Luca Fonsdituri

28 maggio/ 120 anni della Camera del Lavoro di Como

Venerdì 28 maggio la Cgil celebra i 120 anni della Camera del Lavoro di Como, costituita nel 1901 (a partire da un memoriale inviato al consiglio comunale) grazie all’iniziativa dell’avvocato socialista Angelo Noseda, già creatore nel 1892 della Lega socialista a Como e successivamente sindaco di Como e deputato. Fra i fondatori anche Aristide Bari, mazziniano e repubblicano, tipografo, tra i fondatori della Tipografia Cooperativa Comense e promotore del movimento cooperativo comense.

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Un Primo Maggio per la sicurezza

Le celebrazioni del Primo Maggio, Festa del Lavoro fin dagli albori del movimento operaio, hanno avuto quest’anno un tono più drammatico del solito: al centro dei discorsi è stato infatti posto il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro, un lavoro che continua a mietere vittime con ritmi incalzanti.

Anche a Como, nella manifestazione convocata da Cgil Cisl e Uil intorno al palco allestito nei pressi della riva del lago, tra giardini e monumento ai Caduti, i primi interventi sono stati dedicati a questo argomento. I discorsi di Angelo Rusconi e Luca Fonsdituri hanno offerto, in modo chiaro e articolato, utili elementi di informazione e di approfondimento.

Angelo Rusconi

Luca Fonsdituri

Gli incidenti sul lavoro costituiscono anche nella zona comasca (appendice di quel “triangolo industriale” che tradizionalmente rappresenta la porzione più avanzata e moderna e ricca del mondo produttivo manifatturiero italiano) un fenomeno che è sempre stato connaturato alla produzione; anche quando i numeri assoluti degli incidenti sembravano diminuire, in realtà si trattava di una diminuzione apparente, dovuta solo al decrescere dell’occupazione in generale. Oggi che l’economia ha ricominciato “a girare” (sia pure a un ritmo inferiore alle aspettative di chi vorrebbe vedere spazzati via i “limiti dello sviluppo”), i numeri delle vittime del lavoro sono tornati a crescere. E non bisogna credere che questa situazione coinvolga solo i settori tradizionali (l’edilizia in primo luogo), poiché anche i settori più “avanzati” (quelli dei servizi, del commercio, della logistica) hanno numeri da capogiro. Il contesto generale su cui si staglia il dramma degli incidenti sul lavoro è degno di essere analizzato con attenzione: la debole “rinascita” economica spinge le imprese a chiedere un impegno sproporzionato a gruppi insufficienti di lavoratori (di fronte a una debole ripresa, nessuno si accolla il rischio di nuove assunzioni, assegnando carichi di lavoro sempre più pesanti a chi è già dentro il ciclo produttivo), l’allargamento dell’impiego di lavoratori precari ha ulteriormente diminuito l’impegno per la formazione (quale impresa si assume i costi di formazione sapendo che molta della forza lavoro entro breve non sarà più impiegata nelle stesse mansioni?), la ristrutturazione del sistema pensionistico ha notevolmente aumentato l’età media di chi lavoro (aumentando la fragilità strutturale), l’aumento degli incidenti in settori specifici come servizi, commercio e pubblico impiego comporta sempre più dirette conseguenze anche sul pubblico generico e non solo su “chi lavora”. Sono tutte ragioni che dovrebbero condurre a un’attenta considerazione del fenomeno generale, non solo sulle sue drammatiche conseguenze in termini di dolore e di morte. ma anche in termini di costi sociali, di impoverimento generale della società. E invece chi avrebbe il dovere di impegnarsi a fondo continua a “minimizzare”. Persino le Aziende di Tutela della Salute sembrano non aver compreso l’importanza della prevenzione e della formazione, tanto che quest’anno la Giornata per la Sicurezza sul Lavoro (giunta a Como alla diciottesima edizione) rischiava di non farsi. Si farà, invece, il prossimo 28 maggio, grazie soprattutto all’impegno dei sindacati, e sarà dedicata proprio alle scuole, a conferma delle nuove esigenze di attenzione in luoghi “non tradizionali” in cui avvengono gli incidenti.

