Between Here and Now

Between Here and Now rectoMostra di Marco Fedele di Catrano a Casorella, Locarno, a cura de La rada, inaugurazione venerdì 18 aprile alle 18, aperta da giovedì a domenica dalle 14 alle 19 (anche sabato 19, domenica 20 aprile e giovedì 1° maggio), fino a domenica 11 maggio.

 

«L’esposizione, intitolata Between Here and Now, si compone anche questa volta di opere create ad hoc e prodotte dalla rada. Il titolo suggerisce un intervento artistico volto a rimescolare i concetti di spazialità e temporalità – spiega la presentazione della mostra dell’artista italosvizzero operante a Zurigo e vincitore dello Swiss Award 2013 –.Fedele di Catrano proviene da una lunga esperienza fotografica, ma negli ultimi anni il suo principale ambito di lavoro è l’installazione. In questa esposizione un ruolo importante è svolto anche da video e da lavori audio realizzati appositamente.Proprio l’operare negli spazi, modificando la consueta localizzazione degli elementi che lo costituiscono e finanche le possibilità di attraversamento, è una peculiarità delle sue installazioni».

«Il lavoro che presenta per la rada nasce dall’incontro con il più grande sanatorio d’Europa, in parte divenuto ora ospedale a Sondalo, in Valtellina – prosegue la nota –.La scoperta dell’ex Villaggio Morelli, costruito negli anni Venti in stile razionalista lo ha portato all’idea di un video ivi ambientato. In esso una sfera d’acciaio semiriflettente, col suo passaggio tra i corridoi abbandonati o riadattati del sanatorio, crea la linea ideale d’un attraversamento dello spazio, restituendone la misura reale ma al contempo evocandone l’azzeramento. L’idea del progetto nasce infatti da un lato da un interesse per l’architettura razionalista, dall’altro da un’esigenza di attraversamento e misurazione dello spazio che ha sempre caratterizzato la ricerca di Fedele di Catrano. Il passaggio della sfera è lento e consapevole. Il rumore che produce, costante e pieno, diviene risultato di una verifica dello spazio. L’audio è dunque elemento portante, che restituisce il passaggio della sfera oltre il luogo stesso in cui il video è stato girato».

«A latere, l’altro riferimento allo spazio reale è costituito da tre tavoli che agiscono come ostruzione e allo stesso tempo riempimento dello spazio espositivo – prosegue il testo –. Costituiti da forme irregolari e da più layer sovrapposti nati dal prelievo urbano – una moquette scura trovata a Zurigo, la pavimentazione metallica tipica delle pedane industriali, i cartoni raccolti per strada – il tavolo si trasforma da oggetto estetico e d’uso domestico ad oggetto a-funzionale nello spazio traslato, prodotto di una suggestione visiva scaturita dall’attraversamento della città e dall’esperienza dei suoi limiti sociali. La traslazione delle forme e dei piani-layer descrive il tentativo di una ricostruzione spaziale dell’oggetto, che passa attraverso la de-costruzione scultorea e lo spostamento del punto di vista».

«L’esposizione è completata da un altro video – termina la presentazione –, realizzato in una palestra di Baden, che propone un approccio corporeo allo spazio assolutamente peculiare, tramite le movenze di un abile ginnasta. L’atleta forza la gravità naturale nel tentativo di posizionarsi in parallelo col piano del pavimento: un approccio che appartiene anche ai tavoli, che forzano la funzione canonica dei materiali utilizzati, sopraelevando la materia pavimentale (moquette e pedane) ad altezza “da mensa”».

Per informazioni tel. 0041.076.4391866, 320.4866373, e-mail riccardo.lisi@larada.ch, Internet www.larada.ch. [md, ecoinformazioni]

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