Scarsa igiene e sicurezza nei bagni del Comune di Como

«I servizi igienici al primo piano (dove sono stati collocati gli uffici delle aree del Governo del territorio, area legale e altri settori), usati molto anche  dai cittadini,  non  risultano a norma per le barriere architettoniche (L.13/89 e s.m.i.) e non possiedono adeguati requisiti igienici; in particolare il bagno riservato alle donne non è capiente a sufficienza per il numeroso personale femminile che ne fa uso». La lettera, scritta da Romano Fasciani (direttivo provinciale Cgil Funzione pubblica di Como) e Enrico Lurati ( rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), è stata sottoscritta da numerosi cittadini.
«Il problema si trascina da tempo e non è mai stato fatto nulla da parte dei dirigenti preposti – spiega Enrico Lurati – il 16 febbraio dello scorso anno, alla riunione annuale convocata dal responsabile del servizio di Prevenzione e protezione, il delegato Romano Fasciani aveva elencato le diverse criticità e sottolinea che alcune di esse erano già da tempo oggetto di segnalazione da parte del sindacato. C’era la necessità di ridisegnare l’assetto dei locali e la risistemazione degli spazi – conclude Lurati – ma fino ad oggi non è stato fatto nulla. Il documento pone l’attenzione sulla prevenzione, temi che non hanno incontrato l’attenzione dei dirigenti, sempre assenti alle riunioni previste per la legge 626. Si tratta di opere anche di modesta entità  e non si comprende  il motivo per cui sono state trascurate da tanto tempo, anche  nelle problematiche più semplici (mancate forniture, accessori e tinteggiature). Si chiede pertanto una rapida risoluzione  ». Il documento mette in evidenza altre manchevolezze minori, come l’ingresso al piano terra in prossimità dell’anagrafe, non  regolamentare in materia di sicurezza secondo D.lvo 81/ 2008 ; vi sono anche manchevolezze minori nella manutenzione ordinaria, come la vetrata rotta della porta del bagno maschile, a rischio caduta,  e altre non dotate dei cristalli del tipo antinfortunistico. «Per questi e altri motivi – si legge nella lettera –  è stato deciso di scrivere ai dirigenti, in modo da porre la loro attenzione sulla questione della sicurezza » .

«È un problema di disservizio e sicurezza – spiega Matteo Mandressi, segretario provinciale Fp Cgil – che coinvolge anche i cittadini. L’analisi è stata seria e ha mostrato alcune criticità generali. La lettera verrà inoltrata ai dirigenti e ai soggetti responsabili. Se la questione non verrà risolta in tempi brevi, il sindacato andrà oltre la semplice protesta ». [Andrea Quadroni – ecoinformazioni].

Scopri di più da [Arci - Giornalismo partecipato]

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading