Mese: Luglio 2014

Como Camerlata senza ascensori

Foto Stazione Como Nord Camerlata«Impossibile per i disabili raggiungere il secondo binario» denuncia Gaffuri che ha presentato una interrogazione in Regione.

 

«La stazione di Como Camerlata non è a misura di disabile, ma nemmeno di mamme con bambini piccoli, di viaggiatori con bagagli impegnativi e di ciclisti abituati a caricare la bici sul treno» denuncia il consigliere regionale comasco del Partito democratico Luca Gaffuri, che ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Alberto Cavalli (l’interrogazione).

«Sul valore complessivo del progetto di accessibilità alla stazione di Como Camerlata, pari a 1,435 milioni, la Regione ha messo a disposizione 759mila euro di risorse proprie e 547mila euro da fondi europei dei quali risultano già erogati a Ferrovienord Spa 492mila euro – precisa un comunicato –; tuttavia gli ascensori non sono mai stati attivati, così che i viaggiatori disabili non possono raggiungere il secondo binario (da dove partono i treni per Milano) e quelli con carichi pesanti o ingombranti sono costretti a trasportarli su e giù per le scale». Per di più: «Gli ascensori sono stati posizionati all’estremità della banchina, fuori dalla copertura e dunque senza ripari dalle intemperie».

«Sembra un caso da Striscia la notizia. Ci è stato segnalato che pochi giorni fa una viaggiatrice con una valigia molto pesante ha preferito attraversare i binari piuttosto che fare le scale, e solo con l’intervento provvidenziale di altri viaggiatori è riuscita a risalire sulla banchina del binario 2 mentre il treno per Milano entrava in stazione – afferma Gaffuri –. Il problema è acuito dal fatto che la stazione è ormai senza personale, è impresidiata, e dunque non c’è nessuno che aiuti i viaggiatori in difficoltà. Chi ha problemi più o meno gravi di mobilità, le mamme con il passeggino e i turisti con grandi valigie sono obbligati a notevoli fatiche, se non del tutto impossibilitati a raggiungere il binario da cui partono i treni per Milano, nonostante gli ascensori siano stati realizzati. Chiediamo all’assessore Cavalli di intervenire, viste le risorse impegnate dalla Regione». [md, ecoinformazioni]

Dal 19 luglio/ Como Jazz in piazza Martinelli

Presentato alla Casa della Musica il ciclo di concerti dedicato al jazz nel quadro della rassegna Como Live promossa e finanziata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como.

Nella sua introduzione, Riccardo Pecci, a nome della Casa della Musica, ha tenuto a sottolineare la natura “partecipata” del ciclo, che non è stato deciso “dall’alto, ma è nato dal coinvolgimento del maggior numero possibile di musicisti attivi sul territorio, persone e realtà che hanno collaborato all’elaborazione della rassegna, anche e soprattutto nell’ottica di farne un progetto di lunga durata.

I sette appuntamenti di Como Jazz in Piazza Martinelli, distribuiti nel calendario di ComoLive tra il 19 luglio e il 6 settembre, sono figli della filosofia progettuale della Casa della Musica, e dunque cercano di sperimentare nuove modalità di promozione e di organizzazione delle attività artistiche e musicali. Questi, in particolare, sono i punti qualificanti dell’esperienza, che tenta di rompere con alcune delle più viete consuetudini della programmazione culturale (soprattutto estiva) di molte amministrazioni.

La centralità della musica e la sua capacità di entrare in relazione con altri linguaggi e con altre realtà sono stati i motividominanti dei vari interventi di presentazione, sia da parte di chi ha organizzato, sia da parte dic hi salirà sul palco. Da parte sua l’assessore alla Cultura, Luigi Cavadini, ha messo in evidenza il carattere di “esperimento di costruzione” del ciclo di quest’anno, in modo da elaborare “qualcosa di nuovo” per la città.

