Paratie/ Finanza in Comune/ Una proposta
C’è appena stato il blitz della Guardia di Finanza lunedì 11 gennaio in Comune e in alcune abitazioni private, compresa quella dell’ex-sindaco Bruni. Vedremo cosa succede.
- Una cosa è certa: i due documenti dell’ANAC fugano ogni dubbio in merito al fatto che la giunta Lucini avrebbe dovuto scegliere ben altra opzione da quella fatta: avrebbe cioè subito dovuto chiamare il centro-destra a rispondere delle scelte fatte, su ogni piano; purtroppo, ha invece deciso di continuarne la politica, con conseguenze ad oggi insondabili sul piano giudiziario, ma disastrose sul piano politico.
Colpisce, tuttavia, l’ostinazione di Lucini nel voler proseguire sulla via intrapresa, come se l’ANAC fosse una “parte politica” senza ruoli istituzionali precisi. Colpisce l’incapacità delle forze politiche che sorreggono la giunta, di comprendere la situazione e di elaborare una prospettiva politica. - Tuttavia, non credo sia sbagliato separare le considerazioni politiche riguardanti il “caso paratie”, da considerazioni di carattere istituzionale. In altre parole, ora compito delle istituzioni, come di tutte le forze politiche cittadine (di maggioranza come di opposizione) e dei cittadini stessi, è quello di tentare di risolvere l’intricatissimo garbuglio “paratie”, separando quest’azione da quella più propriamente politica, che si traduce in un giudizio sull’operato della giunta Bruni e della giunta Lucini. La città ha un problema ed è giusto ed opportuno che essa tenti di risolverlo.
- Ebbene credo che la prima cosa da fare e da chiedere al governo cittadino (qualsivoglia evoluzione politica esso subirà nel prossimo futuro) è quella di avere un quadro chiaro delle alternative che si hanno in merito alle paratie.
Non è semplice offrire questo quadro, per diversi motivi.
Primo: il quadro deve essere composto anche alla luce dell’azione dispiegata dell’ANAC, che ha rimandato il problema alla Procura e alla Corte dei conti.
Secondo: il governo cittadino deve offrire tutte le informazioni riguardanti il caso paratie, cosa non semplice se si considera che il quadro deve contenere i possibili scenari futuri.
Terzo: devono essere vagliate tutte le opzioni possibili: compresa quella di abbandonare l’opera della paratie (molto probabilmente opera inutile), fatta salva una decorosa risestimazione del lungo lago.
Quarto: devo essere stimati i costi di tutte le alternative possibili, compresi i costi di un eventuale intervento del Tribunale e della Corte dei conti non solo in merito al progetto e alla varianti n.1 e n. 2, ma anche in merito alla variante n. 3, contestatissima (tanto che è stata questa variante a suscitare l’interessamento dell’ANAC), come l’intero progetto e le prime due varianti.
Quinto: devono essere spiegate in termini comprensibili ai non addetti ai lavori tutte le tecnicalità legali legate al tema degli appalti pubblici.
Sesto: non è facile offrire questo quadro perché la giunta in carica ha reagito emotivamente all’azione dell’ANAC, vuoi ribadendo intempestivamente “noi andiamo avanti” – e dove, di grazia? -, vuoi ponendo la questione in termini meramente d’appartenenza “di gruppo”: se sei con la giunta, allora devi dargli fideisticamente fiducia (addirittura alcuni supporter guardano al sindaco come se fosse una sorta di monarca-papa da seguire ciecamente); conta la fedeltà invece che la lealtà; ogni critica, ogni posizione diversa da quella dominante viene considerata un intralcio, un’offesa personale.
Settimo: non è facile avere questo quadro perché le forze politiche del centro-destra non hanno alcun interesse a farlo. Non rimane che da contare su quelle forze politiche oggi presenti in Consiglio comunale che NON sono state compromesse con il “caso paratie”: ma sono deboli.
Avere questo quadro, sintetizzabile in un documento molto snello e riassuntivo (e dio non voglia che si fornisca una serie di “slides da conferenza”, del tutto inutili), sarebbe già un passo avanti enorme. Per due motivi: perché solo grazie all’ANAC la città ha avuto un quadro della situazione passata, mentre compito dell’aministrazione in carica è anche quello di stimare il quadro futuro; perché, come dimostra l’azione dell’ANAC, l’amministrazione nonaveva affatto fatto questo quadro, nemmeno come strumento di lavoro (né ad uso proprio, néad uso del Consiglio comunale). Non saremmo arrivati a questo punto, altrimenti.
E’ da questo quadro che si può partire per capire gli spazi di manovra esistenti. E’ da qui che si può ripartire per aprire un dibattito sulle alternative possibili. E’ da qui che si può partire per compiere delle scelte razionali. [Luca Michelini per ecoinformazioni]