Giorno: 24 Settembre 2016

Don Giusto: accoglienza senza se e senza ma

coexistAbbiamo approfittato dell’intervista della giornalista tedesca Patricia Arnold che abbiamo accompagnato insieme a Celeste Grossi nei luoghi dell’accoglienza della città per registrare il punto di vista di don Giusto della Valle, animatore della parrocchia di Rebbio, sempre aperta all’accoglienza.  Nzz am Sontag  il 25 settembre pubblicherà un servizio sull’emergenza umanitaria di Como. 

I sentieri dei nidi di ragno portano a Cantù

antifasciacantuVenerdì 23 settembre alle 21, al il circolo Arci Virginio Bianchi di Cantù, si è svolto un incontro di approfondimento sulle nuove destre, organizzato dal Comitato Cantù antifascista in collaborazione con il Comitato lombardo antifascista e coordinata da Fabrizio Baggi. Parlano Anna Francescato (Como senza frontiere), Alice Rossi (Uds), Ettore Onano (Fiom) e Saverio Ferrari (Memoria antifascista). La serata si è sviluppata in un dibattito appassionato. La risposta al quarto anno di Europa nazi-fascista a Cantù concesso dal sindaco Bizzozero ha il suono di tante voci, arriva dal basso.
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23, 24 e 25 settembre/ Festa dell’Unità a Como

festa de l'unitàE’ iniziata venerdì 23 settembre, ai giardini a lago di Como, la Festa dell’Unità. La festa che proseguirà il 24 e il 25 settembre vedrà per tre giorni un servizio ristorazione a base di street food, un servizio bar aperto no stop, un’area bimbi con giochi e animazioni, eventi politici e concerti dal vivo ogni sera. L’evento è promosso dal Partito Democratico provinciale e cittadino di Como, in collaborazione con Italia on The Road e Via Audio. Tutto il programma e le informazioni sono disponibili qui.

24 settembre/ La nuova Ciclofficina Par Tucc

inaugurazionecicloffaSabato 24 settembre verrà inaugurata la sede della Ciclofficina Par Tucc, a Como, in via Milano al civico 250. Dalle 11 alle 22 saranno esposte fotografie e ciclo-mezzi. Alle 16 è previsto un workshop di riparazioni basilari, seguito da un rinfresco.

L’inaugurazione della sede in via Milano rappresenta un importante momento di svolta per le attività della Ciclofficina Par Tucc, ma sarà anche l’occasione per festeggiare, a poco più di un anno dalla nascita dell’associazione di promozione sociale Ciclofficina Par Tucc, la riuscita di un progetto perseguito per anni e innovativo in città: la sede di via Milano sarà il primo spazio aperto alla cittadinanza, in cui chiunque potrà usufruire delle postazioni, delle attrezzature e delle conoscenze messe a disposizione dai soci dell’associazione – che offrono gratuitamente il proprio tempo per la gestione della ciclofficina – per la riparazione e la manutenzione delle biciclette.

I locali di via Milano saranno inoltre sede di un infopoint dedicato agli amanti della bicicletta e in modo particolare ai cicloturisti; l’allestimento dell’infopoint sarà a cura dell’Associazione Ciclofficina Par Tucc e verrà in parte finanziato grazie a un contributo di De.Com tramite il bando Meet.

Gli ideatori del progetto credono fortemente nel valore pubblico e sociale che tale servizio offre alla cittadinanza, soprattutto in un quartiere della città oggetto di significative dinamiche sociali che negli ultimi anni ne hanno modificato il tessuto sociale e su cui intervengono progetti come Radici e Ali. Con le attività proposte nella nuova sede seguiranno le finalità sociali sottoscritte nello statuto dell’associazione: diffondere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e sensibilizzare alla tematica della tutela ambientale promuovendo un modello di mobilità sostenibile e una cultura inclusiva che favorisca l’aggregazione e l’integrazione sociale. Sempre nell’ottica del perseguimento degli obiettivi statutari la Ciclofficina fa parte di una rete di associazioni (Como Ciclabile – Coordinamento provinciale ciclabilità) – tra i cui scopi fondanti c’è, in primo luogo, l’impegno per la mobilità sostenibile e ciclabile – come Fiab Como Biciamo, La Città Possibile, Legambiente, Como a Ruota Libera e Iubilantes. Inoltre, e per il perseguimento di obiettivi più prettamente sociali collabora anche con altre realtà del territorio quali L’isola che c’è, Caritas, Associazione par Tucc, Artificio e Arci. Info: ciclofficinapartucc@gmail.com