La centralità della musica significa anche – come ha ribadito Francesco Mantero – accreditare un ruolo essenziale per la Casa della Musica, cioè un luogo in grado, grazie all’azione di molte persone disponibili, di fare da motore per molte iniziative.

Nel concreto, il ciclo di concerti jazz che è stato presentato va dal 19 luglio al 6 settembre, ed è centrato sulla valorizzazione delle realtà musicali radicate nel territorio:

Questa la presentazione dei vari concerti:

«La rassegna di quest’anno testimonia tutta la vitalità e la varietà del jazz cresciuto (anche) sulle sponde del Lario. Ad aprire le danze, il 19 luglio, sarà il New Trio di Enzo Rocco (chitarra), Simone Mauri (clarinetto basso) e Cristiano Calcagnile (batteria): aggiungendo una pedina alle mosse effettuate finora da Rocco nella sperimentazione di organici spesso ‘irregolari’, il trio tenta di individuare nuove direzioni attraverso un repertorio che mette in contatto e fa esplodere materiali provenienti dai più svariati territori musicali, dal free-jazz al tango, dalla musica contemporanea alla tarantella, dalla musica da banda all’heavy metal, dalle canzonette al funky. Il tutto condito da quell’umorismo e quell’ironia imprescindibili caratteristiche dei progetti di Rocco, qui coadiuvato da  un riconosciuto specialista di clarinetto basso quale Mauri e uno fra i più noti e attivi batteristi italiani, Calcagnile.

A seguire, il 26 luglio, il Trio con pianoforte di Arrigo Cappelletti, accompagnato dal contrabbassista Alvise Seggi e del batterista Nicola Stranieri, suo storico collaboratore. Nella sua lunga e intensa carriera Cappelletti ha messo a confronto il suo jazz con musiche ‘altre’, dal tango argentino (è stato infatti tra i precursori del tango-jazz in Italia) al fado portoghese, dal Lied romantico e novecentesco all’avanguardia ‘colta’, ultimamente al fianco di due esponenti di spicco del nuovo jazz americano, John Hebert e Jeff Hirshfield. Governato dal principio dell’«abolizione del ridondante e del superfluo», il trio secondo Cappelletti è una ricerca implacabile di verità che punta a disvelare le relazioni, i «giochi di potere», «le alleanze che si stabiliscono nel suonare».

Saranno ancora le note di un trio con pianoforte a inaugurare il mese di agosto (il giorno 2), con l’Evergreen Jazz Trio di Carlo Uboldi (pianoforte), Marco Caputo (batteria) e Antonio Cervellino (contrabbasso). Classico trio formato dagli strumenti della ritmica che fanno dello swing la propria caratteristica principale, il gruppo proporrà al pubblico di Piazza Martinelli standards riarrangiati da Uboldi in un contesto più attuale, accostando ad essi brani originali di Uboldi e Cervellino che figurano nel CD The Key of Swing.

Il 9 agosto saluterà invece l’ingresso della voce: quella di Tiziana Ghiglioni, cantante tra le più acclamate della scena jazz italiana e animatrice di innumerevoli progetti musicali, tra i quali quelli dedicati alle canzoni di Luigi Tenco le hanno assicurato un vasto e duraturo successo; sarà accompagnata dal pianoforte sensibile e reattivo di Carlo Morena, titolare della cattedra di musica jazz presso il conservatorio di Como, che vanta a sua volta nella trentennale carriera spesa tra Siena, Barcellona, Madrid, Lisbona e Berlino un elenco nutrito di prestigiose collaborazioni.

I ranghi s’infoltiranno il 17 agosto con la formazione di Maurizio Aliffi (chitarra), Beppe Caruso (trombone), Francesco D’Auria (batteria) e Stefano Dall’Ora (basso). Come in un tessuto, i quattro musicisti sono legati tra loro da una fitta trama di collaborazioni in progetti che li vedono  protagonisti in varie formazioni: si muovono come su una tela insieme solida ed elastica, in cui ogni punto è sensibile a ciò che accade in un altro punto, pronti ad assecondarne le sollecitazioni. Una metafora di ciò che può essere il jazz oggi, tra composizione ed improvvisazione, individuo e collettivo, con al primo posto l’ascolto reciproco.

