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Intese a Palazzo Cernezzi

COMO COMUNE 3Convergenza piena sull’adesione alla campagna Verità per Giulio Regeni, per la Doggy Bag nelle mense comunali e per la tutela dei frontalieri. A maggioranza passa la costruzione di uffici per la Bon Ber.

 

Dopo le proteste per la chiusura dell’asilo nido di Camerlata nella seduta di Consiglio comunale di giovedì 28 aprile è stata affrontata per primo il «procedimento comportante la variazione di strumenti urbanistici per l’ampliamento dell’attività produttiva» della Bon Ner srl in via Pasquale Paoli. Una proposta già bocciata in aula e ripresentata con ampie modifiche. Si tratta dell’edificazione di una nuova palazzina per uffici, prevista inizialmente dentro una parte della rete ecologica provinciale ora ne toccherebbe solo una piccola parte andando comunque a cambiare la destinazione d’uso di un terreno agricolo e boschivo. Contrario Luca Ceruti, M5s, «non si era parlato di consumo di suolo zero?» «Si va a intervenire in un terreno che ricade dentro il Parco della Spina verde – ha proseguito il consigliere pentastellato – , si va a togliere un vincolo di inedificabilità». Parole che non hanno mutato il parere della maggioranza che ha votato la proposta, solo altri due consiglieri di minoranza hanno votato contro.

Tutti d’accordo invece sulla mozione di Anna Veronelli, Fi, per l’adesione del alla campagna di Amnesty International “Verità per Giulio Regeni”, con anche l’invito, aggiunto con un emendamento, al Parlamento di introdurre in Italia il reato di tortura. Approvate anche la proposta di Roberta Marzorati, Per Como, «per l’introduzione sperimentale della cosiddetta doggy bag per i bambini della refezione scolastica». «Si può pensare di portare a casa non quanto è stato cotto, ma al pane e alla frutta sì – ha chiarito la consigliera – Legambiente propone dei sacchetti lavabili per il trasporto, si pensi che non viene consumato dal 15 al 20 per cento della frutta, che viene pagata e altre città come Milano, Mantova o Pavia, l’hanno già fatto». L’assessora Magni ha annunciato che la sperimentazione partirà dal prossimo anno scolastico.

Per ultima la mozione della Lega per la tutela dei lavoratori frontalieri, con la richiesta di un ritorno a qualcosa di simile alla vecchia tassazione, con garanzie per i ristorni ai Comuni di frontiera e la richiesta ai vicini svizzeri d non attuare politiche discriminatori, ha trovato un unanime consenso. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Lavoratori e genitori in Consiglio

asilo nidoUna quarantina di persone si è presentata a Palazzo Cernezzi per protestare contro la scelta di chiudere l’asilo nido di Camerlata.

Molte delle preliminari al Consiglio comunale di Como di giovedì 28 aprile hanno toccato la chiusura dell’asilo nido comunale di Camerlata. Si è detta sgomenta Anna Veronelli, Fi, che ha denunciato «l’abbiamo saputo dalla stampa». «La chiusura di un asilo è sempre una sconfitta» ha detto Roberta Marzorati, Per Como, e Marco Butti, Gruppo misto, ha espresso la paura che «possa essere l’inizio di un percorso».

Un tentativo di esposizione di uno striscione in aula, atto contrario ai regolamenti comunali, è stato velocemente bloccato dalla polizia locale.

La vicesindaca e assessora competente Silvia Magni, sempre nelle preliminari ha ricordato, oltre alla sospensione della disponibilità della struttura di Camerlata anche la diminuzione dell’orario di apertura di quella di Albate, «una decisione fatta per garantire un servizio pubblico di qualità».

