Giorno: 28 Dicembre 2015

Legambiente/ Risparmiare all’aria (e ai polmoni) almeno i fuochi d’artificio

legambienteLegambiente chiede nuovamente interventi per affrontare l’emergenza aria a Como. Mentre il governo della città è impegnato attivamente a spiegare perché i provvedimenti proposti (e applicati in altre città) non sono opportuni, giusti, efficaci e applicabili, Legambiente cerca di rappresentare la città che vorrebbe si agisse in positivo con provvedimenti efficaci, opportuni, giusti e applicabili. Dopo la proposta di blocco del traffico oggi Legambiente chiede vengano almeno evitati i fuochi d’artificio del 31 dicembre. Nel seguito il Comunicato del Circolo Angelo Vassallo. (altro…)

Aria tossica/ Dieci proposte

pm10 dicMentre la centralina di Como centro conferma che l’aria è stata irrespirabile anche il 27 dicembre, è giusto dire che ha ragione l’assessore all’Ambiente del Comune di Como Bruno Magatti quando dice che occorrono provvedimenti incisivi e che non è giusto “sparare nel mucchio”. Tuttavia l’”emergenza” è reale e il fatto che essa sia per certi versi ordinaria da anni e durerà anni non la rende meno acuta. Proviamo allora a ipotizzare qualche proposta convinti comunque che solo un sistema di interventi integrati possa essere utile anche se certamente non risolutivo. Le soluzioni vere hanno a che fare con il modello di sviluppo, con la giustizia sociale, con la politica, con la costruzione di un Nuovo mondo possibile fuori dal liberismo. Ma qualcosa per non morire asfissiati può essere fatto anche nel nostro malato sistema economico e politico.

Se è vero che l’inquinamento dovuto al riscaldamento domestico costituisce la parte maggiore del problema è d’altra parte relativamente più “semplice”, vista l’urgenza dell’emergenza attuale, iniziare con quello auto veicolare.

Proponiamo di bloccare il traffico completamente in alcuni giorni, di studiare la fattibilità di queste (e altre) banali proposte da attuare durante l’emergenza fino a che dura. Alcune di esse produrrebbero anche in periodi migliori incremento della qualità della vita di tutte e tutti.

  1. Sconsigliare gli sport in città quando gli inquinanti la rendono invivibile. Sconsigliare ad esempio il jogging, attività “estrema” in queste condizioni, e suggerire ai virtuosi della bicicletta di usarla con moderazione.
  2. Disincentivare i parcheggi in città con il blocco degli ingressi degli autosili in alcune ore e  l’incremento sostanzioso delle tariffe.
  3. Disincentivare le grandi manifestazioni di svago commerciale, attraverso la soppressione di contributi e l’istituzione di tributi per eliminare la concentrazione dei veicoli su alcune  vie di accesso.  La sola chiusura della Città dei balocchi provocherebbe una caduta notevole degli ingressi in città.
  4. Programmare la riduzione dell’apertura dei negozi del centro in ore di punta in condizioni di emergenza. Potrebbe essere utile iniziare con la limitazione a 8 ore al giorno per non più di 5 giorni nei periodi di emergenza ambientale.
  5. Chiudere per almeno un giorno la settimana oltre la domenica gli uffici delle pubbliche amministrazioni che non riescono a tenere le temperature prescritte o usano i combustibili più inquinanti.
  6. Sconsigliare la circolazione dei bambini e delle bambine in alcune zone particolarmente inquinate per evitare che la loro minore altezza li sottoponga a livelli intollerabili di danno alla salute.
  7. In attesa di provvedimenti strutturali, rendere gratuiti i trasporti pubblici in tutti i periodi di sforamento dei limiti degli inquinanti connessi anche alla circolazione dei veicoli.
  8. Imporre il limite di velocità di 30 km orari in tutta l’area urbana.
  9. Vietare l’uso di fonti di inquinamento non indispensabili come  i fuochi d’artificio, abbandonare definitivamente il loro uso in manifestazioni del Comune o patrocinate dal Comune.
  10. Incentivare l’uso del taxi, in particolare collettivo, istituendo un bonus taxi per le vetture a pieno carico.

Si vede facilmente che molti di questi provvedimenti sono impopolari, altri estremamente costosi, altri ancora ledono diritti garantiti da leggi, altri forse irrealizzabili. Ma è necessario che chi ha la responsabilità dell’amministrazione della Cosa pubblica studi tutte le proposte (queste o altre migliori). Nel prossimo Bilancio del Comune di Como oltre che al blocco del consumo del suolo si pensi anche al blocco del consumo dell’aria. Intorno a questa necessità vitale vengano costruiti i progetti di investimento, trascurando per una volta asfalti e strade, sottraendo potere alle burocrazie comunali (potentissime e non elette) che perseguono politiche proprie, non democratiche, per concentrarsi sulle persone e sui loro polmoni. Il Natale è un momento opportuno per sperimentare la rivoluzione di una politica che si incarna nei cittadini e non nelle infrastrutture e nei consumi. Sarebbe davvero un cambiamento di passo e finalmente anche di direzione. Auguri. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

