Giorno: 8 Ottobre 2019

Conferenza CSVnet 2019 – Don Colmegna

L’appassionato intervento del presidente della Casa della carità di Milano, sabato 5 ottobre  alla conferenza di CSVnet di Trento. “Siamo sotto attacco perché portiamo avanti valori antagonisti al capitalismo e all’individualismo. Dobbiamo tornare a obiettare” 

Tra gli ospiti della XIX conferenza nazionale di CSVnet a Trento è stato uno dei più applauditi. Don Virginio Colmegna, da 15 anni presidente della Casa della carità di Milano, ha svolto un intervento appassionato sulla necessità di “liberare il volontariato” dalla “gabbia” della semplice gestione di risposte, spesso di tipo emergenziali, e di riconoscere invece la sua natura di anticipatore culturale e di processi sociali, in grado di dare voce a chi non ce l’ha.

Leggi l’articolo di Alessia Ciccotti e guarda i video di Don Virginio Colmegna

Auser Università popolare – Programma del primo quadrimestre

La presidente dell’Università popolare Auser di Como, Maria Rita Molteni, illustra il ricco programma di conferenze e corsi per il primo quadrimestre 2019, intitolato “Gli infiniti saperi”. I corsi si tengono presso l’Associazione Carducci di viale Cavallotti 7.

scarica il programma completo

Un buon inizio di cammino dà il senso dei passi successivi.
L’avvio del nuovo anno accademico non potrebbe essere più felice e stimolante: la nostra giornata inaugurale propone una “lezione” del professor Paolo Colombo, dell’Università Cattolica di Milano, sul tema “Narrare la storia” anche a seguito delle nuove possibilità espressive di comunicazione. Una lettura che mette in relazione l’ieri con l’oggi, e forse il domani, di grande interesse e a cui non mancare.
Crediamo che questo dia il ritmo e le cadenze del percorso di quest’anno: la bellezza, la conoscenza, la socialità in più declinazioni e modulazioni. È l’anno de L’Infinito di Leopardi (duecento anni della scrittura della poesia più celebre della lingua italiana)
e così abbiamo voluto intitolare il nostro percorso da ottobre a maggio: Gli Infiniti saperi che ci incuriosiscono e che ci fanno amare la cultura e che ci suggeriscono di andare e di “vedere oltre” sempre con curiosità e attenzione.
Come sempre, uno spazio ampio sarà dedicato alla letteratura (quella dedicata ai ragazzi, di grande fascino anche per gli adulti, la letteratura “rosa”, la poesia di Nazim Hikmet, l’esperienza felice di “Leggi con me”, quella altrettanto stimolante del laboratorio di scrittura)
Credo che possiamo ritrovarci in ciò che, in un libro recente, un noto psicanalista e saggista dice del libro: “un libro è un mare e non un muro. Se un libro è un mare è perché la sua natura è quella di sovvertire la tentazione del muro, di contrapporsi a ogni
spinta che vorrebbe segregare, recintare, rinchiudere l’Aperto del mondo”. Avvicineremo anche noi, nel nostro programma 2019/20, qualcosa di questo “Aperto del mondo”. Nella nostra proposta lo troveremo nella musica (le meravigliose melodie di
Bellini, gli inni delle nazioni, la figura di una grande musicista e del suo pianoforte); nella storia (il nazismo e il rapporto tra scienza e potere, la testimonianza e la ricerca di Primo Levi, la storia delle donne in un racconto a due voci che narra storie di donne tratte da documenti scritti e iconografici, in una rilettura nel tempo del ruolo sociale, la millenaria storia del profumo); nel tema della sostenibilità ambientale; nei viaggi (l’universo dell’India).
Un grande progetto esplorerà in cinque incontri, in diversi luoghi della città, personaggi, storie, cronache, testimonianze artistiche del territorio lariano al tempo di Leonardo nell’anno del cinquecentesimo anniversario della sua morte (l’iniziativa è collegata
con un calendario condiviso con Lecco e Milano; in totale oltre 20 appuntamenti realizzati in collaborazione tra Museo Martinitt e Stelline di Milano e Auser Lombardia).
Continueranno esperienze ormai “storiche” per l’Università Popolare: gli apprezzati incontri dedicati alle Lingue Straniere, al disegno, l’amato appuntamento con gli spettacoli del Piccolo Teatro, la promozione delle iniziative e degli spettacoli del nostro
Teatro Sociale, le camminate di gruppo con il piacere di esplorare e condividere, il turismo sociale.
Lo scorso anno abbiamo proposto un corso di Informatica; quest’anno prenderà la configurazione di un corso per l’utilizzo di smartphone e tablet.
Tutto questo, e di più, da vivere insieme nel piacere di conoscere e costruire relazioni di confronto e socialità.