Puliamo il mondo anche a Como con Legambiente

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«Puliamo tutti insieme il mondo dai rifiuti, dall’indifferenza, e dalle barriere fisiche, culturali e mentali, per un’Italia davvero sostenibile, aperta al dialogo e alla partecipazione attiva». È questo il motto della ventiquattresima edizione di Puliamo il mondo, la grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente in collaborazione con la Rai.

La campagna, che ha ottenuto anche quest’anno il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di UPI e di ANCI, nel 2016 sarà dedicata al tema dell’accoglienza e dell’integrazione, con l’obiettivo di “pulire il mondo dalle barriere” che frenano lo sviluppo dei diritti e la diffusione del benessere per tutti: la riappropriazione collettiva del territorio è la chiave per ricostruire le relazioni sociali, perché un mondo diverso è possibile se lo si costruisce insieme, senza barriere di alcun tipo (sociali e culturali, etniche e religiose, fisiche e mentali).

Anche quest’anno il Circolo Legambiente Angelo Vassallo, in collaborazione con il Comune di Como, partecipa alle attività di  Puliamo il mondo con un’iniziativa che si è svolta venerdì 23 in zona Val Mulini a Como e con i due appuntamenti per domenica 25 settembre: alle 10 all’oratorio di Como-Rebbio e sempre alle 10 in viale Geno a Como (piazzale funicolare). La partecipazione è libera e aperta a tutta la cittadinanza.  Ai partecipanti verranno forniti gratuitamente guanti in gomma,cappellini, pettorine. In caso di pioggia l’iniziativa sarà rinviata a data da destinarsi.

Per ulteriori informazioni scrivere a : legambiente.como@gmail.com


 

27 e 28 settembre/ Nick Cave & The bad seeds al Gloria

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Nick Cave & The bad seeds – one more time with feeling, sarà in proiezione in due serate evento martedì 27 e mercoledì 28 alle 21 allo Spazio Gloria di Arci Xanadù in via varesina 72 a Como. Andrew Domink, il regista de L’assassinio di Jesse James porta sul grande schermo il film-performance su Skeleton Tree, il nuovo album di una delle icone rock del pianeta.

Il film che accompagnerà l’uscita del nuovo album di Nick Cave and the Bad Seeds, Skeleton Tree, arriva a quattro anni da Cogan – Killing Them Softly, Andrew Dominik, il regista di Chopper e L’Assassino di Jesse James, torna infatti dietro la macchina da presa per raccontare la nascita del nuovo disco di Cave, il primo dopo il drammatico lutto che ha colpito l’artista lo scorso anno con la morte del figlio quindicenne.

One More Time With Feeling, è prima di tutto un film-performance nel quale Nick Cave & The Bad Seeds interpretano per la prima volta le canzoni di Skeleton Tree. Lo stile fotografico del film – girato in bianco e nero, a colori e in 3D- riflette l’intimità e l’austerità dell’album, testimonianza cruda e fragile di un artista che tenta di trovare la sua strada attraverso l’oscurità. Performance live delle nuove canzoni si intrecciano a interviste e riprese di Dominik, accompagnate dalla narrazione intermittente e da improvvisazioni e riflessioni estemporanee di Cave che creano un’esperienza coinvolgente, intensa ed elegante. L’album di Nick Cave & the Bad Seeds è in uscita a mezzanotte del 9 Settembre 2016: il cinema sarà così il luogo d’eccellenza in cui ascoltare e sperimentare le nuove canzoni dell’artista australiano.

Il progetto segna il ritorno di Cave sugli schermi cinematografici dopo il documentario di due anni fa, 20.000 giorni sulla terra di Iain Forsyth e Jane Pollard, che ha incassato oltre 4 milioni di dollari a livello globale. Skeleton Tree ha iniziato invece il suo viaggio nella seconda metà del 2014 ai Retreat Studios di Brighton, sessions aggiuntive sono state realizzate ai La Frette Studios in Francia nell’autunno del 2015. L’album è stato infine mixato agli AIR Studios di Londra a inizio 2016.