Il ragionamento dell’Amministrazione è quello di indirizzare il personale dell’asilo di Camerlata su altre strutture, utilizzate al meglio delle loro capacità, in vista dei prossimi pensionamenti. L’obiettivo sarebbe quello di mantenere il servizio per lo stesso numero di bambini totali. Ora sono iscritti 388 piccoli distribuiti su 10 strutture, la “risistemazione” porterebbe quindi a lavorare su 9 asili che potrebbero al massimo accogliere 414 bambini. Per la vicesindaca poi la scelta di Camerlata è stata fatta data la vicinanza dell’asilo di via Giussani che potrebbe accogliere gli iscritti del quartiere vicino: «Ora ha 43 iscritti e può accoglierne 60».

Chiesto dalla consigliera Veronelli si è poi tenuto un incontro fra sindaco, Giunta, consiglieri e rappresentati dei lavoratori, lavoratori e genitori in Sala stemmi.

Preoccupato per la mancanza di una «prospettiva a lungo termine delle assunzioni» si è detto Matteo Mandressi, sindacalista della Cgil, «senza una reale progettualità si rischia di dismettere il servizio» gli ha fatto eco Vincenzo Falanga, Uil, entrambi, insieme alla Rsu del Comune di Como, hanno chiesto un incontrare l’Amministrazione per un chiarimento e discutere della scelta fatta. Una proposta accolta dal sindaco Mario Lucini, che si è detto disponibile a un incontro con anche le direttrici e gli operatori dei servizi alla prima infanzia.

Operatori e genitori hanno chiesto chiarimenti al sindaco e alle assessore presenti e la paura è quella che questo sia l’inizio di una diminuzione continua dei servizi. «È un intervento non definitivo e non risolutivo – ha ammesso l’assessora Marelli –, ma è una ottimizzazione fatta per dare risposte a tutte le famiglie». Le mamme in aula hanno sottolineato l’importanza della struttura di Camerlata, anche per l’integrazione, in un quartiere che non ha molti altri luoghi aggregativi e in molti hanno citato l’asilo di Lora, che è uno dei più “deboli” per quanto riguarda il numero di iscritti in città. «Una situazione differente a quella di Camerlata – ha ribadito Magni -, perché qui è vicino quello di via Giussani». Una risposta che non ha convinto troppo le mamme che si sono lamentate della lontananza dell’altra struttura.

Ripresa la seduta comunale le assessore Marelli e Magni hanno continuato a confrontarsi con i presenti, mentre sindaco e quasi tutti i consiglieri si sono trasferiti in aula consiliare. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

27 aprile/ Qiu Xiaolong e il nuovo caso dell’ispettore Chen Cao

qiu-xiaolong_bPresentazione de Il principe rosso (Marsilio, 2016) con l’autore che dialogherà con la giornalista e sinologa Emma Lupano, introduce Salvatore Amura, presidente di Ied – Accademia Aldo Galli, traduce Emanuela Gini, mercoledì 27 aprile alle 18 nella Sala conferenze dell’Accademia Galli, in via Petrarca 9 a Como, organizzata da Parolario in collaborazione con Istituto Confucio dell’Università degli studi di Milano, Associazione Caracol, Ied – Accademia di belle arti Aldo Galli di Como e Libreria Feltrinelli di Como, per Aspettando Parolario. Per informazioni Internet www.parolario.it.

Acsm-Agam non si vende

acsm-agam gas-acquaLa maggioranza perde pezzi e viene bocciata la proposta della Giunta Lucini. Alla una e mezza di notte non è passata la proposta di vendita delle azioni della partecipata comasca. Con un voto sul filo del rasoio 16 a 16, in caso di parità la proposta non passa Palazzo Cernezzi ha visto sfumare la proposta sostenuta dalla Giunta di vendita di una parte del pacchetto azionario di Acsm-Agam. Mute le opposizioni, salvo un intervento per tutti di Laura Bordoli, Ncd, il dibattito è stato tutto interno alla maggioranza e i lunghi interventi dei favorevoli non hanno convinto i 5 consiglieri contrari (un quarto degli esponenti del centrosinistra) a votare la proposta. Anzi i dubbi hanno toccato anche altri membri della maggioranza tanto che Vito De Feudis, Pd, ha chiesto una riunione di maggioranza in cui molto probabilmente ha proposto il ritiro della delibera. Al voto all’opposizione, compatta per il no, si sono aggiunti Paco-Sel (Luigi Nessi e Celeste Grossi), Amo la mia città (Eva Cariboni) e Gioacchino Favara e Raffaele Grieco del Partito democratico, portando alla parità fra i due schieramenti. A nulla è valsa la richiesta a norma di regolamento del capogruppo democratico, Andrea Luppi di, visto il pareggio, rifare la votazione. Nel volgere dei due minuti nessuno ha cambiato opinione e la delibera è stata nuovamente bocciata. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Maggioranza spaccata sulla vendita dell’Acsm-Agam

