Mese: Settembre 2014

Un sondaggio per The Electric Life

Libeskind01La Lista civica Per Como interviene sul dibattito per il monumento sulla diga foranea, donato al capoluogo lariano da Daniel Libeskind, e invita i cittadini comaschi a esprimere un parere e su dove posizionarlo con un sondaggio all’indirizzo http://www.percomo.it/hpage/libeskind-the-electric-life.

3 ottobre/ Libertà di circolazione/ Mobilitazione anche a Como

lampedusa3ottobreIn ricordo dei 368 migranti morti nel mare di Lampedusa il 3 ottobre 2013  l’Arci celebra la Giornata nazionale della memoria e dell’accoglienza Mai più stragi alle frontiere. Su ecoinformazioni le iniziative comasche per il 3 ottobre decise nella riunione delle associazioni svolta il 25 settembre.

Arci/ Sabir a Lampedusa

PrintSi svolgerà a Lampedusa dall’1 al 5 ottobre Sabir il Festival diffuso delle culture del Mediterraneo. Leggi l’introduzione Sabir a Lampedusa, periferia dell’Occidente di Ascanio Celestini.  Guarda il video.

Vorrei parlare di un festival. Lo stiamo organizzando a Lampedusa. Saremo lì dal primo al 5 ottobre a fare spettacoli con attori e cantanti e incontri con scrittori.

Per parlare di questo progetto devo iniziare dal nome, Sabir, che era una lingua parlata dai marinai nei porti del Mediterraneo.

Una lingua comune fatta di parole che provenivano da molte sponde. Non la lingua di una nazione, tutelata dallo stato e codificata dalla grammatica e dal vocabolario. Non un oggetto sacro per accademici, ma un attrezzo come la pialla o la vanga.

Me l’ha proposto Filippo Miraglia dell’Arci di pensare questo festival. Per capire come poteva essere siamo andati a Lampedusa. È stato un anno fa. Lì ho conosciuto Giusi Nicolini. Un po’ di tempo prima avevo letto una sua lettera sui giornali. Si presentava come il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa.

«Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate (…) Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?»

Io l’ho visto il cimitero di quel paese. Ci sono le croci senza nome, quelle con un’identità recuperata a fatica, ma anche i tanti fantasmi che hanno aspettato nelle celle frigorifere requisite per non far disfare i corpi, e poi quelli disfatti e quelli definitivamente sommersi. Ma di quei morti si parla tanto. Spesso a sproposito, però se ne parla. Chi è interessato a quella storia ha tutti i mezzi per comprenderla. Chi non è interessato non ha bisogno del teatro o della musica che glielo racconti. Allora come dobbiamo pensarlo questo festival?

Giusi lo ha detto chiaramente il 20 luglio di quest’anno, nel giorno in cui le veniva assegnato il premio Trabucchi alla Passione Civile. Ha detto che ogni giorno le scoppia una fogna, ogni giorno cerca di risolvere l’emergenza per l’acqua potabile, che Lampedusa è soprattutto una periferia e che i problemi con i migranti, evidenti nelle cronache, vanno di pari passo con quelli che hanno i cittadini occidentali dell’isola. Problemi che hanno tutti i giorni senza che il telegiornale o i blog di tendenza ne parlino. Che insomma nelle periferie si condivide lo stesso destino, la stessa perifericità, lo stesso mondo che finisce e ricomincia.

Allora andiamo a Lampedusa come si va in una borgata. Ci andiamo per capire come funziona e cosa serve, non per raccontare come va il mondo, ma per farci raccontare dai lampedusani com’è il loro mondo. Per questo ci sarà anche un laboratorio dal 21 al 30 settembre. Lo farò io con Veronica Cruciani, Pietro Floridia e la compagnia dei Cantieri Meticci. Faremo interviste su quel grande contenitore di storie quotidiane che contiene anche la tragedia degli immigrati, ma che te la fa comprendere solo se rimetti insieme tutti i pezzi.

