Da Sofocle a Dante il Volta dà spettacolo

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Il Volta dà spettacolo si fa in tre: Dimostrazione su Inferno, a cura di Pino di Bello e Ornella Marelli, L’uomo di fronte alla guerra, su idea di Laura Bianchi,  e per finire Antigone εις αιει, ossia Antigone per sempre sotto la guida di Carmen Arcidiaco.

Nella serata del 6 giugno il cortile del liceo Volta ha visto in scena tre spettacoli che non si sono differenziati solo per il gruppo di studenti sul palco, ma soprattutto per i temi affrontati, dall’antica Grecia di Sofocle alla legge Basaglia del 1978, passando per le guerre mondiali con un intermezzo di musica e letture.

Le due rappresentazioni teatrali si sono focalizzate su diversi tipi di esclusione sociale: se Antigone va contro la società per difendere i propri ideali, Dante Papini viene recluso nel manicomio San Martino, di cui è l’ultimo paziente, perché giudicato inadatto alla società stessa.

Antigone va contro il potere costituito per difendere i suoi ideali: infatti la giovane donna pur di dare una degna sepoltura al fratello Polinice e onorarne il cadavere è disposta a infrangere le leggi dello zio Creonte, Re di Tebe, e a mettere a repentaglio la propria vita.

volta spettacolo2Il successo di Antigone εις αιει, ossia Antigone per sempre, è dovuto all’interpretazione dei ragazzi, perfettamente calati nei ruoli e nell’atmosfera della tragedia greca, e la cui recitazione è stata particolarmente fedele all’originale sofocleo. Carmen Arcidiaco, professoressa di lettere del liceo e organizzatrice dello spettacolo, ha specificato che il lavoro ha impegnato i ragazzi a partire da gennaio con incontri settimanali. La stessa rappresentazione è stata messa in scena nel corso della rassegna Thauma organizzata dall’Università Cattolica di Milano. Ha molto colpito la semplicità degli oggetti di scena: lunghi abiti neri per le sorelle Antigone e Ismene, umile terriccio a rappresentare la sepoltura di Polinice e fiori di campo per un matrimonio mancato. La recitazione è stata accompagnata dalla chitarra di Tommaso Imperiali che ha suonato, oltre a una propria improvvisazione, brani di Johnny Cash e Ennio Morricone.

Dimostrazione su Inferno, rappresentazione che chiude la prima parte del laboratorio biennale di studio sull’Inferno Dantesco che volta-spettacolo-copertinaproseguirà nel 2017 con uno spettacolo itinerante all’interno dell’ex Ospedale psichiatrico San Martino. Il testo di quest’anno, steso dai ragazzi, è stato rivisto e corretto da Mauro Fogliaresi, poeta, scrittore e fondatore dell’associazione Oltre il giardino, che ha raccolto le testimonianze sui pazienti del San Martino.

Lo spettacolo si basa sulla vicenda della chiusura dei manicomi in Italia, a seguito dell’approvazione, nel 1978, della legge Basaglia, e il protagonista è Dante Papini, reale paziente del manicomio, costretto alla solitudine,  il cui ricovero prende i connotati dell’esperienza infernale del suo omonimo del ‘300. Ad accomunare i due uomini non è solo il nome, ma anche la convinzione di Papini di essere Dante Alighieri, tanto grande da spingerlo a scrivere sui muri di Como frammenti della Commedia. Nel suo viaggio infernale attraverso la reclusione in manicomio la sua guida è Franco Basaglia, promotore del famoso testo di legge e rappresentato nel ruolo di Virgilio.
Per la rappresentazione gestuale degli altri pazienti, alienati, ogni studente ha riflettuto su se stesso e sulla storia di uno dei ricoverati del manicomio.
Il risultato ha avuto un forte impatto sul pubblico per il realismo con cui le sofferenze dei pazienti sono state portate in scena, oltre che per i costumi bianchi, evocativi della solitudine del ricovero e della follia.
I volti degli attori sono stati coperti di argilla per unificarli nella comune rappresentazione del dolore fisico e mentale.
Tra uno spettacolo e l’altro alcuni studenti hanno letto poesie e frammenti di libri del Novecento  sulla guerra, confluiti in un blog di classe, accompagnati dall’esibizione musicale di Anna Bottani, Giorgio Mentasti e Mattia Sivero.

Lasciando la parola agli studenti ci è stato possibile comprendere l’impegno e la passione che hanno reso possibile un lavoro così ben riuscito.

Per Dimostrazione su Inferno, Giacomo Cosentino, nel ruolo di Dante, e Jasmine Monti, che ha messo in scena la lonza, simbolo dantesco della lussuria, hanno sottolineato come il laboratorio abbia avuto un’impostazione corale, senza che nessuno dei personaggi si imponesse sugli altri. Questo è dovuto in parte alla capacità di inserimento degli studenti che sono entrati a far parte del gruppo quest’anno.

Gabriele Uboldi, Virgilio-Basaglia, e Sebastiano Bergna, uno dei pazienti alienati, hanno raccontato invece l’importanza della fase di ricerca introspettiva svolta da ciascun attore prima di passare alla parte recitata.

Invece gli attori di Antigone εις αιει Pietro Floris, Creonte, Valentina Lamarucciola, Antigone, e Pietro Cerchiello, Emone, hanno sottolineato l’aspetto vincente della recita: la massima libertà lasciata ai ragazzi nel reinterpretare un testo così imponente.
Grande entusiasmo dunque tra i protagonisti e il pubblico al termine della serata, che ha segnato  la conclusione del laboratorio teatrale e, per i maturandi, dell’esperienza al Volta. [Pietro Caresana e Martina Toppi, ecoinformazioni]

Guarda on line sul canale di ecoinformazioni altri video dell’iniziativa.

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