Una significativa crepa nel muro che divide Cantù da Como è aperta. La separazione a cui siamo abituati non dipende da motivi fisici non essendoci tra le due città né fiumi né montagne, né politici (la destra impazza in entrambi i centri) ma forse da antiche estraneità cementate in diverse diocesi. Poteva succedere che un circolo comasco diventasse canturino senza una guerra di conquista e per scelte condivise? Impossibile. Guarda tutte le altre foto di Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni.

Ma la mescita (pardon nascita) o meglio rinascita si è verificata grazie alla scomessa fatta dal Circolo Arci Viriginio Bianchi che terminando l’attività ha creato le condizioni, attuate dalla scelta unanime dell’Arci provinciale, perché nello stesso luogo di via Brambilla 3 a Cantù approdasse un nuovo circolo fino a ieri “comasco”. E già prima dell’apertura la straordinaria e operosa vivacità di tante nuove volontarie/i, insieme al presidente Danilo Lillia, hanno realizzato il miracolo oggi evidente. C’è Terra e libertà a Cantù. Sabato 7 gennaio 2023 c’è stata la “prima” e non ci sono dubbi: Ce n’est qu’un debut continuons le combat. [Gianpaolo Rosso, presidente Arci Como]

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