Faccio un po’ di esempi. Giacomo Sferlazzo del collettivo Askavusa mi racconta che quando era ragazzino Lampedusa non era disegnata sulle carte geografiche appese nelle aule delle scuole italiane. Gli alunni chiedevano alla maestra dove fosse la loro isola e lei indicava un punto sul muro a pochi centimetri dopo la fine della mappa. È entrata a farne parte dopo gli sbarchi e i morti. Gente scappata per speranza e disperazione, spesso affogata col proprio nome ed entrata nella cronaca in forma di numero.

Una sera incontro un ragazzo al bar e mi dice che se li ricorda i morti del 3 ottobre scorso «ma non è il primo dei miei pensieri. Le strade sono scassate e se mi rompo una gamba non c’è manco l’ospedale».

Eppure a Lampedusa c’è una natalità più alta rispetto alla media nazionale. Nascono tanti bambini, ma non sull’isola.

Le famiglie si organizzano per farli nascere in altre città. A Palermo o a Napoli, ma se hanno parenti in Germania o in Svezia voleranno in quei paesi.

Per chi prende un aereo e lascia l’isola qualsiasi posto è più o meno lontano alla stessa maniera.

Dunque Lampedusa non è solo una periferia della Sicilia o dell’Italia, ma dell’occidente.

Lo è per quelli che la raggiungono coi barconi dai paesi poveri, ma lo è anche per quelli che ci vivono.

Ecco! Allora andiamo a Lampedusa con Sabir per rimettere insieme i pezzi che la comunicazione forsennata non può ricomporre. Per raccontare che certe storie sembrano lontane e invece somigliano a quelle che viviamo quotidianamente, che sono impastate con la stessa farina e con lo stesso sangue. Con la stessa miseria e la stessa dignità. E quei disgraziati che leggiamo sul giornale siamo noi perché potremmo esserlo, perché lo siamo in piccolo, perché potremmo diventarlo, perché quelle storie ci appartengono non perché ci vengono raccontate, ma perché in forme appena differenti accadono davanti ai nostri occhi, in casa nostra, fra le nostre braccia.

E, dunque, come scrive Giusi «allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza».[Ascanio Celestini] Info http://www.festivalsabirlampedusa.it

28-27 settembre/ Festa delle api

festa delle api 2014Sesta edizione della manifestazione con degustazioni di mieli, mercato dei prodotti bio, laboratori per bambini e molto altro, sabato 27 e domenica 28 settembre a Villa Ceriani-Bressi (ex Villa San Giuseppe) di Crevenna, in via Ugo Foscolo 23 a Erba, organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, in collaborazione con gli apicoltori locali.

animazione«Quest’anno la Festa delle api di Erba raddoppia: infatti il tradizionale appuntamento della domenica (28 settembre) sarà anticipato da una serie di iniziative previste al sabato (27 settembre) – precisa un comunicato –. Si tratta della sesta edizione della manifestazione dedicata al mondo dell’apicoltura e dell’agricoltura sostenibile, organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” col patrocinio del Comune di Erba, della Comunità Montana del Triangolo Lariano e di Ersaf Lombardia. Le iniziative programmate per il pomeriggio di sabato 27 sono uno Stage di apicoltura, a cui seguirà il Seminario Giovani in agricoltura: come iniziare: incontro di approfondimento sull’avvio di attività in ambito agricolo per i giovani. Domenica 28, per tutta la giornata, si terrà la Festa vera e propria: mercato dei mieli e dei prodotti bio a km 0, degustazioni di vari tipi di mieli, laboratori per bambini e adulti. Al mattino della domenica non mancheranno momenti di visita1approfondimento sul mondo delle api: sono previsti infatti due incontri dal titolo: Polline d’api: l’integratore naturale che fa bene alla salute, e Vespa vellutina: l’insetto “cinese” che mangia le api. Durante la Festa si affronterà anche il tema dell’acqua, con un incontro di approfondimento sul fiume Lambro e con un laboratorio dal titolo L’acchiappa pesci. Sempre per la giornata di domenica alcuni appuntamenti culturali: apertura straordinaria del Museo civico di Crevenna, mostre di quadri ed esposizione di opere di artisti locali» (il programma). [md, ecoinformazioni]