Diritti/ Senza casa dormirà nel parcheggio del Comune

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Giuseppe Ancora, affetto da tetraparesi spastica con distonia, attivo nel movimento per la Vita indipendente delle persone con disabilità e nel M5s,  attende ancora che il Comune di Casatenova gli venga messa a disposizione un casa. Nonostante un positivo colloquio con il sindaco ulteriori difficoltà gli hanno negato l’alloggio e si prepara a una forma estrema di protesta: se tra una settimana non avrà dove alloggiare resterà a dormire all’aperto nel parcheggio di fronte al Comune. Leggi la lettera di Giuseppe Ancora inviata al sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati e all’assessore ai Servizi alla persona Fabio Crippa.
Dopo una lunga attesa mi è stato assegnato un appartamento in Via Dante Alighieri 17 da parte di codesta amministrazione, ma nelle ultime settimane ci sono stati dei rinvii, perché è ancora presente il vecchio inquilino e, per via delle sue condizioni di salute, non si sa esattamente quando se ne potrà andare. A questo punto non ho idea di quando potrò trasferirmi.
Ben conoscete la mia situazione familiare: sto pesando sulla mia compagna oramai da molto tempo e questo ha rovinato non poco i nostri rapporti che sono oramai tesi e difficili. Purtroppo la convivenza obbligata non sta aiutando a migliorare la situazione, che anzi peggiora. Non vorrei che ora si pregiudicassero anche i rapporti con mia figlia, finora buoni, per colpa dei vostri ritardi.
Pertanto se entro una settimana non mi date una risposta intendo portare la mia protesta direttamente presso di voi. Resterò a dormire all’aperto nel parcheggio di fronte agli uffici comunali finché non avrò una risposta nero su bianco e delle date certe per il mio trasferimento. Ovviamente chiamerò anche i giornali per far vedere che starò lì tutte le notti a dormire.
Vorrei inoltre aggiungere che il 9 dicembre ho avuto un colloquio con il Sindaco per ottenere un documento scritto per la casa popolare a me assegnata che indicasse di poterci entrare al più presto possibile. Questo documento, ad oggi, non mi è ancora giunto pertanto non ho ancora nessuna certezza di poter usufruire della casa al più presto possibile.

Media/ La città futura comunista di Guido Capizzi

guidocapizziIl giornalista comasco Guido Capizzi ha assunto la direzione de La città futura il giornale nazionale comunista sul web. Lo abbiamo intervistato per illustrare ai nostri lettori le caratteristiche di questa sua nuova avventura culturale e politica.

Un giornale comunista sul web, un modo per evidenziare che il comunismo non è passato, ma ha un futuro? «Continuo a considerare il comunismo una forma attuale di governo, la realizzazione di una società comunista richiede un costante e duro lavoro, come già da quando Marx ed Engels scrissero Il manifesto del partito comunista. Chi crede nelle teorie marxiste per una società comunista e nella loro diffusione ha utilizzato carta stampata e ancora la utilizza, come utilizza moderni sistemi di comunicazione, web e social network».

Chi fa La città futura? «Una cooperativa editrice di compagni che ritengono necessario incrementare la lotta anticapitalista, antiliberista, antiimperialista, per una società diversa dove al primo posto c’è la dignità della persona, dell’umanità».

Quale percorso ti ha condotto alla direzione? «La mia professione è sempre stata duplice, giornalista e ricercatore economico, ho avuto varie esperienze di lavoro e ho scritto per diverse testate.. ricordo Il sole 24 ore, sia cartaceo sia on-line, ricordo Liberazione prima della sua chiusura. Ho scritto molto di economia e di cultura. Sono da anni iscritto a Rifondazione comunista, nella cooperativa editrice del settimanale comunista La città futura ci sono compagni iscritti a Rifondazione e simpatizzanti di una linea che vuole riportare sotto l’ombra della bandiera rossa con falce e martello molti di coloro che sono andati a riempire il “partito dell’astensione”. Dalla chiusura di Liberazione sono stato tra quanti con insistenza hanno chiesto che nascesse uno strumento di informazione del Prc rendendomi disponibile a proseguire la mia collaborazione. Qualche settimana fa mi hanno telefonato da Roma, dalla cooperativa editrice del settimanale La città futura per offrirmi la possibilità di firmare come direttore responsabile il giornale, cosa che un po’ mi ha sorpreso, perché proprio io? ma che ho accettato con piacere e dopo poche settimane sono contento di avere accolto la proposta: ho trovato una redazione ben organizzata, con redattori e collaboratori veramente capaci e motivati con i quali sono in ottima sintonia». 

Giornale di partito o dal partito o altro? «Il settimanale La città futura è un giornale comunista, come il quotidiano il manifesto. è il giornale edito dalla cooperativa editrice che lo sostiene, non è un giornale di partito, né arriva da partiti. Io e altri redattori siamo iscritti a Rifondazione comunista, altri sono compagni che vogliono essere parte di un percorso di costruzione della sinistra comunista».

Quali i punti essenziali del progetto editoriale? «Sottolineo ancora che c’è la necessità di una proposta politica di sinistra comunista, soprattutto dopo il fallimento e la devastazione del capitalismo, del liberismo, dei loro “figli” legittimi, cioè il colonialismo e l’imperialismo. C’è bisogno di una politica antifascista e anticentrista, il pericolo per la democrazia che viene dal renzismo e dal suo partito nuova Dc deve essere fermato, come deve essere fermata la politica capitalistica e guerrafondaia dell’unione europea asservita agli Stati Uniti. Anche con un piccolo ed energico giornale si può dare un contributo per cambiare la società. So bene anch’io che le condizioni della autentica sinistra sono oggi di debolezza e che le difficoltà a creare un’alternativa credibile richiedono un grande impegno per essere superate. Io sono anche convinto, come il grande maestro Ernesto Che Guevara, che nei momenti difficili, nei fallimenti, come nei momenti di lotta dura, il comunista mantiene pensieri, sguardi e gesti miti e teneri di dialogo e persuasione con scelte personali e collettive pazienti e tenaci. Questo tento di farlo e questa è la linea che riconosco al settimanale La città futura». [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]