Prosegue la discussione sul Regolamento di contabilità

sala consiliare comoOpposizioni contrarie, ma qualche malumore serpeggia anche in maggioranza. Il Consiglio comunale di Como di lunedì 20 maggio.

Intrecci di popoli

Intrecci di popoli. Festival delle culture, dei gemellaggi e della cooperazione internazionale è stato al centro di molte delle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 20 maggio. Luigi Nessi, capogruppo Paco-Sel, ha ricordato il «momento molto significati» dell’incontro e abbraccio fra il sindaco di Netanya in Israele e il sindaco di Nablus in Palestina, entrambe città gemellate con Como. Il sindaco stesso, Mario Lucini, ha ricordato l’incontro e ringraziato gli organizzatori e tutte le associazioni coinvolte. Marco Tettamanti, capogruppo Como civica, ha ricordato come dal 1985 Como si a Città messaggera di Pace e citato il discorso di apertura di Intrecci di popoli di Alfred Marder, presidente dell’Associazione internazionale delle città messaggere di Pace: «La Pace non è un dono… La Pace è un diritto, un diritto intrinseco che fa parte della vita stessa. La Pace va coltivata e deve essere alimentata soprattutto tra i giovani».

Preliminari

Una nuova sistemazione dell’ufficio per i permessi della Ztl ha chiesto Raffaele Grieco, Pd, «lo spazio è esiguo e si creano lunghe code», mentre Ada Mantovani, Adesso Como, ha chiesto di attivarsi per la prevenzione contro la corruzione «come da indicazioni dell’Anci». Marco Butti, Gruppo misto, ha invece sottolineato la prsenza di senza tetto nelle strutture fra via Benzi e viale Innocenzo XI, la distruzione di un cordolo da parte dei Tir in piazzale Anna Frank prima dell’ingresso dell’autostrada e il cartello turistico, più volte segnlato, pericolante in via Cairoli. Laura Bordoli, Gruppo misto, ha invece ricordato nuovamente le profferte di interventi sulla illuminazione del Broletto e del Tempio voltiano di un privato benefattore, già fatte alla Giunta Bruni: «Che si dice oramai stanco di aspettare i tempi dell’Amministrazione». Diego Peverelli, Lega, si è lamentato che in via D’Annunzio il manto, da poco rifatto, sia già ridotto a mal partito, mentre Francesco Scopelliti, capogruppo Pdl, ha chiesto quando finiranno i lavori per la nuova isola pedonale di Villa Olmo.

Mozione di biasimo

Una vera e propria mozione di biasimo quella presentata da Alessandro Rapinese, capogruppo Adesso Como, contro il sindaco, firmata da tutti gli esponenti di minoranza. Perché una censura al sindaco? Perché «martedì 14 maggio 2013 il sindaco Mario Lucini e l’assessore Daniela Gerosa non hanno consentito, nemmeno nella qualità di silente spettatore, al cittadino e consigliere comunale Alessandro Rapinese di assistere ad un incontro organizzato dagli stessi al fine di illustrare il progetto di allargamento della Ztl di Como». Un diniego «per futili motivi», così viene definito, a un soggetto che, tra l’altro è un operatore economico del centro storico interessato quindi direttamente dal provvedimento. Di qui la richiesta di biasimo nei confronti del primo cittadino (la mozione 1, 2).

Regolamento di contabilità

Insediata l’Assemblea il dibattito è proseguito quindi sul nuovo Regolamento di contabilità. Bordoli ha subito preso la parola per ribadire come le parole dell’assessora Giulia Pusterla siano «gravi e hanno offeso i precedenti revisori dei conti». «Se effettivamente non si è rispettato il Tuel – ha aggiunto – allora tutti gli atti approvati sinora sono illegittimi?»

«Bisogna ritrovare il senso della misura» ha detto invece il sindaco, che ha difeso il provvedimento sottolineando come i subemendamenti siano stati usati pochissimo in passato, lui in particolare dice di averne fatti solo un paio in dieci anni. Anzi ha citato un proprio intervento del passato, quando era all’opposizione, in cui si schierava contro l’utilizzo di emendamenti e subemendamenti per fare ostruzionismo perché: «Svilisce il ruolo delle minoranze». Lucini ha anche dato i propri dati, in risposta all’intervento di Butti della seduta precedente, limitati ai soli capoluoghi di provincia della sola Lombardia per cui a Como le tempistiche degli interventi verrebbero ridotte parificandosi a quelle degli altri Comuni maggiori. «In nessun Consiglio si possono fare domande d chiarimento come da noi» ha aggiunto e concluso «mi sembra sinceramente fuori luogo dire che siamo di fronte a un attentato alla democrazia».

«La vecchia maggioranza vi aveva dato la possibilità di esprimervi» ha dichiarato Scopelliti. «Sulle nomine nelle partecipate siete riusciti a produrre un documento finale solo grazie ai nostri emendamenti» ha detto il capogruppo della Lega Alberto Mascetti e in favore del mantenimento della possibilità di sub emendare è intervenuta anche Mantovani. «Abbiamo proposto modifiche tra cui quella di raddoppiare i 5 minuti per parlare» la replica dalla maggioranza di Vincenzo Sapere, Paco-Sel, che ha chiesto però di non fare polemiche pretestuose e vedere come la maggioranza non abbia un atteggiamento di chiusura. E che dall’impasse si possa solo uscire col dialogo lo ha ribadito anche Guido Frigerio, Pd, dopo una riflessione sulla democrazia. Ma non hanno convinto Sergio Gaddi, Pdl, che ha parlato di «prova muscolare» della maggioranza, per Peverelli si tratta di atteggiamenti totalitaristici, mentre il capogruppo del Pd Stefano Legnani ha voluto smorzare i toni: «I Regolamenti non sono totalmente giusti o sbagliati». Per Luca Ceruti, M5S, la questione è anche poi di stile, «prima di discutere il vostro primo Bilancio, cambiate le regole?».

D’accordo nell’ottica dello snellimento delle regole si è detto Mario Molteni, Per Como, ma contrario alla mancanza di dialogo nell’aula, «si fa prevalere la forza dei voti sulla forza delle idee», che ha anche chiesto il perché della discussione di questa delibera, mentre si attende ancora il Bilancio di previsione 2013 e ha chiuso a proposito della delibera che: «mi sarebbe piaciuto vederla ritirare».

Nella replica finale Pusterla ha sottolineato come la mancanza del rispetto del Tuel sia solo ipotizzabile e ribadito il buon operato dei revisori del passato. Le modifiche quindi sulla presentazione degli emendamenti da consegnare preventivamente e non più nel corso del dibattito toglierebbe delle possibilità di errore. «Non si uò dire che il documento non sia stato visto dopo tre passaggi in Commissione – ha aggiunto –. Noi comunque non bbiamo preclusioni su niente».

La discussione è quindi passato sul primo dei 20 emendamenti proposti (3 però sono stati dichiarati inaccettabili) presentato da Ceruti. Una proposta di ampliamento dei tempi per la consegna dei documenti in formato sia cartaceo che elettronico per poter permettere una maggiore diffusione degli stessi. Una proposta a cui il sindaco non si è detto contrario. Data l’ora però la seduta è stata sospesa. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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