Adria Bartolich, segretaria della Cisl dei laghi, nell’intervento finale a nome di Cgil Cisl Uil

La Festa del Lavoro è poi proseguita, con toni più leggeri e – appunto – festaioli, ma non senza spunti di riflessione, con il concerto dei Sulutumana, molto apprezzato dalle centinaia di persone presenti.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

Alcuni momenti del concerto dei Sulutumana

Scuola civica/ Lavoro migrante

Forse è vero. Forse davvero si può uscire dal circolo vizioso che vorrebbe i migranti destinatari di una perenne alfabetizzatone che pur essendo indispensabile se non si sviluppa a livelli anche superiori li confina ai margini della società senza fornire strumenti adeguati alla cittadinanza attiva. Per essa è necessaria una formazione che possa svolgersi anche nelle lingue già a loro note per potere trattare temi più complessi, necessari per lo sviluppo dell’attivismo sociale e per la contaminazione tra culture. Forse è davvero possibile ciò che l’intuizione di don Giusto della Valle ha proposto con un obiettivo ambizioso e un miraggio necessario: una Barbiana a Rebbio.

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Sicurezza sul lavoro/ Carichi insostenibili

sicurezzalavoro2Auditorium del Politecnico di Como con oltre 300 persone per seguire il 27 maggio il convegno Malattie muscoloscheletriche da lavoro: come prevenirle? promosso dalla Prefettura di Como e organizzato da ATS Insubria (ex Asl), in collaborazione con: Inail Ispesl di Como, Direzione territoriale del Lavoro, Comune di Como, Provincia di Como,Camera di Commercio, Comando provinciale Vigili del fuoco, Unione industriali, Associazione piccole e medie industrie, Ance Como, Confederazione nazionale dell’artigianato, Confartigianato imprese, Unione provinciale commercio turismo e servizi, Compagnia delle opere, Segreterie provinciali Cgil Cisl dei laghi, Uil, Comitato pParitetico territoriale. (altro…)

Salario minimo, vince il sì. Luca Fonsdituri: «Vedremo come il risultato sarà acquisito dai legislatori»

10389240_10203094952988432_4572616418100458649_nVittoria del sì alla proposta di modifica costituzionale ticinese sul salario minimo , che si propone di portare la retribuzione minima ad almeno 3.500 franchi al mese per 12 mensilità. Quale giudizio e quali conseguenze?

«Il giudizio è positivo – spiega Luca Fonsdituri, responsabile Cgil Frontalieri di Como – in Ticino, come in tutta la Svizzera, vi sono varie categorie di lavoratori che non risultano coperte dalla contrattazione collettiva. Ora però vedremo come tale risultato verrà acquisito dai legislatori».
In effetti il Consiglio di Stato, nel prendere atto del risultato della consultazione popolare, ha sottolineato subito come «l’attuazione dei nuovi dettami costituzionali non sarà semplice», in particolare «difficilmente potranno infatti essere fissati salari minimi differenziati per settore e l’ipotesi di un salario minimo unico contrasta con quanto espresso dalla nuova norma costituzionale. Il Consiglio di Stato si augura che le misure proposte dall’iniziativa accolta contribuiscano effettivamente a un miglioramento della situazione del mercato del lavoro indigeno».
Un percorso complicato e comunque non risolutivo. «Del resto – sottolinea Fonsdituri – ciò che rende effettiva una legge è la sua corretta applicazione. Nel tempo abbiamo assistito all’utilizzo di vari escamotage da parte degli imprenditori per mantenere basso il costo del lavoro: dall’orario fintamente ridotto (“lavori al 100% ma risulti assunto all’80%”) o, addirittura, alla discrepanza tra salario riportato in busta paga e somma effettivamente retribuita. Fondamentale non è solo che vi siano soglie di salario minimo sotto le quali non andare per legge, ma soprattutto che vi sia un controllo a tappeto delle irregolarità da parte degli uffici competenti».
Allo stato attuale si calcola che circa la metà dei 62mila frontalieri italiani – di cui circa 25mila comaschi – non sia coperta dalle tutele di un contratto collettivo: «Perciò concordiamo con il Sindacato svizzero Unia– continua Fonsdituri – che la soluzione non può essere lasciata ad una legge e che serve dunque rafforzare le tutele dei lavoratori attraverso l’allargamento della contrattazione a tutte le categorie». [aq, ecoinformazioni]

Video/ Generazione stabilmente precaria

atbilmentepracariaUn affollato foyer dello Spazio Gloria del circolo Arci Xanadù ha accolto il 25 febbraio la tavola rotonda sul precariato a Como organizzata da Nidil Cgil e Camera del Lavoro lariana. Durante l’incontro, moderato dal giornalista de La Provincia di Como, Alberto Gaffuri, sono intervenuti Ivan Talloru (coordinatore provinciale Nidil Cgil), Massimiliano Lepratti (giornalista della rivista Valori), Luca Fonsdituri (Cgilfrontalieri), Luca Lucarelli (consulente di diritto del lavoro). Presto on line sul canale di ecoinformazioni tutti i video di Valentina Rosso.

