Giorno: 23 Giugno 2014

69ª Assemblea generale di Confcommercio Como

confcommercio-comoPrimavesi: «Vorremmo essere capiti anche da chi non fa il nostro mestiere, ma insiste nel volerlo regolamentare, senza ascoltare le nostre ragioni e senza considerare le nostre peculiarità».

 

«Confcommercio Como è un vero e proprio “laboratorio sperimentale” sui temi dell’accoglienza anche internazionale e sulla capacità di fare rete fra gli operatori – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente lombardo e nazionale di Confcommercio imprese per l’Italia –. In particolare, si sta puntando con convinzione sulle reti d’impresa e sui distretti del commercio, strumenti grazie ai quali si lavora insieme per fare meglio, come territorio ma anche nelle performance aziendali. È questa logica del “lavorare assieme” che rende importante appartenere ad associazioni forti e ad una grande confederazione come Confcommercio imprese per l’Italia».

«Paura di non farcela ad uscire dalla palude. Speranza di un futuro diverso. Un futuro di sviluppo e di crescita – sono i due termini chiave per Giansilvio Primavesi, presidente Confcommercio Como, che ha annunciato, alla sessantanovesima assemblea generale tenutasi lunedì 23 giugno a Lomazzo – il varo delrinnovato portale Internet di Confcommercio Como, frutto di un’approfondita analisi e confronto con gli associati, i professionisti, i sindaci e tutti i numerosi soggetti che interagiscono e dialogano con l’associazione attraverso questo potente strumento di comunicazione».

«Con il nuovo portale, l’Associazione si propone l’obbiettivo di supportare, essere maggiormente al fianco degli associati e semplificare l’accesso ai servizi – aggiunge un comunicato –. Dai seminari ai corsi di formazione, che riscuotono sempre numerose adesioni, sino ai molteplici convegni dedicati ai temi caldi del momento che Confcommercio Como organizza per i propri associati».

E il ruolo dell’organizzazione è stato rivendicato dal presidente comasco con un affondo contro l’Amministrazione del capoluogo comasco: «L’impegno che deve assumersi chi ci governa è di affrontare i problemi con i fatti! Penso all’odiosa azione svolta da una società incaricata dal Comune Capoluogo alla riscossione dell’imposta di pubblicità. Una azione spregiudicata che abbiamo contrastato duramente ottenendo, non senza fatica, l’annullamento di molti avvisi e la riduzione dell’importo di molte richieste di pagamento, ma soprattutto ottenendo la modifica di errate interpretazioni giuridiche».

«Con lo stimolo e l’aiuto della Regione stiamo continuando a lavorare sui Distretti urbani del commercio, che riteniamo essere una grande boccata di ossigeno per le imprese, ma che vorremmo fossero ancora più incisivi – ha poi proseguito –. Proprio qui a Lomazzo si è costituito, recentemente, l’ultimo in ordine di tempo, nuovo Distretto del Commercio che si aggiunge ai 17 già operativi in provincia».

E Lomazzo, sede di ComoNext, è un punto d’interesse per Expo 2015: «Un’opportunità straordinaria sulla quale dobbiamo scommettere, perché può essere un’occasione concreta e tangibile della ripresa economica, non solamente per i mesi durante i quali si svolgerà l’evento, ma soprattutto per gli anni a venire che, se sapremo giocarci bene le nostre carte, si svilupperanno sullo slancio che avrà fornito questo appuntamento planetario». Una manifestazione per cui Confcommercio Como ha predisposto un apposito sportello.

«Per la nostra provincia, alla quale notoriamente sono riconosciute molte caratteristiche congeniali al turismo, quali bellezze naturali e artistiche, abbiamo, fra le altre cose, focalizzato le nostre attenzioni sull’accoglienza, piccole cose che però rimangono nella mente del visitatore – ha aggiunto Primavesi, sottolineando –. L’impegno sul progetto della Cultura del sorriso, che abbiamo lanciato nel corso dell’assemblea dello scorso anno con uno spot televisivo andato in onda sulla Tv locale, che ora vi riproponiamo e un’intensa attività di formazione finalizzata a preparare il nostro territorio a Expo e renderlo più accogliente per il turismo» (i dati sul turismo 2007-13).

«Si è persa la dimensione della bellezza nel lavoro, la percezione collettiva è che la vera vita cominci soltanto dopo l’orario di lavoro. Ma noi non siamo così e non ci stancheremo mai di dirlo con forza, ci piace quello che facciamo e oggi, ancor più che nel passato, siamo spinti da un eroico entusiasmo ed una passione irrefrenabile più che da ogni altra cosa – ha concluso il presidente di Confcommercio Como, non senza un pizzico di polemica –. Vorremmo essere capiti anche da chi non fa il nostro mestiere, ma insiste nel volerlo regolamentare, senza ascoltare le nostre ragioni e senza considerare le nostre peculiarità» (dati su sedi di impresa a Como e provincia, demografia imprese 2013occupazione e imprese). [md, ecoinformazioni]

Parcheggi al Collegio Gallio

collegio gallioIl Comune di Como si accorda con i padri somaschi e apre 40 posti, con parcometro fino a settembre dalle 8 alle 19, in piazza Cacciatori delle Alpi.

 

«Fino a settembre, il Collegio Gallio ha messo a disposizione dell’amministrazione comunale un’area privata in piazza Cacciatori delle Alpi, abitualmente riservata alla sosta dei propri docenti – annuncia Palazzo Cernezzi –. L’ingresso al parcheggio è da viale Varese (svoltando a destra all’altezza delle Orsoline) e nell’area potranno sostare fino a 40 auto. La tariffa – la sosta sarà regolata da parcometro posizionato dalla Como servizi urbani – prevede 1 euro per la prima ora e 2 euro per ogni ora successiva. L’area sarà a disposizione tutti i giorni, sabato e festivi compresi, dalle 8 alle 19, fino all’avvio del prossimo anno scolastico».

«Il Collegio Gallio, nella settimana di Pasqua, aveva già messo a disposizione dell’amministrazione un’area in via Barelli – prosegue la nota –. Per quanto riguarda, invece, l’area messa a disposizione dalla congregazione delle Suore infermiere dell’Addolorata, in via Ferrari, i parcheggi sono 80 e sono utilizzabili il sabato dalle 13 alle 20, la domenica e i festivi dalle 8 alle 20. Il parcheggio è dotato di un sistema di controllo accessi a barriera; le tariffe sono quelle in vigore all’autosilo Valduce di viale Lecco (1 euro e 50 centesimi per la prima ora, 2 euro per le ore successive)». [md, ecoinformazioni]

Altre utopie dopo i fallimenti novecenteschi

zoja pubblicoLuigi Zoja ha presentato il suo ultimo libro Utopie minimaliste il 21 giugno alla Feltrinelli di Como dialogando con una trentina di partecipanti. L’incontro è stato proposto da Territori – natura arte cultura e coordinato da Fausta Bicchierai.

Zoja è un noto psicanalista junghiano che da molti anni pubblica saggi sull’osservazione e la comprensione delle dinamiche sociali e culturali del nostro tempo, saggi caratterizzati da una documentazione precisa, vastissima e multidisciplinare. Bibliografia e sitografia, che comprendono autori, studi, rapporti di economia, sociologia, storia, filosofia, politica, occupano infatti molte pagine anche nel suo ultimo volume Utopie minimaliste [Chiare Lettere, 2013, 232 pagg, euro 13,90; disponibile anche e-book]. Un percorso di lavoro del resto coerente con la natura stessa della psicologia analitica di Jung, lo studioso della psiche collettiva e degli archetipi.

L’autore ha illustrato alcuni degli elementi e delle contraddizioni che hanno ispirato il suo lavoro: il fallimento storico, ed etico, dei massimalismi novecenteschi, che hanno rappresentato il tentativo di realizzare utopie appunto massimaliste; il vuoto di ideali condivisi della società di oggi; l’analisi di una realtà socio-economica e ambientale tanto disperante quanto scarsamente contrastata.

A partire da questi elementi, Zoja propone di considerare l’emergere di un altro tipo di utopia, irrinunciabile per chi non si rassegna a una vita passiva, che chiama appunto minimalista, e che si traduce in compito personale. In primo luogo guidato da una continua sorveglianza e comprensione di sé e del consenso che inconsapevolmente ciascuno fornisce a una dimensione sociale malata, a un’economia predatoria verso gli uomini, gli animali e l’ambiente della Terra.

Una chiamata all’assunzione di responsabilità oltre che delle proprie azioni anche del proprio pensiero e addirittura del proprio inconscio. Ha sottolineato come proprio intorno alla questione ambientale e al rapporto con le altre forme di vita della Terra, l’egocentrismo umano trova il suo limite oggettivo, rischiando l’autodistruzione, e insieme trova anche una nuova possibilità di partecipazione, composta di pensiero rinnovato e di comportamenti coerenti. A questo proposito ha richiamato i suggerimenti di altre culture, dalle costituzioni di Equador e Bolivia che contemplano i “diritti della natura” in sé, la Pacha Mama, non più oggetto ma soggetto di diritto, alle filosofie e religioni orientali che promuovono il rispetto di tutte le forme di vita.

Tra gli interventi, Mario Bianchi con un’osservazione sui gravi mali che hanno accompagnato la storia sia del cristianesimo che del comunismo, entrambi pure ispirati a ideali umanistici; Massimo Lozzi ha contribuito con un’osservazione sulla utilità e la necessità della passione per un obiettivo, considerata anche nelle teorie dello yoga e Andrea Taiana con una nota sui comportamenti collettivi autolesionistici e “illogici”, testimoniati per esempio dall’esito del referendum svizzero sul tetto alle retribuzioni dei manager.

L’incontro si è concluso con una nota positiva circa l’introversione costruttiva di una certa nuova generazione critica, che cerca identità, tempi, luoghi e condizioni di vita in controtendenza rispetto alla società dei consumi, e più coerenti con bisogni naturali. [Fausta Bicchierai per ecoinformazioni] [Foto La Feltrinelli, Como]

ecoinformazioni on air/ Paratie: Lucini medico, destre agente patogeno

NOparatieIl servizio del 23 giugno di Gianpaolo Rosso per Radio popolare.  Ascolta il servizio audioLa prima manifestazione a Como contro le paratie, il progetto più inutile che folle che doveva proteggere la città dalle esondazioni del Lario, fu alla fine degli anni ’90, quando, per ridicolizzare l’idea, fu svolto uno striscione di 100 metri che dalle sponde del lago arrivò come un’onda fino in piazza Duomo. Ma a seppellire l’idea non bastò quella risata. E, nonostante l’opposizione popolare, iniziarono i lavori e l’enorme esborso di denaro pubblico prima in studi e poi in opere tanto faraoniche da meritare l’appellativo di Mose di Como. In verità qualche assonanza con la grande opera di Venezia, ora al centro delle attenzioni della magistratura, c’è  visto che la ditta, la Sacaim, è la stessa e l’idea di fermare le acque con un muro di denaro pubblico è la stessa. Così il progetto ha privato per anni Como della vista del suo lago con il muro della vergogna e drena ancora oggi una considerevole parte delle risorse dell’amministrazione comunale, diversa da quella che ebbe l’idea geniale, ma ugualmente costretta a pagare i danni determinati da lavori iniziati e contratti già stipulati. Ora è arrivata da parte della Sacaim una nuova richiesta di 11 milioni di euro, davvero troppi per il Comune che per avviare il completamento dei lavori di ripristino ha dovuto pure ringraziare per un finanziamento regionale il leghista Maroni esponente di un partito che insieme a Forza Italia quella follia aveva votato. Grande la rabbia delle forze politiche del centrosinistra lariano che unite difendono il sindaco da chi vorrebbe addossargli responsabilità.Pd. Como civica, Paco-Sel e Amo la mia città ricordano che Mario Lucini si era opposto allora alle paratie e ora ne deve gestire il disastro. Lucini è il medico che  «cerca di guarire una gravissima ferita inferta al cuore della città». È il centrodestra l’agente patogeno di questa sciagurata vicenda. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pradosso è che ora da prte del centrodestra comascoNaturale che quando le forze politiche di maggioranza hanno visto attaccare il loro sindaco Mario Lucini come se fosse sua la responsabilità del disastro ab