiona per più di un’ora l’attenzione degli spettatori a cui vengono donate parole di speranza per cercare tutti insieme di affrontare un futuro migliore» (la scheda didattica). [md – ecoinformazioni]

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario

01-Christian-Poggioni3Letture sceniche a cura di Christian Poggioni, che prendono nome da una citazione dell’appendice all’edizione scolastica del 1976 di Se questo è un uomo di Primo Levi, spettacolo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado lunedì 27 gennaio alle 11 alla Biblioteca comunale di Como, in piazzetta Lucati. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti al tel. 031.252850. 

I disegni dei bambini di Terezin

istituto perrettaMostra fotografica alla Biblioteca comunale di Como, in piazzetta Lucati, dal 23 al 25 gennaio, a cura dell’Istituto di storia contemporanea Pier Amato Perretta, aperta giovedì e venerdì dalle 9.30 alle 19, sabato dalle 14 alle 19. Per informazioni Internet www.isc-como.org.