Consulta provinciale degli studenti

“Non siate indifferenti”/ L’appello di Ines Figini per la Giornata della Memoria

«L’indifferenza uccide: bisogna vivere con partecipazione, parlando con il cuore e con le nostre azioni». Le parole di Ines Figini, ultima superstite comasca dei Lager nazisti, ben riassumono il senso della Giornata della Memoria, ricorrenza istituita il 27 gennaio in corrispondenza con la liberazione dei prigionieri del campo di Auschwitz-Birkenau nel 1945  e ufficialmente commemorata, a Como, con un incontro alla Biblioteca comunale in mattinata, il cui pubblico era per la metà composto da studenti di scuola superiore.

Come la neo-senatrice a vita Liliana Segre, Figini ha molto a cuore il confronto con i giovani sui temi della memoria e della responsabilità civile, perché quanto vissuto da loro e da milioni di altre persone durante la seconda guerra mondiale non si ripeta mai più, nemmeno quando mancherà ogni testimonianza diretta. Un obiettivo tanto più importante quanto più si inaspriscono le tensioni razziste e sedicenti “patriottiche” in giro per il paese, anche nella stessa città di Como, città di frontiera che svolse un ruolo fondamentale negli anni di persecuzione degli ebrei (e degli altri gruppi “scomodi”) e degli oppositori politici al regime fascista. Le ragioni dell’arresto e della deportazione della stessa Figini sono ancora diverse: poco più che ventenne, manifestò solidarietà ai colleghi operai in sciopero, senza che nessuno prendesse le sue parti. Fu questa diffusa indifferenza a costarle la libertà: Figini fu arrestata, poi deportata a Mauthausen, Auschwitz, Birkenau, Ravensbrück. I ricordi dell’internamento sono vivi oggi come allora, conferma lei stessa, visibilmente commossa, ringraziando studenti e insegnanti per la numerosa e interessata partecipazione.

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Qual è la consapevolezza dei giovani sull’impatto dei totalitarismi e della Shoah? Un video realizzato dalla Consulta provinciale degli studenti, presentato dal vicepresidente Lorenzo Pedretti, mostra una gamma di risposte assai variabili da parte degli intervistati. C’è chi risponde puntualmente e con dovizia di particolari, citando casi di genocidio meno discussi, come quello tra Tutsi e Hutu in Ruanda negli anni Novanta o quello perpetrato ai danni degli Armeni nella fase finale dell’impero ottomano. C’è però chi esita, chi si chiude in un imbarazzato mutismo. Certo, il 2018 segna già l’ottantesimo avversario del Manifesto della Razza , della Notte dei cristalli, e insomma del picco di violenza antisemita che si abbatté sull’Italia e sull’Europa negli anni del nazifascismo; eppure, l’impatto di questa tragedia rimane devastante, oggi forse più di qualche anno fa, ora che la xenofobia, la paura dei “diversi”  – ora stigmatizzati, ora censurati, secondo convenienza –  sembra normalizzarsi pericolosamente, complice una non meglio specificata “libertà di espressione” veicolata dai social media.
Dal palco, i rappresentanti delle istituzioni – Bruno Corda, Prefetto, Mario Landriscina, sindaco di Como, Maria Rita Livio, presidente della Provincia, e Roberto Proietto, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, esortano soprattutto i giovani a assumersi personalmente la responsabilità della memoria e a mantenerne viva la trasmissione, senza tirarsi indietro, poiché, come ricorda Livio, a permettere la barbarie della Shoah in Italia non furono solo i più accesi sostenitori del nazifascismo, ma anche o soprattutto la ben più ampia “zona grigia” degli indifferenti, in parte (non del tutto) inconsapevoli del corso degli eventi. Oggi, tale ignoranza è – almeno in  teoria e solo in parte- scongiurata dallo studio della storia, spesso coadiuvato da percorsi di approfondimento; tuttavia, ricorda Proietto citando una scena di Schindler’s List, la cultura da sola non basta, se non è accompagnata da un costante esercizio di responsabilità civile e morale da parte di tutti e di ciascuno.

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La conoscenza e la trasmissione della storia non passano solo dalla scuola dell’obbligo: il territorio e la sua amministrazione devono farsi custodi e portavoce della propria stessa memoria. Si è già accennato al ruolo strategico di Como, per molti perseguitati l’ultima tappa prima dell’espatrio in Svizzera. La presenza ebraica stanziale, sul territorio lariano, era e rimane esigua, mentre l’arrivo di centinaia di profughi divise le coscienze dei locali: alcuni presero la giusta ma difficile decisione di aiutarli, molti altri optarono per la delazione e la collaborazione attiva a operazioni di rastrellamento, come ricordano Valter Merazzi del Centro di ricerca Schiavi di Hitler e Fabio Cani, che attesta il costante impegno dell’Istituto di storia contemporanea “Pier Amato Perretta”  – di cui è vicepresidente –  nel documentare la Shoah a Como, studi a cui le storiche Elisabetta Lombi, Roberta Cairoli e Rosaria Marchesi hanno apportato un ricco e preciso contributo.
Tuttavia, di queste tragiche vicende c’è ancora poca consapevolezza civica, prosegue Cani, auspicando l’introduzione in città di una Casa della Memoria e delle Stolpersteine, le “pietre di inciampo” ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig per commemorare le vittime delle persecuzioni nazifasciste, non soltanto perché appartenenti a minoranze discriminate, ma anche per motivi di carattere politico e sociale. Proprio per onorare i prigionieri comaschi dei Lager nazisti, nel corso della mattinata sono state consegnate altrettante medaglie ai familiari di Sebastiano Avogadro, Luigi Giudici, Angelo Zanfrini, Rizzieri Franco Mattaboni, Eliseo Gronzella, Vittorio Ugo Colombo e Nando Dellera.

