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Al Lac di Lugano l’India immaginata dall’Occidente

C’è ancora qualche giorno, fino al 21 gennaio, per visitare la mostra India. Sulle vie dell’illuminazione al Lac di Lugano. L’esposizione, come spiega bene il sottotitolo, non è una semplice mostra sull’India, ma sul suo mito all’interno della cultura occidentale dall’inizio dell’Ottocento a oggi.

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VIII Festival della fotografia etica a Lodi. Impressioni quasi-istantanee

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Si è aperto sabato 7 e si concluderà domenica 29 ottobre il Festival della fotografia etica di Lodi, giunto quest’anno alla sua VIII edizione. Qui un accorato invito a posteriori a visitare l’evento:

Operatori e analisti del mondo dei media concordano nel riconoscere all’immagine il primato dell’impatto comunicativo in questa fase storica segnata, per non dire “governata”, dalla tecnologia del tempo reale. Tra campagne politiche condotte a raffiche incrociate di tweet, videostorie effimere sui social media e intere relazioni  – professionali o affettive – condotte sulle piattaforme di messaggistica istantanea, i contenuti si avvicendano rapidamente e senza soluzione di continuità. Per mantenere alta l’attenzione, diventa imperativo condensare “tutto e subito”, cercando – ottimisticamente – di trovare un punto di equilibrio tra la qualità e la quantità, tra la frequenza e la persistenza dell’informazione. Evitando, nel frattempo, spiacevoli fraintendimenti.

E l’immagine come medium comunicativo è, quasi per definizione, più accessibile del linguaggio verbale, parlato e soprattutto scritto.  I sensi, generalmente, processano uno stimolo esterno più velocemente dell’intelletto. Perciò, un’economia della comunicazione centrata sull’immagine rischia (intende?) cominciare ed esaurirsi in essa, assorbendo tutta l’attenzione, riducendo al minimo – intenzionalmente o meno –  la rielaborazione razionale, la ricerca di implicazioni che l’immagine suggerisce, senza mostrare apertamente, o viceversa veicolando significati estranei alla realtà.

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Un’iniziativa come il Festival della fotografia etica parte da tali presupposti per restituire coerenza nella relazione tra ciò che si vede e ciò che realmente è, attirando l’attenzione dell’occhio con fotografie tanto schiette ed eloquenti quanto esteticamente raffinate, consolidando la consapevolezza con la parola scritta, e avviando un percorso di riflessione, e magari di impegno personale, anche a osservazione avvenuta.
Questo il fil rouge che mette in relazione tra loro autori le cui estrazioni e sensibilità etica e artistica sarebbero altrimenti assai differenti le une dalle altre; autori tra cui vanno inclusi non soltanto i fotografi in quanto tali, ma anche chi si è occupato della documentazione didascalica dei lavori presentati nelle sedi del festival (le didascalie sono parte integrante e per nulla subordinata della rassegna) e di chi è stato capace di creare un percorso coerente nella sua ampiezza geografica, cronologica e tematica, che parte da un reportage sui “voli della morte” di cui furono vittima migliaia di desaparecidos argentini negli anni di dittatura militare per arrivare fino ai drammi contemporanei dell’individuo, del gruppo e della società, con qualche più raro e prezioso momento di felicità. Si tratti di appassionata denuncia o intima condivisione, l’obiettivo fotografico e la descrizione didascalica riescono, quasi senza eccezione, a creare un legame di empatia tra osservatore e soggetto, attraverso l’invisibile ma presente medium del fotografo.