Il quartetto scenderà nuovamente a trio il 30 agosto con la presenza sul palco di Flavio Minardo, Achille Succi e Ferdinando Faraò: la chitarra e la sensibilità musicale di Minardo (che, attratto dalla sperimentazione di altri linguaggi musicali e altri approcci all’improvvisazione, ha studiato a fondo il Sitar e la tradizione musicale indiana tra Nepal e India) dialogheranno con il sax melodico e virtuosistico di Succi, a suo agio sia in contesti più marcatamente jazzistici che in territori più aperti, e con la batteria di Faraò, membro di una famiglia di noti jazzisti attivo sia come sideman che come leader in numerosi dischi segnalati dalla critica specializzata nazionale e internazionale.

Chiuderà la rassegna il 6 settembre la formazione dell’Happy Tree Quartet: nato da un’intuizione di Alfredo Ferrario, clarinettista comasco tra i più rappresentativi del nostro panorama jazzistico, questo quartetto affonda le radici nella tradizione della Swing Era e sviluppa le sue ramificazioni − proprio come un albero − nella modernità del jazz contemporaneo. Si avvale della varietà timbrica dell’organo Hammond di Alberto Gurrisi, giovane talento della scena milanese, delle suadenti ed efficaci ritmiche di Marco Castiglioni, che affianca da tempo i migliori rappresentanti del jazz italiano, e del raffinato gusto improvvisativo del giovane vibrafonista Marco Bianchi. In repertorio omaggi ad alcuni dei più grandi della Hall of fame del jazz (George Gershwin, Duke Ellington ecc.).»

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

Festa dell’Unità a Lomazzo

14A1771_PD_FESTA_UNITA 2014Partito Dall’11 al 13 luglio all’Area feste in via del Ronco/ via Cavour a Lomazzo, «una parte del ricavato della Festa» sarà devoluto «tramite i Servizi sociali del Comune, ai nostri concittadini in particolare stato di bisogno». Per informazioni e-mail circolopdlomazzo.cirimido@gmail.com.

Cinema all’aperto a Fino Mornasco

cinema 2014Nel Parco comunale dalle 21.30, in caso di maltempo al Teatro Il mulino, giovedì 10 luglio Philomena di Stephen Frears (F-Gb-Usa, 2013, 94′), giovedì 17 luglio American Hustle di David O. Russell (Usa, 2013, 138′), giovedì 24 luglio Il capitale umano di Paolo Virzì (I-F, 2013, 109′), giovedì 31 luglio The Butler di Lee Daniels (Usa, 2013, 113′), organizzato dall’Assessorato alla cultura – Biblioteca comunale. Ingresso libero. Per informazioni tel. 031.929291.

Riformare il Patto di stabilità

COMO COMUNE«Un’inversione di rotta» è quanto chiede Como, con Anci, al Governo.

 

«Si è tenuta nei giorni scorsi a Milano l’assemblea regionale di Anci Lombardia – spiegano da via Vittorio Emanuele II –. L’assemblea, oltre ad aver approvato il nuovo Statuto di Anci Lombardia, ha evidenziato la necessità di portare all’attenzione delle istituzioni nazionali e locali le criticità della finanza locale, su cui gravano non solo le ripercussioni delle manovre economiche approvate dal Governo negli ultimi anni ma anche le disposizioni contenute nel recente decreto legislativo 66/14, che operano un ulteriore taglio delle risorse destinate ai Comuni per un totale di 375,6 milioni di euro».