Libeskind/ La Conferenza dei servizi approva

Libeskind01L’associazione Amici di Como comunica l’approvazione deliberata il 24 settembre dalla Conferenza dei servizi della realizzazione di The Life Electric: «Apprendiamo con entusiasmo della decisione arrivata oggi da parte della Conferenza dei Servizi, riunita a Menaggio, che ha dato il via libera definitivo alla realizzazione di “The Life Electric”, monumento in onore di Alessandro Volta che l’archistar Daniel Libeskind, in stretta collaborazione con l’associazione Amici di Como, donerà alla città».

Pasticcio Province/ Elezioni un po’ farlocche

provincia_como_saporitiIn questi giorni sono diventate ufficiali le candidature alle presidenze delle province, che non sono state abolite, e le liste collegate per le elezioni che sono fissate tra il 28 settembre o il 12 ottobre: se n’è accorto pure Il fatto dopo anni di populismo sotto vuoto spinto.

In passato sono stato molto critico sull’accanimento sulle province oltre che sulla riforma Delrio che favorisce il consociativismo  e che va a disarticolare il governo dell’area vasta proprio nel momento in cui si capisce che questi ambiti sono molto importanti per lo sviluppo del territorio  e la pianificazione urbanistica. Ne è un chiaro esempio il nostro Ddl regionale sul consumo di suolo  dove le aree provinciali sono state individuate come ambiti di lavoro ottimali.

La riprova viene dalla mia campagna elettorale per le europee: mi hanno portato a visitare Legnano con la sua lunga e triste serie di aree dismesse che supera la doppia cifra, poi appena fuori dal confine del comune, entrando in Cerro maggiore dove sorge una bella cascina con ettari di coltivazioni agricole si pensa di realizzare un bel centro commerciale che distruggerà ambiente, paesaggio e lavoro. Queste contraddizioni non devono più essere possibili e la nascita in questo caso della città metropolitana deve portare la pianificazione urbanistica ad essere più incisiva a livello dell’area vasta di quanto non sia riuscito a fare il Ptcp nel passato.

Fa piacere sentire dal segretario regionale Alessandro Alfieri che ora alle province si debbano dare deleghe e risorse per poter funzionare al meglio: quindi non era vero che erano inutili e andavano abolite ma al contrario hanno un lavoro serio ed importante da fare.

Segnalo però 3 punti di criticità:

-attenzione a far diventare le province come un ente solamente di servizio ai comuni perchè le province erogano servizi per i cittadini: se diventano un grande ufficio tecnico non funzioneranno, anche perchè oltre a fornire servizi dovranno sorvegliare l’attività dei comuni senza dare l’impressione che controllore e controllato coincidano;

-attenzione alla regionalizzazione (vecchio sogno del neoimperialismo regionale): farle diventare enti regolati dalle regioni porta il rischio di avere un federalismo troppo differenziato (che potrebbe essere sanzionato dalla Consulta) e un gravissimo pericolo di di “gerrymandering” ovvero di “governatori” che ritaglieranno i territori in modo astruso pur di avere zone politiche omogenee e ottenere vantaggi elettorali;

-attenzione a percorsi chiusi di scelta delle candidature perché già questa elezione di secondo livello non è compresa dalla cittadinanza e funziona con dinamiche di scontri tra lobby non particolarmente eleganti: se poi chiudiamo i percorsi di candidature diventa proprio il peggio del peggio. In realtà abbiamo un esempio proprio a Como di utilizzo degli strumenti aperti di partecipazione (primarie pesate) che ha funzionato bene e potrebbe essere preso ad esempio.

Da tutto questo si capisce quanto la realtà sia complessa, che non ci possiamo permettere di fare troppe semplificazioni e che tocca lavorare molto per cercare di costruire un rapporto virtuoso tra Pd, istituzioni e cittadini: nessuno dei tre elementi deve essere sottovalutato e dobbiamo fare attenzione a non dimenticare soprattutto gli ultimi, soprattutto se si parla di condivisione come nella presente edizione della Festa dell’Unità in corso a Milano . [Paolo Sinigaglia]

 

ecoinformazioni 461/ settimanale

461È on line il numero 461 di ecoinformazioni. In primo piano: articoli, video e foto della Fiera L’isola che c’è di Nkm0. Segue la vasta sezione cronache, la cultura. Il video della settimana è dedicato alla presentazione della lista di Maria Rita Livio per le elezioni provinciali. Per sfogliare on line la rivista clicca qui

Maggioranza in imbarazzo

COMO COMUNEL’opposizione chiede il Bilancio partecipativo, il centro sinistra che guida il capoluogo comasco non può garantirlo e si astiene.

 

Preliminari

Ha fatto parlare in molti la decisione di chiudere il lungolago alle macchine per la giornata della mobilità nel consiglio comunale di Como di lunedì 22 settembre. «Fate attenzione alla mobilità» ha tuonato Francesco Scopelliti, Ncd, ricordando le 3 ore di coda formatesi lungo la Lariana. «Como non ha fisicamente strade alternative per gestire una situazione del genere» ha aggiunto Ada Mantovani, Adesso Como, mentre il suo capogruppo Alessandro Rapinese, si è scagliato contro l’assessora alla Mobilità Daniela Gerosa, per la coda creatasi e per aver dipinto, con alcuni bambini, la strada davanti a piazza Cavour.

Di tutt’altro parere, sul complesso dell’iniziativa, l’interessata, che ha però riconosciuto i disagi sulla sponda orientale del primo bacino, mentre Gianni Imperiali, Como civica, ha ricordato che si è trattato di «una iniziativa che si svolge una volta all’anno di cui si è data ampiamente notizia» e ha ricordato che a New York è stato chiuso il 2014-09-22 20.50.14Ponte di Brooklyn e le tre vie principali che lo collegano a Central Park, con la speranza di poter ripetere l’iniziativa. Anche alcuni rappresentanti del circolo di Legambiente comasco si sono presentati in aula con uno striscione contro l’inquinamento dell’aria.

Mentre Giampiero Ajani, Lega, e Luca Ceruti, M5s, hanno espresso delle riserve sul monumento a Volta che Daniel Libeskind vorrebbe donare alla città, il secondo leggendo una lettera di un cittadino che chiede un confronto con la cittadinanza sull’argomento, Rapinese ha ricordato il mancato raggiungimento del numero di firme di consiglieri minime per poter presentare un candidato presidente provinciale da parte del raggruppamento di liste civiche di cui fa parte e definito liberticida e illiberale la legge elettorale attaccando i rappresentanti in aula dei partiti che l’hanno votata in Parlamento.

 

Bilancio partecipativo

Insediata l’Assemblea Ceruti ha presentato la propria mozione per l’introduzione del Bilancio partecipativo anche a Como, portando ad esempio la celeberrima esperienza di Porto Alegre in Brasile. «Segue la nostra proposta, già accolta da questa Amministrazione, dei Consigli di partecipazione» ha ricordato. Una proposta per coinvolgere maggiormente, già dall’anno prossimo, i cittadini nella vita amministrativa cittadina su una parte del bilancio comunale: «Si potrebbe coinvolgere la cittadinanza per “livelli” o per “temi” partendo da proposte progettuali di cui l’amministrazione dovrà tenere conto al momento della definizione del bilancio oppure a un confronto su come spendere una quota precisa del budget dell’amministrazione, oppure ancora sono chiamati a valutare e votare alcuni progetti o interventi individuati dall’amministrazione, al fine di decidere quale progetto inserire in bilancio e realizzare».