Sceneggiatore e regista neozelandese, Andrew Dominik ha studiato alla Swinburne Film School esordendo nel mondo della televisione con spot pubblicitari e video musicali. Nel 2000 si è cimentato nel ruolo di regista con Chopper -basato sulla vita del criminale australiano Mark Brandon Read “Chopper”- che vedeva tra i suoi protagonisti Eric Bana, Brad Pitt e Casey Affleck. Qualche anno dopo è stato il momento di L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford. Prodotto da Ridley Scott e da Brad Pitt, che nel film interpreta il fuorilegge Jesse James, il film presenta una suggestiva colonna sonora firmata da Nick Cave e Warren Ellis. Nel 2012 esce Cogan – Killing Them Softly con Brad Pitt, Richard Jenkins, James Gandolfini e Ray Liotta.

Ingresso 10 euro, ridotto (soci Arci) 8 euro.

Info http://www.spaziogloria.com

24 settembre/ Mischiantù

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Mischiantù nasce da un percorso assembleare aperto, in cui si sono incontrati singoli e realtà del territorio impegnati nella diffusione dei valori della solidarietà, della cooperazione e dell’antifascismo. Mischiantù si terrà sabato 24 settembre dalle 16 al parco Argenti di Cantù e sarà una giornata di socialità e di festa, che darà spazio alla città in cui crediamo e per cui ci spendiamo quotidianamente: una città aperta, gioiosa e solidale, allergica a qualunque forma di negazione delle differenze.

Dalle 16 si terranno esposizioni e laboratori, tra cui l’esposizione dei bozzetti per l’intitolazione del Campo Solare ai partigiani canturini. Alle 18 presentazione della riedizione del libro La resistenza e la lotta di liberazione a Cantù, a cura di Anpi sezione Mariano-Cantù e alla presenza dell’autrice Paola Mauri; a seguire aperitivo e dj set con Technoseeders.

Promuovono la giornata: Libera Como, Cantù Cricket Club, ACG Azione e Coinvolgimento Giovani, Agesci Cantù, Teranga Como, ASPEm Onlus, I Bambini DI Ornella, Associazione Gruppo Appartamento, Arcigay Varese, Coordinamento Liberi Insieme, ANPI Mariano-Cantù, Il Pollo Bastardø, Circolo Arci Virginio Bianchi, Arci Terra e Libertà, Comitato Cantù Antifascista, CGIL Como, promotori per l’intitolazione del campo solare ai partigiani canturini, Coordinamento Comasco Pace, Emergency – Como

Lettera/ Sel-Si scrive ai giornali comaschi

lorenziniRiceviamo da Marco Lorenzini, coordinatore provinciale di Sel-Si, la lettera ai giornali comaschi che pubblichiamo integralmente.

«Egregio signor direttore e giornalisti della testata, Vi scrivo per svolgere alcune considerazioni sul tema dei migranti che in questi tre mesi è stato al centro dell’impegno e del dibattito di una parte considerevole della nostra città. Il consiglio comunale aperto di lunedì scorso e quello che ci sarà il 26 a Como, credo abbiano il merito di affermare che ogni istituzione ha il dovere di fare la propria parte; del resto come rimanere freddi di fronte ad un fenomeno storico che secondo dati Onu coinvolge nel mondo 46 milioni di uomini, donne e bambini e che nei prossimi anni sarà il tema che ogni stato dovrà affrontare, come ha ricordato Obama nel suo ultimo discorso all’Onu?

Sempre lunedì 19 il quotidiano La Repubblica pubblicava una lettera del Sindaco di Milano sullo stesso tema che poneva l’accento sulla gestione nazionale, argomento caro all’Anci, che attraverso il suo presidente Fassino ha più volte ribadito la necessità di un maggior impegno governativo. Il quadro europeo non è però incoraggiante perché le ricollocazioni da Italia, Ungheria e Grecia, decise lo scorso anno, sono avvenute per il 4% dei casi e perché per ragioni di politica interna crescono muri come funghi dentro e fuori l’Ue. Credo che di fronte ad un fenomeno storico che sarà di media durata, come quello dello spostamento di milioni di persone, serva un progetto politico non emergenziale, equilibrio nella gestione e massimo coinvolgimento della popolazione.