«Al termine della seduta gli amministratori presenti all’Auditorium Testori – per Como è intervenuto il sindaco Mario Lucini – hanno approvato un documento con il quale avanzano al Governo, al Parlamento e alla Regione le loro richieste – prosegue il comunicato –, prima fra tutte “una decisa inversione di rotta rispetto alla emanazione di norme che invadono la sfera dell’autonomia decisionale degli amministratori locali”, e la previsione di “una riforma radicale del patto di stabilità in modo che escluda i piccoli Comuni ed articoli l’obiettivo nazionale per comparti regionali; stabilisca l’obiettivo dell’equilibrio di bilancio e un limite all’indebitamento lasciando all’autonomia dei singoli enti la scelta delle modalità per perseguirli”, evitando altresì “nuove manovre che riducano ulteriormente risorse per il comparto dei Comuni o, peggio, premino gli enti meno virtuosi”, anche in vista dei cambiamenti istituzionali che riguardano le nuove Province e le Città Metropolitane».

«I sindaci – termina la nota – hanno dato mandato ad Anci Lombardia di promuovere un incontro con il Governo e i parlamentari lombardi per presentare il documento approvato (il documento)». [md, ecoinformazioni]

Design Furniture 4 food spaces 2014

Design Furniture_4 Food spaces_2014Mostra di studenti di design del Politecnico, inaugurazione mercoledì 9 luglio alle 14 nella hall dell’Aula Magna del Polo territoriale di Como del Politecnico di Milano in via Castelnuovo 7, aperta, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 18.30, fino al 15 luglio.

 

«Seconda edizione delle mostra dei progetti realizzati dagli studenti del Laboratorio di design dell’arredo, tenuto dai docenti Cinzia Pagni e Danilo Morigi, con l’ausilio dei cultori della materia Elena Scarpetti ed Emanuele Lupidi, sul tema dell’arredo interno dei locali di consumo del cibo – spiega una nota –. Partendo dagli infiniti stimoli progettuali che il cibo suscita: dall’alta cucina dei grandi chef, al Food Design di progettisti internazionali, passando per le multinazionali della preparazione e distribuzione del “prodotto cibo”, il Laboratorio di design dell’arredo si è concentrato sulla relazione tra cibo e arredo nei locali in cui viene consumato». [md, ecoinformazioni]

Crollo al Tempio Voltiano

IMG_2242Dopo il cedimento del soffitto, sono partiti i lavori di ripristino, coinvolta anche l’Università dell’Insubria per capire l’estensione del fenomeno.

 

«Nei giorni scorsi nel museo dedicato ad Alessandro Volta, si è verificato, di notte, il distacco di un pezzo d’intonaco nella galleria al primo piano – ricorda il Comune di Como –. La caduta del materiale non ha provocato, fortunatamente, danni a persone o cose».

«Allo stato attuale escludiamo problemi strutturali. Il Tempio Voltiano venne costruito tra il 1927 e il 1928, fu una delle prime opere realizzate in cemento armato e la struttura è praticamente perfetta, mai una crepa – afferma l’ingegner Antonio Ferro, dirigente dell’area Opere pubbliche del Comune di Como –. Il distacco dell’intonaco potrebbe essersi verificato per una bolla d‘aria formatasi tra la soletta e l’intonaco. Tecnici e impresa sono già al lavoro per i necessari controlli su tutto il soffitto. Abbiamo coinvolto anche l’università dell’Insubria per effettuare delle analisi chimico-fisiche e capire così l’estensione del fenomeno».

IMG_2240.JPG«I calcinacci a terra non sono bagnati e non sembra esserci traccia d’acqua neppure sui laterizi del soffitto nel giro di una settimana, penso, potremo avere delle prime risposte e potremo fare il punto della situazione – aggiunge Ferro –. Quanto accaduto non era in alcun modo prevedibile, nessuna fessura sul soffitto, niente di niente».

«Aspettiamo il risultato delle indagini – termina il dirigente del comune di Como –. Non escludo che si possa anche riaprire la galleria e circoscrivere la chiusura al luogo dove si è verificato il cedimento».

