Teatro Sociale

2 marzo, 4 e 5 aprile/ Da Como a Mahagonny

Il 4 e 5 aprile il Conservatorio di Como metterà in scena al Teatro Sociale Ascesa e caduta della città di Mahagonny, opera in tre atti con musica di Kurt Weill e testo di di Bertolt Brecht. In preparazione viene proposta una serie di iniziative, intitolata Road to Mahagonny.

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28, 30 giugno e 3 luglio/ l'”Otello” di Paoli e Rivani apre il Festival Como città della musica

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Riprendendo uno dei filoni tematici della Stagione Notte che si sta per concludere, la XI edizione del Festival Como Città della Musica parlerà della donna. Il titolo Per amor di donnabenché tratto da un frase spregevole di Jago, vuole essere in realtà una dedica alla figura femminile, vuole far riflettere e porre attenzione su coloro che spesso diventano vittime della società. (altro…)

6 luglio/ “Mediterranea”

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Venerdì 6 luglio alle 21,30, in occasione del Festival Como città della musica, andrà in scena al Tetro sociale di Como Mediterranea, spettacolo coreutico eseguito su musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, György Ligeti, Giovanni Pierluigi da Palestrina e musiche delle culture del Mediterraneo.

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18 giugno/ Fuori campo 2018: II rapporto di Medici senza frontiere

fuoricampo (1).jpegL’associazione Como accoglie invita, lunedì 18 giugno alle 20,45 nel foyer del Teatro sociale, alla presentazione del secondo rapporto di Medici senza frontiere “Fuori campo 2018: insediamenti informali, marginalità sociale, ostacoli all’accesso alle cure e ai beni essenziali per migranti e rifugiati”. Si potrà contestualmente fare il punto della situazione dell’accoglienza sul territorio comasco. (altro…)

L’energia dell’Africa e di Fatou in concerto a Como

Il concerto di Fatoumata Diawara è di quelli che risollevano il morale. Non solo per la musica, non solo per l’energia della protagonista e della sua band, non solo per l’orizzonte culturale che disegna, ma anche per la gente che ha riempito il Teatro Sociale di Como in ogni ordine di posti.

È un bel sentire e un bel vedere. Ogni tanto ci vuole proprio.

Ma è meglio cominciare con la musica. Non foss’altro perché Fatou in questo modo comunica e crea. Il concerto è davvero godibile: contemporaneo e al tempo stesso profondamente intriso di tradizione, sintesi attuale di una storia secolare che non conosciamo mai abbastanza. Ad ascoltarlo con attenzione, nella successione dei tanti brani (sul palco non si gioca certo al risparmio…), si può ricavarne una sorta di intensa storia delle origini africane della musica contemporanea. C’è il blues (ovviamente: il bluesdel Mali che ormai dovremmo conoscere), c’è il jazz (che sul blues cresce ma che ormai è diventato qualcosa di ancora più complesso e che torna continuamente nel lavoro delle tastiere), c’è il beat (l’afro-beat di Fela Kuti, esplicitamente citato), c’è la canzone d’autore ovvero d’autrice (non solo in tutte le canzoni di Fatou, ma anche nell’omaggio alla grande, grandissima Nina Simone), c’è il rock (nell’ensemble elettrico e negli assoli, a tratti spinti fino alla distorsione), c’è il funky… e via discorrendo. Il tutto – si intende – organicamente amalgamato e disposto, per una musica che risulta al tempo stesso molto personale e insieme parte di un contesto africano ormai molto articolato (nella band ci sono due musicisti del Mali e uno del Congo, con l’ultimo acquisto del tastierista da Barcellona).

Poi c’è la danza, i suoi ritmi e i suoi colori, a cui Fatou tiene molto (a proposito: i costumi sono della sorella della musicista).

Poi ci sono gli ideali: una nuova visione dell’Africa, non misera e non arrogante, ma tesa a raggiungere il riconoscimento della sua forza e della sua complessità, senza dimenticare i conflitti e i problemi.

E quindi, alla fine, c’è l’entusiasmo e il piacere di aver avuto a Como un’anteprima davvero di grande importanza. Un concerto che vale molti discorsi. Grazie a una cittadina del mondo che si considera anche un po’ comasca.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

Teatro “sociale” e non solo

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«La scena illuminata: un titolo che non ha una connotazione pietista, ma vuole rendere atto della vera luce che irradia da questo Teatro»  – ha sottolineato Mario Bianchi nel corso dell’incontro che si è tenuto nella Sala Pasta del Teatro Sociale  il pomeriggio di sabato 3 febbraio. Presenti una trentina di persone, perlopiù appartenenti alla scena teatrale di Como e provincia e coinvolte in prima persona in forme di espressione teatrale partecipata, attenta e inclusiva nei confronti di soggetti spesso, e ingiustamente, estromessi dalla scena drammatica “d’accademia”.

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13 giugno/ Walter Veltroni Traglio e Indizi di felicità

Alle 18,30 di martedì 13 giugno  nella Sala Bianca del teatro Sociale Walter Veltroni incontrerà il candidato sindaco di Pd, Svolta civica e ecologisti e liste civiche Maurizio Traglio per una discussione sul futuro della città. Alle 21 al Cinema Astra di Como Walter Veltroni presenterà il suo film Indizi di felicità. Interverranno lavoratori della Cooperativa Patrolline. Per prenotazioni  indizidifelicita@confcooperative.it
[T. G., L. R. , ecoinformazioni]

9 giugno/ L’inferno dei viventi in scena al Volta

Il gruppo di teatro del liceo classico e scientifico Alessandro Volta coordinato dalla docente Ornella Marelli mette in scena una rappresentazione delle tormentate storie dei matti dell’ex manicomio San Martino, con regia di Giuseppe di Bello. L’esibizione avrà luogo nel cortile dell’istituto alle 20 e coinvolgerà oltre agli studenti attori e attrici del corso di recitazione tenuto dal regista al teatro Sociale. L’Inferno di Dante gioca nell’immaginario dell’azione teatrale un ruolo fondamentale, con ampi richiami al testo e soprattutto alle figure espressive che questo evoca. L’ingresso è gratuito. [Tommaso Grisoni, Leonardo Ruggeri – ecoinformazioni]

13 febbraio/ “Amy. The girl Behind the name” al Sociale

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Lunedì 13 febbraio alle 20.30 al teatro Sociale di Como, in via Bellini 3 verrà proiettato Amy. The girl behind the name [Asif Kapadia, 90′, 2015], per la rassegna I lunedì del cinema. Il filma sarà preceduto da un’esibizione della Teresa Ciceri jazz orchestra diretta da Mauro Ciccarese.

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