IMG-20160422-WA0000La maggioranza chiede di proseguire la seduta sulla vendita di una quota delle azioni della partecipata comasca.

 

Lunghissima serata a Palazzo Cernezzi giovedì 21 aprile per decidere della vendita di una parte delle azioni di Acsm-Agam in una seduta partecipata, fra il pubblico dirigenti politici, dipendenti, ex amministratori. Moltissime le domande di chiarimento all’assessora Marelli, che ha presentato la delibera, e che, dopo quasi un’ora di consultazioni con gli uffici, ha dato una risposta fiume di quaranta minuti all’aula. Le opposizioni si sono accordate per un intervento unico, presentato con slide, da parte di Laura Bordoli, Ncd. «Non crediamo che il futuro per le multi utility sia l’aggregazione» ha esordito analizzando poi i bilanci della ex municipalizzata comasca e di A2A. Le componenti della maggioranza contrarie alla vendita hanno quindi preso la parola Paco-Sel, Amo la mia città e all’interno del Pd Giacchino Favara hanno preso la parola per esprimere le proprie perplessità fino alla richiesta al sindaco, del consigliere democratico, di ritirare la delibera. Il sindaco ha chiesto quindi di votare l’oltranza, approvata dalla sola maggioranza, astenuta l’opposizione. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Leggi l’articolo di Michele Donegana sulla conclusione del Consiglio.

Piano triennale per l’imposta di soggiorno

comoPalazzo Cernezzi trova una intesa con gli albergatori.

 

«Il Comune di Como e l’associazione Albergatori di Confcommercio Como hanno avviato un percorso per arrivare ad un programma di investimento triennale che prenda in considerazione attività con finalità di interesse turistico allargate alla promozione del territorio, alla valorizzazione dell’offerta culturale e all’arricchimento della città in senso più ampio – si legge sul Notiziario del Comune di Como –. Nella programmazione di destinazione si è concordato di concentrare metà del budget disponibile in un unico investimento fisso (che duri nel tempo, di alto valore aggiunto e fortemente riconoscibile) e l’altra metà in spesa corrente (parte per finanziare progetti esistenti e parte per sostenerne di nuovi). L’obiettivo è dare una visione d’insieme alla progettualità destinata al turismo e alla cultura, puntando su progetti e iniziative in grado di creare sinergie tra loro e di massimizzare così il risultato».

Più precisamente: «Per quanto riguarda il triennio 2016-2018 si è concordato di destinare l’investimento infrastrutturale al tema della luce, per Como patrimonio storico e simbolico con grande potenziale: l’area dei giardini pubblici e del Tempio Voltiano, cuore della città di Alessandro Volta, verrà riqualificata nel suo complesso con particolare riguardo per l’aspetto illuminotecnico».

Mentre per: «La parte dedicata alla spesa corrente sarà di supporto alle attività che valorizzano l’offerta culturale della città con eventi e manifestazioni che contribuiscono a migliorare e implementare l’accoglienza turistica e allungarne la stagione, oltre che per iniziative di promozione turistica nell’ambito sportivo e con attività di carattere tecnico-informativo nell’ambito dei servizi di informazione (Info-point). Una parte del budget di spesa corrente sarà inoltre destinata ai “nuovi progetti”: nuove idee che per caratteristiche di innovazione, appeal, potenziale, possano rendere Como sempre più attrattiva per i turisti e sempre più bella per i suoi cittadini».

Per il 2016 sono previste entrate per 750mila euro: «Per la quota destinata agli investimenti, lo stanziamento (375mila euro) sarà utilizzato per lavori ai giardini a lago, interventi all’impianto di illuminazione dei giardini a lago, interventi sulla pavimentazione (giardini a lago e centro storico), arredo urbano (piazza Cavour, viale Geno). Per la parte corrente, invece, (pari a 375mila euro) 185mila euro saranno destinati a progetti di carattere turistico-culturale (Festival città della musica, Festival della luce, Lake Como film Festival, Parolario, Miniartextil, Wow) e ai Musei civici, al Museo della seta e alla Cattedrale; 40mila euro saranno destinati a sostenere progetti turistico-sportivi (Giro di Lombardia e Torneo Tennis Apt); 50mila euro saranno destinati ad estendere l’apertura degli Info-Point comunali nei mesi turistici; 100mila euro, infine, saranno destinati al lancio di nuovi progetti (8208 Light design Como Lake, Noir in festival)». [md, ecoinformazioni]

Mapathon umanitario per aiutare Giappone e Ecuador

Mapathon_Giappone e Ecuador_20-04-2016Il Polo territoriale di Como del Politecnico di Milano con GEOlab vuole «accelerare la creazione di mappe per supportare l’attività di Humanitarian OpenStreetMap Team (HOT) e delle organizzazioni umanitarie che lavorano nelle fasi post-disastro» nei territori colpiti da terremoti.

 

«Humanitarian OpenStreetMap svolge attività di volontariato volte a fornire nel più breve tempo possibile le cartografie delle zone colpite da calamità – ricorda un comunicato stampa –, soprattutto in luoghi dove i dati di mappatura di base sono spesso scarsi, non aggiornati, o in rapida evoluzione. OpenStreetMap (http://www.openstreetmap.org) è un progetto che mira a creare e rendere disponibili i dati cartografici a chiunque ne abbia bisogno, per una mappatura digitale del mondo, libera, collaborativa e basata su una comunità di mappatori volontari sempre più grande e diffusa».

La mappatura si sta indirizzando su «#1804 – Earthquake in Otsu Town, Kumamoto Prefecture, Japan, 2016 http://tasks.hotosm.org/project/1804; #1795 – M7,8 Earthquake in Ecuador – 16/04/2016: Manta, Montecristi, Jaramijo Cantons http://tasks.hotosm.org/project/1795; #1796 – M7,8 Earthquake in Ecuador – 16/04/2016: Portoviejo Canton http://tasks.hotosm.org/project/1796».

Un lavoro che si prefigge di: «Riconoscere in remoto dalle immagini satellitari strade, città, villaggi e aggiornare, migliorare e validare i dati cartografici utili al coordinamento degli aiuti messi in campo dalle istituzioni governative e alle iniziative di soccorso promosse della società civile laddove le infrastrutture esistenti sono state danneggiate e le arterie di comunicazione stradale rischiano di essere interrotte». [md, ecoinformazioni]

Chiude l’asilo di Camerlata

facciatapalazzocernezziUna «scelta assolutamente antisociale e metodologia antisindacale in pieno “stile renziano” – affermano gli esponenti di Rifondazione comunista Rognoni e Baggi –. Le politiche locali delle amministrazioni #Pd sono lo specchio delle scellerate scelte neoliberiste nazionali». Una scelta approssimata «scollegata da un progetto organico sul futuro dei nidi comunali» attaccano le organizzazioni sindacali.

 

«Veniamo a conoscenza dagli organi di stampa dell’intenzione dell’amministrazione comunale di chiudere l’asilo nido di Camerlata, scelta che condanniamo con forza e che ancora una volta dimostra come anche a livello locale le politiche neoliberiste del “partito della nazione” atte allo smantellamento dei servizi essenziali stiano prendendo piede e trascinando nostro malgrado il servizio pubblico in una deriva assai pericolosa. Di nuovo ci troviamo davanti a politiche di tagli, dove il profitto viene messo davanti a tutto, dove si sceglie di “razionalizzare la spesa” caricando tutte le conseguenze su lavoratori e cittadini – dichiarano Stefano Rognoni, segretario del circolo Prc/ Se Città di Como, e Fabrizio Baggi, segreteria provinciale Prc/ Se Como –. In ultimo, ma non certo per importanza, apprendiamo da una nota della Fp Cgil di Como che questa scelta è stata fatta “nell’indisponibilità delle assessore comunali comasche Marelli e Magni all’elaborazione di progetti condivisi e strutturati per l’adeguamento dell’offerta pubblica di asili nido in città”».

«Riteniamo questo un fatto gravissimo – proseguono gli esponenti di Rifondazione –, che condanniamo senza indugio e che purtroppo è totalmente in linea con i comportamenti e gli atteggiamenti di menefreghismo che più volte il presidente del Consiglio ed il suo Governo hanno riservato alle organizzazioni sindacali che rappresentano le lavoratrici ed i lavoratori italiani, ed inoltre, prendiamo atto con rammarico ed indignazione che le politiche locali a targa Pd altro non sono che una triste ripetizione delle politiche antisociali e neoliberiste del “Sindaco di Firenze” nonché Presidente del Consiglio. Ci fa specie che ancora una volta, dopo il caso “Centro unico di cottura” l’amministrazione Lucini ha deciso di razionalizzare a discapito dei bambini».

Da parte loro invece: «Le organizzazioni sindacali [Fp Cgil, Cisl dei laghi, Uil Fpl] e la Rsu [del Comune di Como] denunciano l’approssimazione di questa scelta, scollegata da un progetto organico sul futuro dei nidi comunali. Si specula su un problema vero, la carenza di personale, per determinare una contrazione del servizio».

«Un quartiere importante e popoloso come Camerlata, che vede oggi una presenza maggioritaria di bambini stranieri quali utenti dell’asilo, viene privato di un presidio strategico. Come si pone la giunta comunale rispetto a buone politiche d’integrazione sociale? – chiedono le organizzazioni sindacali –Camerlata è un quartiere che, nel futuro immediato, grazie all’auspicato sblocco della cittadella della salute e all’apertura dell’Esselunga potrebbe registrare un grosso incremento demografico. Ha senso non operare questa valutazione?»

«In secondo luogo, il comune di Como ha dimostrato di non voler investire per nulla sul personale del settore – proseguono –. L’ultima assunzione a tempo indeterminato risale al 2010. Il piano del fabbisogno triennale di personale, presentato nel 2015 (temporaneamente bloccato dalla legge finanziaria), prevede sul 2015-2017 trentadue assunzioni. Di queste negli asili nido ne sono previste zero! Nel 2016 andranno in pensione 5 educatrici, il comune risponde con la chiusura di Camerlata, nel 2017 ne andranno in quiescenza 8, quanti altri nidi chiuderanno?»

«Infine stupisce negativamente il percorso non partecipato della decisione. Le forze sindacali sono venute a conoscenza della scelta politica dagli organi di stampa, e sono state convocate solo a seguito di questa “fuga di notizie”» terminano e denunciano i sindacati. [md, econformazioni]

22 aprile/ Ribelle per amore. Don Gnocchi nella Resistenza

22-04-16 anpiPresentazione del volume di Daniele Corbetta, giovedì 22 aprile alle 17 alla Biblioteca comunale di Como, in piazzetta Venosto Lucati, con l’autore e Giuseppe Calzati, presidente Istituto di storia contemporanea P.A. Perretta di Como, modera Marco Gatti, Settimanale della diocesi di Como, per il ciclo di incontri La Resistenza nel Comasco: fonti e biografie, organizzato da Istituto Perretta, con la collaborazione di Anpi Comitato provinciale di Como, Associazione nazionale alpini e Sistema bibliotecario intercomunale di Como.