Generazione stabilmente precaria/ 25 febbraio al Gloria

precari-stancaNidil Cgil e la Camera del Lavoro lariana organizzano una giornata di approfondimento sul precariato in provincia di Como. Appuntamento fissato per martedì 25 febbraio alle allo spazio Gloria/ Arci Xanadù (via Varesina 72, Como.)

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Razzismo elvetico/ Sel: allarme per le europee

sel comoTitti Di Salvo (deputata Sel), Luca Fonsdituri (Forum lavoro Sel), Marco Lorenzini (coordinatore provinciale Sel Como) commentano l’esito del referendum zenofobo svizzero: «Il risultato del referendum del 9 febbraio scorso, proposto dalla destra xenofoba svizzera (UDC e Lega dei Ticinesi), ci preoccupa molto perché dimostra che in quel paese ci sono paure e sentimenti antistranieri che rimangono forti, soprattutto nei cantoni tedeschi e nel canton Ticino (dove i Verdi hanno purtroppo appoggiato le richieste della destra), minoritari invece nei cantoni francesi. I risultati ci dicono che nelle grandi aree urbane, più interessate a fenomeni migratori, ha prevalso il no mentre nelle periferie e nei piccoli cantoni dove il fenomeno è marginale ha prevalso il sì. Nel canton Ticino, dove il fenomeno del frontalierato è importante per l’economia di quel territorio, i dati diffusi nel gennaio 2014 sulla disoccupazione, secondo la Segreteria di Stato dell’economia e il Dipartimento delle Finanze e dell’Economia di Bellinzona, sono questi: 8.247 disoccupati, dei quali 3.913 svizzeri (47,4%), 4.334 stranieri (52,6%). Anche questo dato dimostra la natura ideologica e irrazionale del voto e deve spingere le forze politiche democratiche europee ad un rinnovato impegno per contrastare la deriva xenofofa che si sta diffondendo nel nostro continente.

La vittoria di misura dei sì (50,3%) contraddice i trattati tra U.E e Svizzera di libera circolazione e trasforma di fatto i migranti da libere persone portatrici di diritti a braccia da inserire nei settori lavorativi secondo il sistema dei contingenti. Non ci saranno ripercussioni immediate perché il Governo federale ha 3 anni di tempo per adeguare la vigente legislazione con gli esiti referendari, ma i 60.000 lavoratori frontalieri, dei quali più di 23.000 sono comaschi, sono fortemente preoccupati per il loro futuro. Il nostro partito a livello locale e parlamentare si impegnerà affinché il governo apra subito un tavolo di trattative con la Svizzera su questi temi e, con i nostri circoli svizzeri, appoggerà il referendum di maggio che propone un salario minimo uguale per tutti in ogni cantone della Svizzera L’inserimento di un salario minimo, a prescindere dal settore, permetterebbe di superare il ricatto che molti datori di lavoro fanno ai lavoratori di accettare, a parità di mansioni, una paga inferiore a quella dei lavoratori svizzeri. Siamo consapevoli che l’esito del referendum è un campanello di allarme per le prossime elezioni europee, per cui il nostro impegno sarà ancora più marcato per promuovere una Europa sociale dei diritti per tutti, per il superamento della politica di austerity, per lo sviluppo di politiche economiche che favoriscano il lavoro, per la difesa del modello sociale europeo». [Titti Di Salvo (deputata Sel), Luca Fonsdituri (Forum lavoro Sel), Marco Lorenzini (coordinatore provinciale Sel Como)]

Sel al lavoro

manifesto lavoroper ecoCon il titolo “costituzionale” Fondata sul lavoro si terrà venerdì 8 febbraio, alla Circoscrizione 6  in via Grandi 21 a Como, un incontro elettorale di Sinistra ecologia libertà. Interverranno Giuseppe Calzati,  Tino Magni (capolista Sel al Senato in Lombardia), Luca Fonsdituri (sindacalista Cgil Como), i candidati di Sel al Senato, alla Camera, alla Regione Lombardia per Ambrosoli presidente. Saranno presenti delegati e delegate di aziende in crisi.

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