«Per il momento il Tempio Voltiano è accessibile solo al piano terra – chiarisce Palazzo Cernezzi – e proprio a causa della parziale apertura è stato previsto per i visitatori che volessero comunque entrare, un biglietto ridotto a 2 euro».

Una situazione che fa parlare di inadeguatezza dell’Amministrazione il Movimento 5 stelle: «La ristrutturazione del Tempio Voltiano è durata nove anni, terminata nel 2009 è costata più di 770 mila euro.
Chi l’ha eseguita? La stampa non ce lo dice. Chi l’ha coordinata? Perché è durata tanto? Chi ne ha la responsabilità? Non si sa!»

«Però ci fanno sapere che per il Sindaco Lucini: “Il crollo non era prevedibile” e che “È stato usato un intonaco troppo elastico…”
Per il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune Ingegner Antonio Ferro: “Potrebbe essere stata una bolla d’aria”… – afferma l’esponente pentastellato Fulvio Valsecchi – Resta il crollo, un piano inaccessibile in piena stagione turistica, i computer fuori uso, il proiettore fuori uso, l’orologio di Volta che non c’è più e mai più tornerà… ma “forse non si poteva evitare”, forse “è per colpa di una bolla d’aria”. Forse…»

«Chi pagherà per “l’intonaco troppo elastico”? – conclude Valsecchi – Oppure per “la bolla d’aria”? A questa domanda vorremmo che la risposta fosse “I responsabili”».

«Il Tempio Voltiano, inaugurato il 15 luglio 1928, fu realizzato in occasione del primo centenario della morte di Alessandro Volta (1745-1827), finanziato dall’imprenditore cotoniero e deputato al Parlamento Francesco Somaini su progetto dell’architetto Federico Frigerio – ricorda il Comune di Como –. Gli ultimi lavori che hanno interessato la struttura risalgono al 2004 e riguardarono l’allestimento museale, gli impianti tecnologici, l’abbattimento delle barriere architettoniche». [md, ecoinformazioni]

Asili nido a Como no alla privatizzazione

asilo sant'eliaComo civica: «È un servizio sociale; un servizio che, ad oggi, funziona».  La “lista del sindaco” interviene nel dibattito sull’eventuale privatizzazione degli asili nido dimostrando quanto sia insensata l’idea di offrire ai privati un’attività importante del Comune ottenendone in cambio meno costi per l’amministrazione ma una vera e propria stangata per i cittadini  e licenziamenti.  Per Como civica non è così che si migliorano i conti di Palazzo Cernezzi.

 

«“Gli asili nido costano al comune 5 milioni di euro. Il comune ne ricava 1: ha quindi una perdita di 4 milioni di euro” …e ancora: “E poi le tariffe non sono neanche così basse!”… Il servizio “perde” circa 4 milioni di euro. Vero – affermano sulla proprio newsletter gli esponenti della lista che sostiene la Giunta Lucini a Palazzo Cernezzi Como Civica –. Ma un’analisi che si fermasse qui sarebbe quanto mai superficiale e limitata. Vediamo perché».

«Sapete quante famiglie pagano l’intera retta? – chiedono – L’11% del totale.

Sapete quante famiglie grazie alle agevolazioni del Comune pagano meno di € 150/ anno? Quasi il 45%. Sapete qual è il costo che incide maggiormente sul passivo? Il personale».

«“Se un servizio con questi conti fosse offerto da un privato, questo sarebbe già fallito”. Sbagliato: a queste condizioni un privato non lo offrirebbe neanche! – prosegue la nota – Come potrebbe un privato offrire il servizio in modo remunerativo in caso di affidamento esterno da parte del Comune? Le strade sono due: 1. Licenziando una parte degli addetti (a scapito degli addetti e, ancor di più, del servizio reso); 2. Aumentando le rette (visto che non potrebbe offrire le stesse agevolazioni che riducono drasticamente la retta base comunale in considerazione delle condizioni economiche della famiglia)».