Ci sono tre narrazioni molto diverse presenti oggi a Como: quella dei volontari e degli attivisti che pongono l’accento sul diritto di circolazione e sulla libertà dei migranti di costruire un progetto di vita senza i vincoli delle frontiere, impostazione più vicina al mio sentire, ma che rischia di rimanere una astratta rivendicazione senza un cambiamento delle politiche europee; quella delle istituzioni che si auto assolvono perché hanno applicato leggi e procedure, ma che rischia di trasformare uomini e donne in cammino, in scolaretti da educare; quella delle minoranze e delle destre che amplificano paure e preoccupazioni per fini elettorali, ma che danno voce ad inquietudini pur presenti negli strati profondi dei quartieri di cintura, che sono i luoghi di vita delle persone che sono state colpite di più dalla crisi di questi anni.

Forse dovremo provare a capire le ragioni profonde di ognuna di queste impostazioni (garanzia dei diritti, governance, risposta alle paure e alle insicurezze) e integrarle in una proposta complessiva di gestione, con una impostazione che non dovrebbe avere soltanto un fine caritatevole e solidale, peraltro fondamentale, ma anche quello di costruire un progetto chiaro e di lungo respiro capace di dare risposte e di impedire che una società venga travolta, e la storia è colma di esempi in tal senso.

Tralascio il quadro internazionale e mi concentro su quello locale.

Sul piano provinciale servirebbero tre livelli di intervento, finanziati da un piano nazionale e coordinati dalla Prefettura e dall’Assemblea dei sindaci come gli ultimi accordi prevedono; questo piano deve prevedere anche un ruolo del volontariato come costruttore e facilitatore di reti sociali, non come fornitore di servizi vitali che sono dovere dello stato. Il livello di prima accoglienza dovrebbe essere situato a Como, che come città di confine vive l’impatto dei grandi numeri; questa struttura (o queste strutture diffuse) potrebbe essere un Hub permanente per persone in transito e migranti (da non confondere con il campo di accoglienza temporanea), in grado di rispondere ai bisogni immediati (presidio sanitario, supporto psicologico, vitto, alloggio, area wi-fi e ricarica cellulari, restoring family links, mediazione linguistica, informazione sui diritti e sul percorso di accoglienza provinciale), corsi di base per apprendere una lingua europea, attività culturali e ricreative. Per i richiedenti asilo strutture di secondo livello in alcuni grandi comuni della provincia (proporzionalmente agli abitanti) che, oltre ai servizi di base, offrano corsi strutturati di lingua italiana, formazione professionale, opportunità di partecipare alla vita sociale del territorio, orientamento e lavori temporanei. Penso che si debba stabilire un tetto massimo di 20-30 persone per struttura e che non debbano essere gli stessi soggetti a gestire più strutture; che si debbano controllare costantemente le condizioni socio sanitarie, il grado di servizi offerto, la rete sociale costruita, per non isolare uomini e donne in un limbo senza tempo e futuro. Strutture di terzo livello per chi ha ottenuto il riconoscimento, distribuite in maniera capillare nei territori e in tutti i comuni, per forme di inclusione socio-lavorativa. Rispetto ai minori non accompagnati, servono strutture diffuse, costituite da Comunità educative territoriali piccole, da case famiglie e da famiglie affidatarie, per favorire gli inserimenti temporanei nelle scuole, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico. Sono consapevole che in questo momento diverse parti politiche comasche stanno pensando di utilizzare i migranti come “moneta” elettorale e che la consapevolezza istituzionale e sociale sulla gravità della situazione sia bassa, pur tuttavia credo che il ruolo dei mezzi di informazione possa essere fondamentale per tenere aperto questo dibattito oltre la cronaca. Vi ringrazio per avermi ospitato. Un cordiale saluto, Marco Lorenzini (Coordinatore provinciale di Sel – Sinistra Italiana)».