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La memoria è un concetto più ampio, più attivo del ricordo: attraverso la testimonianza del passato, offre una chiave di lettura del presente e una “cassetta degli attrezzi” per costruire un futuro diverso, migliore. Inaccettabili l’indifferenza, il delegazionismo o ogni atteggiamento di censura, rifiuto, manipolazione del passato. Ci è ancora possibile, per fortuna, ascoltare le testimonianze di chi ha vissuto di persona gli orrori nazifascisti, ma il tempo stringe. L’anziana età degli ultimi superstiti coincide purtroppo con una congiuntura critica, nella quale diventa fin troppo facile trovare nuovi capri espiatori, e che ciascuno di noi ha il dovere di contrastare attivamente, con lo studio e con la pratica di valori da non dare per scontati, tra cui Figini sottolinea l’amore, la giustizia e l’onestà. [Alida Franchi, ecoinformazioni]

On line sul canale di ecoinformazioni i video di Daniel Lo Cicero di tutti gli altri interventi della manifestazione.

Controinformazione studentesca/ Ritorna “Il turpiloquio”

13000361_1049802908423576_2351067296793910394_nDal 12 gennaio, studenti dei licei Giovio, Ciceri, Volta e Setificio hanno riaperto la redazione de Il turpiloquio, giornale studentesco di controinformazione. Il proposito della redazione è il coinvolgimento delle scuole nella discussione su tematiche attuali, locali e non, dando spazio alla diversità, alle opinioni e al confronto. Leggi nel seguito il comunicato integrale della redazione.
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15 aprile/ Kurdistan il genocidio silenzioso

oltreiconfiniIn collaborazione con il Coordinamento comasco per la pace, la Consulta provinciale degli studenti di Como organizza la seconda giornata di Oltre i confini, dibattiti verso e oltre la Giornata della creatività 2016. L’iniziativa che si svolgerà venerdì 15 aprile dalle 15,30 nella Biblioteca comunale di Como avrà come tema il Kurdistan e la tragedia del popolo curdo, con uno sguardo proiettato principalmente sull’attualità per offrire una corretta interpretazione e comprensione della situazione mediorientale.

Relatori: Alessandro Gerosa, del collettivo Altragorà di Monza. Giovane laureato in Scienze e Politiche, impegnato nel sociale ed esperto di geopolitica;  Daniele Bordoli del Coordinamento comasco per la Pace, laureato in Scienze politiche, sociali e internazionali a Bologna conosce per la prima volta la realtà curda nel 2013 tramite il progetto Youth in action,  poi meglio nel 2014, quando con Erasmus va ad Adana.
Guarda su ecoinformazioni i video del 4 aprile, primo incontro del ciclo.

L’Europa dei muri. Che fare?/ La lezione del prefetto

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Nell’iniziativa di approfondimento organizzata il 4 aprile nella biblioteca di Como dalla Consulta provinciale degli studenti, in collaborazione con il Coordinamento comasco per la Pace, primo della serie di tre incontri Verso e oltre la giornata della creatività, il prefetto di Como Bruno Corda ha trattato il tema delle migrazioni invitando a considerarle un fatto ed evitando di descriverle dal punto di vista ideologico. 
Presto on line i video di Vanessa Magni, ecoinformazioni,  degli altri interventi. [Foto di copertina Consulta provinciale degli studenti Como]

Presto on line anche i video di Vanessa Magni, ecoinformazioni,  degli altri interventi.

Giornata dell’arte e della creatività studentesca

«Venerdì 18 maggio le vie e le piazze del centro città (Porta Torre, via Cesare Cantù, piazza S. Fedele, piazza Martinelli, Palazzo Cernezzi, via Vittorio Emanuele II, piazza Medaglie d’Oro, via Carducci, largo Spallino) ospiteranno la Giornata dell’arte e della creatività studentesca – avvisa il Comune di Como –, manifestazione organizzata dalla Consulta provinciale degli studenti, dall’Ufficio scolastico di Como e dall’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Como» (altro…)

No al razzismo

La Consulta provinciale degli studenti organizza un Flash Mob per la Giornata internazionale contro il razzismo mercoledì 21 marzo alle 16 in piazza Duomo a Como per «sensibilizzare in modo attivo e coinvolgente la città e i giovani al problema del razzismo» (altro…)

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