Prc/ Rapinese per le privatizzazioni da sempre

«Rapinese l’aveva detto chiaro: regalerò i servizi pubblici ai privati. Ringraziate chi l’ha votato. 8 Marzo 2024, una data che i comaschi difficilmente dimenticheranno: durante la conferenza stampa di presentazione della “Programmazione degli Asili Nido per gli anni formativi 2024/2025 e 2025/2026”, infatti, il sindaco Rapinese ha comunicato la decisione di chiudere l’asilo nido “Magnolia” di via Passeri a giugno di quest’anno e l’asilo “Coccinella” di Monte Olimpino a fine 2025.

Il Motivo? La razionalizzazione degli asili nido. La soluzione offerta ai genitori dei quartieri interessati? Spostarsi. Come Giovani Comunisti/e di Como, Partito della Rifondazione Comunista e Unione Popolare siamo sconcertati davanti a questi fatti, tuttavia, non siamo sorpresi, il sindaco Rapinese sin dalla campagna elettorale ha sempre mostrato l’intenzione di voler anteporre il profitto economico dei privati agli interessi generali della popolazione.

La logica che ha guidato l’operato della giunta comunale è quella delle “privatizzazioni a tutto spiano”. Questo modus operandi si basa sulla concezione neoliberista secondo cui il privato, condizionato dalle legge della concorrenza presente nel mercato, sia sinonimo di qualità. Questo assunto, tuttavia, è vero solo ed esclusivamente nelle teorie economiche, nella realtà il soggetto privato concentra la sua azione su ciò che gli offre più opportunità di profitto, non sugli interessi generali della popolazione. 

Le politiche basate su questa concezione, messe in atto sia da questa giunta comunale che da quelle precedenti, indipendentemente che fossero di centrodestra o centrosinistra, stanno trasformando questa città in una vetrina, vivibile solo da ricchi e turisti, in cui il cittadino non è più un individuo attivo, creativo, che ha bisogno di luoghi di aggregazione per socializzare e di servizi gratuiti che gli permettano di vivere una vita serena nella sua città, ma è considerato come un semplice consumatore che risponde alla logica del “compra, consuma, crepa”. 

Hanno iniziato chiudendo gli spazi di aggregazione come i centri civici di Camnago Volta, Civiglio, Monte Olimpino e Tavernola, adesso chiudono anche gli asili nido, e tutto questo adottando la scusa della razionalizzazione delle risorse. Al sindaco Rapinese allora poniamo alcune domande: si rende conto delle implicazioni che avrà questa sua decisione sulle famiglie? Ha intenzione di lasciare qualche spazio e servizio gratuito? Le famiglie che non possono permettersi di spostarsi come faranno?» [Prc/SE- Federazione Provinciale Como, Giovani Comunisti/e Como, Unione Popolare Como]

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