Contatti:
auser.universitapopolarecomo@gmail.com
http://www.auser.lombardia.it/como/unipopco
Facebook: Università popolare di Como
Telefono 3426739459 [segreteria telefonica]

17 ottobre/ Mafie nel territorio comasco

Il 17 ottobre, dalle 21 alle 23, nel salone dell’Oratorio di Bulgarograsso si terrà Mafie nel territorio comasco, un incontro pubblico introdotto da Riccardo Pini con Massimo Brugnoli. Modera Gianluca Vigo. La conferenza è organizzata dalla lista civica Bulgaro Anch’io.

Per maggiori informazioni. [DN, ecoinforazioni]

Lettera/ Fridays For Future Como

Questa lettera da Fridays for future è in risposta agli articoli in questione, ma si rivolge anche a tutti coloro che sentenziano senza conoscere nulla delle nostre discussioni, dei nostri obbiettivi, a coloro che superficialmente emettono sentenze invece di cercare un utile confronto del quale chi appartiene al nostro Movimento, e soprattutto i giovani, necessita e ricerca.

Uno di questi articoli, intitolato Lasciamo invecchiare quei giovani in piazza sembra trasudare sedicente delusione per ciò che le lotte politiche del passato non sono riuscite a ottenere. E fotografa il nostro movimento come composto da giovani inconsapevoli come quelli di un tempo, incitandoli a «lasciar subito perdere se pensano di risolvere i problemi devastanti creati da un modello di sviluppo come il nostro (…) con l’uso di borracce al posto delle bottigliette».
Altri articoli, apparentemente più amichevoli, non perdono tuttavia l’occasione di etichettarci come «guerriglieri del clima», definizione certamente giornalistica, ma che involontariamente svilisce il senso delle nostre lotte politiche, che rischiano così di apparire caricaturali.
Desideriamo anzitutto suggerire agli autori dei suddetti articoli di analizzare il fenomeno che il nostro Movimento rappresenta provando ad andare un poco più in profondità. E sentiamo l’obbligo di precisare che il gruppo Fridays For Future Como è nato sì, grazie alla volontà e alla spinta di ragazzi giovani. Ma che successivamente al 25  gennaio 2019, data del nostro primo sit-in del venerdì davanti al Comune di Como, si sono unite a noi persone di svariate età, che collaborano con il gruppo di studenti originario e concorrono con eguale peso e dignità alla realizzazione di tutte le nostre iniziative, così come accade nei gruppi di altre città italiane.Per questo motivo vi chiediamo di non parlare più di noi come di un movimento generazionale, perdi più composto da giovani sprovveduti.  Questo semmai è ciò che pensa la Giunta comunale, i cui componenti pensano di liquidarci arrogando argomentazioni di questo genere. Oppure non nascondetevi dietro ai giovani e abbiate il coraggio di definire sprovveduti anche gli adulti che vi partecipano, magari argomentando un po’ meglio le vostre convinzioni.
Così come vi chiediamo di rinunciare a definirci utilizzando la frusta metafora del «guerrigliero». Nulla infatti ci è più estraneo di tale simmetria. E poiché riteniamo che anche le parole siano importanti, incoraggiamo tutti coloro che condannano le guerre (immaginiamo la stampa libera, anzitutto) a eliminarne le immagini relative, a iniziare dal proprio vocabolario. Anche se le utilizzate per semplice ironia. 
Dismettete il facile qualunquismo e riflettete su un punto che lascia tutti noi letteralmente basiti: la noncuranza con cui la stampa, non solo cittadina (insieme ad ampi settori di opinione pubblica) trascuri il destino della propria prole. Ci viene da chiedere:  voi commentatori che seminate sarcasmo sulle nostre borracce, voi autori di epiche cronache delle nostre iniziative, avete per caso figli? E il futuro dei vostri figli vi preoccupa, oppure no?  