«Se si vogliono migliorare i conti generali di un servizio, anche collaborando con i privati, questo non può avvenire a costo zero per l’utente finale (retta più alta, minori agevolazioni, minor personale addetto per bambino) – aggiunge lo scritto –. E poi, queste non sono “fasce deboli” meritevoli di tutela? Senza contare il sostegno alle donne lavoratrici, per le quali il nido è una necessità per conciliare i tempi famiglia-lavoro. E, soprattutto, senza contare che i bambini sono il più grande investimento che una comunità possa fare!»

«È un servizio sociale; un servizio che, ad oggi, funziona – dichiarano gli esponenti di Como civica –. Grazie alla riorganizzazione interna del personale si sono azzerate le liste d’attesa, aumentando il numero di bambini accolti. E proprio perché “sociale” è la comunità che deve tutelare un servizio così, anche sostenendone i costi».

«Peraltro – concludono con un affondo –, è curioso come alcuni di coloro che gridano allo scandalo per il passivo del servizio siano anche gli stessi che si indignano ad esempio per l’aumento delle tariffe dei centri estivi conseguenti alla nuova modalità di gestione, in sussidiarietà con soggetti privati…» [md, ecoinformazioni]

Laghetto di Piona sotto osservazione

SS36-Piona (2)Dopo il passaggio della Goletta dei laghi per Legambiente è: «Necessario investire con urgenza in infrastrutture per la gestione integrata del ciclo dell’acqua».

 

«Gli scarichi non depurati degli inerti e delle lavorazioni del cantiere della Galleria Monte Piazzo della SS36, sono entrati direttamente, per mesi, nel laghetto di Piona, colorandolo di giallo o di rosso o ancora, come in questi giorni, di grigio – dichiara Costanza Panella, presidente Circolo Legambiente Lario sponda orientale –. Un fatto inaccettabile, non l’unico purtroppo nell’Alto Lario, già rilevato a marzo da Arpa e sottolineato nuovamente dalla Goletta dei Laghi settimana scorsa».

SS36-Piona (1)Durante il passaggio della Goletta dei laghi è stato fatto un campionamento allo sbocco della Val Merla nel laghetto di Piona a Colico:«Riscontrando che le acque della valle del Vo e le rive del lago dove questa sfocia, dentro l’area del campeggio, erano torbide. Una situazione confermata anche dall’esito del monitoraggio che ha decretato come fortemente inquinato il punto. Anche l’Arpa, del resto, aveva rilevato in primavera presso lo scarico a lago preoccupanti valori relativi a ferro, alluminio, rame, zinco nettamente superiori al valore limite».

«Abbiamo ricevuto segnalazioni secondo cui talvolta, nella piccola valle del Vo e poi nel lago, si riversano liquami maleodoranti, forse dalle stalle a monte – termina Panella –. Un appesantimento del carico inquinante rilevato dalla Goletta a cui si aggiunge la pratica agricola dello spargimento di liquami sui terreni del Pian di Spagna e su quelli a monte in Val Chiavenna e Valtellina. A dimostrazione di come le ragioni dell’inquinamento siano molte e,di conseguenza, di quanto sia necessario investire con urgenza in infrastrutture per la gestione integrata del ciclo dell’acqua». [md, ecoinformazioni]

7 luglio/ Prevenzione al femminile

Paolo VeronesiIncontro con Paolo Veronesi, presidente Fondazione Umberto Veronesi, direttore Unità chirurgia senologica integrata, Istituto europeo di oncologia, Milano, e Elena Dogliotti, ricercatrice nutrizionista sostenuta dalla Fondazione Umberto Veronesi presso l’Ospedale San Paolo di Milano, che dialogheranno con Katia Trinca Colonel, Corriere di Como, introduce Francesco Verga, lunedì 7 luglio alle 20.30, alla Sala conferenze Unindustria Como, via Raimondi 1, Como, per Unindustriacomo incontra. Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria alla e-mail unindustriacomo@unindustriacomo.it.