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Impossibile riassumere in un elenco i reportages , i concorsi tematici e gli scatti (con didascalia) “più impressionanti”  (qui il programma completo di quest’anno), per evidenti questioni di quantità, equità e soggettività nel giudizio. Inammissibile la possibilità di osservare  – e ascoltare, poiché anche di incontri e di dibattiti si compone l’iniziativa – i contributi senza uscirne emotivamente e razionalmente scossi, senza il bisogno di denunciare e di correggere per quanto possibile i torti subìti dalla giustizia e perfino dalla logica ovunque nel mondo. Imperdibile l’evento, che val bene una giornata a Lodi, bella cittadina a meno di due ore da Como. Anche nella nostra città, peraltro, il concetto di “fotografia etica” ha trovato, soprattutto in tempi recenti, ampie e ammirevoli possibilità di espressione, a ulteriore incoraggiamento per una visita a questo meritevole “fuori porta”.
[Alida Franchi, ecoinformazioni – la foto a metà articolo è tratta dal reportage Destino Final di Giancarlo Ceraudo, in esposizione al festival di quest’anno]

Qui le informazioni su raggiungibilità, biglietti e tariffe

Qui i contatti utili

 

23 settembre  – 8 ottobre/ Cantù/ Festa del Legno

 

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Anche quest’anno l’autunno a Cantù si veste dei colori del legno, simbolo della cultura produttiva cittadina, con una serie di eventi che si terranno nell’area della città. Il palcoscenico canturino, tra Piazza Garibaldi e Villa Calvi, nel corso delle due settimane ospiterà botteghe aperte,mostre, laboratori e conferenze incentrate su una realtà fondamentale tanto per la tradizione quanto per il tessuto economico della città. (altro…)

7 e 8 ottobre / micro – MACRO: seconda edizione del Side Festival

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Per la seconda volta, il Museo archeologico “Paolo Giovio” di Como (piazza Medaglie d’Oro, 1) ospiterà il Side Festival sabato 7 e domenica 8 ottobre, dopo la prima, fortunata edizione nel mese di maggio.

Inserito nell’ambito del progetto MusaiCO lanciato nell’aprile 2016 e patrocinato da Fondazione Cariplo, Side adotterà questa volta il tema micro MACRO, dando spazio a ogni contributo creativo a riguardo dalle 10 di sabato alle 23 di domenica. Poesia e design, musica e pittura, fotografia, teatro e letture: c’è spazio davvero per tutto, e per tutti.

Artisti professionisti e non  – la condivisione e “contaminazione” tra diverse forme di espressione è proprio la mission di Allineamenti, il progetto sperimentale di giovani creativi alla base di Side  –  possono scrivere a sidefest@gmail.com per portare la propria “pArte” o proporre workshop aperti, in via del tutto gratuita, a tutti i partecipanti del festival.

Moda e storia nel Novecento in mostra

Una piccola, raffinatissima mostra alla Fondazione Antonio Ratti (a Villa Sucota sulla via per Cernobbio) è dedicata al disegnatore e figurinista John Guida, ma è anche e soprattutto un’occasione per verificare come, con intelligenza (e leggerezza), si possa parlare di storia e di politica e di moda. (altro…)

Siamo alla frutta?

Alla fine l’ironica protesta degli archivisti riguardo ai tagli ai servizi culturali non c’è stata, ritirata per evitare incomprensioni dopo alcune esagerazioni della stampa locale. Alla Caserma De Cristoforis è così rimasta solo la festa di com.on e le esposizioni sulla luce, la cultura nomade e il Risorgimento. (altro…)

Il teatro dipinto di Fo

Fino al 15 gennaio 2012, le sale del m.a.x. Museo di Chiasso ospiteranno la mostra “Dario Fo: la pittura di un narratore”, ampia personale dedicata alla produzione figurativa del grande regista e attore italiano. Maestro riconosciuto a livello internazionale per gli indiscussi capolavori realizzati in ambito teatrale e letterario, lungo l’arco della sua poliedrica carriera Fo ha raggiunto un discreto successo anche in qualità di pittore, e le sue opere figurative costituiscono un tassello fondamentale per comprendere appieno lo sviluppo della sua articolata ricerca artistica. Anzi, come ha affermato egli stesso recentemente: “Ancora oggi talvolta penso che la pittura sia il mio mezzo di espressione primaria”.

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Affreschi trecenteschi in mostra

Sono visibili fino a domenica 11 dicembre presso la Pinacoteca di Como in Palazzo Volpi i frammenti di affreschi trecenteschi recuperati presso la chiesa di S. Orsola di Como negli anni Sessanta e fino ad ora rimasti sconosciuti. (altro…)