Le parole sono importanti. E chi scrive in un determinato modo è chiaro voglia screditare il movimento e i giovani stessi; auspica e ricerca un loro fallimento in modo da non dover trovarsi nella situazione scomoda di ammissione dell’errore. E di poter ritenere assolti i propri, che evidentemente fatica ancora ad accettare di avere commesso. Ma gli errori sono l’essenza di ciò che riesce. Grazie agli errori impariamo, ed è fondamentale sbagliare. Se noi, ad esempio, vincessimo la lotta, il merito sarebbe anche vostro: merito dei vostri errori. E invece purtroppo parlate di noi in questo modo: «Sono loro il vero problema. Loro sono quello che noi eravamo una volta». Al riconoscimento della nostra lotta preferite opporre il nichilismo, secondo cui non essendo riuscite le generazioni precedenti a modificare il mondo, lo stesso varrà anche per quelle attuali. Un ragionamento che spinge a pensare che nella storia umana non vi sia stato e mai vi sarà alcuna evoluzione . Una logica palesemente falsa. Un errore storico grossolano che stride con il tono paternalistico di chi con arroganza si erge a colui che sa, colui che sa sempre e comunque più degli altri. Siamo convinti che una concezione del mondo che spinge al nichilismo non possa portare a qualcosa di buono. Non incoraggia a unire le generazioni, recuperando quella forza necessaria che probabilmente è mancata in quegli anni che hanno lasciato un’inguaribile ferita. Secondo noi non serve a nulla descrivere il nostro Movimento scrivendo che «l’aspetto psicologicamente più toccante è vedere come il cerchio della storia e della vita si chiuda sempre. Cambiano le stagioni e le generazioni, ma le dinamiche dell’agire umano restano sempre le stesse». Non serve stare a guardare sperando che nulla cambi soltanto per poter dire di averci visto lungo.
Ci chiediamo quale bisogno spinga a sfamare il proprio ego screditando chi studia, si impegna e lotta per un sistema politico che non sia basato sullo sfruttamento. E’ questa la nostra istanza principale e da qui conseguono e convergono i più svariati temi politici: sfruttamento delle risorse, sfruttamento della forza-lavoro, sfruttamento della donna, sfruttamento del corpo della donna, sfruttamento dei più deboli, sfruttamento del mercato libero, sfruttamento degli animali non umani. E rifiuto, anche semantico, del concetto di guerra.
Infine scrivete che alcuni dei partecipanti alle manifestazioni potrebbero avvertire solo il bisogno di «esserci, di sentirsi parte fondativa di qualcosa di nuovo e unificante». Ammettiamo come tale concetto sia parzialmente condivisibile. Ma all’interno del gruppo FridaysForFuture Como vi sono anche persone consapevoli, che conoscono le dinamiche di piazza e non solo. Che hanno commesso errori e hanno avuto la forza di riconoscerli e il coraggio di ammetterli. Che non rinnegano il loro passato e oggi hanno il coraggio di rimettersi in gioco perché semplicemente hanno a cuore (forse a differenza di voi) il futuro dei loro discendenti e del pianeta che ci ospita. Sarà nostro compito quello di trasformare il senso di appartenenza in consapevolezza politica.
Che tristezza, che senso di impotenza comunicate ai vostri lettori ripetendo la consueta frase «è sempre andata così, perlomeno dal dopoguerra in poi. E, ci potete scommettere, andrà così anche stavolta». Se anziché condividere o semplicemente descrivere lealmente le nostre lotte preferite restare seduti a guardare, non possiamo che augurarvi buona visione. Ma, per favore, tenete a freno nichilismo e sarcasmo. Noi non siamo come voi.

Cordiali saluti,
fridayforfuturecomo@gmail.com
[Fi, ecoinfroamzioni]