La mozione ha messo in imbarazzo la maggioranza che aveva discusso su qualcosa di simile nella formazione del proprio programma elettorale, senza riuscire ad attuarlo, suscitando qualche frecciata ironica da parte dell’opposizione, «la presentazione del Bilancio in Biblioteca era Bilancio partecipativo? Si fa confusione fra partecipativo e informativo» ha chiosato Diego Peverelli, Lega, a cui si è aggiunta Laura Bordoli, Ncd, per cui si è ben lontani dal Bilancio partecipativo quando «anche per quello normale non si ha rispetto per il ruolo dei consiglieri comunali». Una situazione per cui molti dei consiglieri che appoggiano la Giunta Lucini si sono sentiti in dovere di intervenire. Luigi Nessi, Paco-Sel, ha ricordato l’attivazione di diverse Consulte, il Notiziario e le riunioni fatte, «con quali strumenti si potrebbe applicare?» ha chiesto Italo Nessi, Como civica, il problema è la tempistica per Eva Cariboni, Amo la mia città.

Il sindaco Mario Lucini si è detto «favorevole a percorsi di partecipazione aperti» e ha sottolineato come «ci siano attività e percorsi di partecipazione mai sperimentati prima», ma ha subito ricordato le difficoltà che sta affrontando l’amministrazione chiusa fra il Patto di stabilità e la diminuzione delle rimesse. Una condizione che rende «sempre più difficile in termini reali la potenzialità di gestione che viene sempre più ridotta». L’altro problema per il primo cittadino è dato dai continui cambiamenti della legislazione in materia che vanno a determinare le tempistiche della gestione del bilancio.

Di qui, dopo una sospensione voluta dalla maggioranza, la scelta della compagine alla guida di Palazzo Cernezzi di astenersi sulla proposta «pur nella condivisione dei principi» ha detto il capogruppo del Pd Andrea Luppi.

Al voto la mozione è passata con i soli voti dell’opposizione a cui si sono aggiunti Vito De Feudis, Pd, e Nessi Luigi, contrario il presidente Stefano Legnani, astenuta il resto dell’assemblea.

 

Partite Iva e sigarette

Velocissime le ultime due mozioni della serata. Bocciata in sei minuti la proposta di Rapinese di permettere l’ingresso nella Ztl dei clienti delle partite Iva che vi svolgono una attività, «così come i clienti degli alberghi che possono giustamente entrarvi in auto», approvata invece in 10 minuti, giusto poco prima dello scoccare della mezzanotte, la proposta di Ceruti di inasprire le ordinanze e fare una campagna educativa, per cui l’assessore Magatti ha detto di essersi già attivato, contro i mozziconi di sigarette gettati per strada, nei parchi e sulle spiagge. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

MEETmeTONIGHT a Como

meet me tonightDiverse iniziative fino a venerdì 26 settembre con La notte dei ricercatori – The Researchers’ Night: «Un’iniziativa promossa a partire dal 2005 dalla Commissione europea con l’obiettivo di diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca tra i cittadini di tutte le età in un contesto ludico, divertente e molto stimolante».

 

«MEETmeTONIGHT, la Notte dei Ricercatori della Lombardia, è l’appuntamento con scienza, ricerca, futuro e innovazione che nella edizione 2014 coinvolge, oltre a Milano, le città di Brescia, Castellanza, Como, Edolo, Pavia e Varese – precisa la presentazione –. MEETmeTONIGHT a Como si fa in “cinque” per un grande evento della città per la città per far conoscere la ricerca, i ricercatori e i tesori di Como. Tante iniziative e tante occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per una settimana di attività: laboratori interattivi, workshop, esperimenti, lezioni divulgative, visite guidate, mostre e installazioni, teatro, La cultura è il benessere dell’anima – ciclo di miniconferenze serali presso i musei cittadini e visita della sede ospitante, etc» (il programma). [md, ecoinformazioni]