Lavoro bene comune

In occasione della Giornata internazionale della donna il Coordinamento donne Pd di Como ha proposto, nel pomeriggio di domenica 11 marzo, un monologo teatrale, il dibattito Lavoro bene comune e un momento conviviale. La Giornata internazionale della donna a Como quest’anno ha visto davvero molte iniziative culturali e politiche. Sarà forse per il senso di liberazione (da Berlusconi, dal suo inaccettabile scambio tra potere-denaro e corpo delle donne e dalla cultura della donna oggetto con cui ha cercato di contaminare il paese reale) e dalla forza che noi donne abbiamo ricevuto dalla piazza del febbraio 2011 che sicuramente è stata l’inizio della fine del governo delle destre e del suo impresentabile presidente.

All’appuntamento del Coordinamento donne Pd di Como hanno partecipato, insieme, donne e uomini che hanno riempito la Sala della Circoscrizione 1 di Albate nella comune convinzione che un paese e un mondo che sappia valorizzare saperi e competenze femminili sono sicuramente più accoglienti per tutte, per tutti.

Mi ha fatto male eppure l’ho gradito

Il pomeriggio è stato aperto dall’intenso e appassionato monologo teatrale Shirtwaist, di e con Jane Bowie. Lo spettacolo narrava di un altro giorno di primavera, il 25 marzo del 1911. In quella data a New York 146 donne, molte immigrate, tra cui 39 italiane, morirono nell’incendio di una fabbrica di camicie le cui porte erano state chiuse a chiave per evitare che le operaie potessero allontanarsi dal posto di lavoro. A sei di loro, che nessuno cercò − perché a casa nessuno le aspettava a illuminare almeno con un sorriso la sera di giorni di lavoro sfruttato, sottopagato e insicuro −, è stato possibile dare un nome solo lo scorso anno. Altre furono riconosciute da un anello, da un frammento di scarpa. Al processo nessuno fu condannato per quel crimine.

Non importa se è stato per un equivoco che si fa risalire l’origine della Giornata internazionale della donna alla loro tragica morte. Quel che importa è che a distanza di oltre un secolo continuiamo a ricordarle e a fare memoria delle loro vite spezzate e della fine del “sogno americano” delle tante donne e dei tanti uomini che all’inizio del secolo scorso lasciarono l’Europa e attraversarono l’Oceano in condizioni disumane nelle stive di navi in cerca di una vita migliore per sé e per i propri cari.

Mario Lucini, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Como − prendendo commosso la parola dopo lo spettacolo − ha attualizzato la vicenda di quelle donne ricordando altre donne che ancora oggi muoiono di lavoro. Un lavoro, dopo più di cento anni, sempre sfruttato, sottopagato e insicuro, come è recentemente avvenuto in Italia, a Barletta. E ha ricordato come ai nostri giorni, nel mare nostrum si infrange drammaticamente il “sogno italiano” di tanti uomini e tante donne e come per quelli che arrivano ci sia ancora oggi sfruttamento e insicurezza.

Lavoro: bene comune

Andrèe Cesareo, coordinatrice provinciale Donne Pd, ha presentato i dati sulla disoccupazione giovanile nel comasco (18 per cento dei ragazzi e delle ragazze tra i 15 e i 24 anni) e moderato il dibattito su Lavoro: bene comune al quale hanno partecipato Maria Rita Livio, sindaca di Olgiate Comasco, la parlamentare Chiara Braga, Rosangela Arrighi, consigliera provinciale e Savina Marelli, segretaria provinciale del Pd.

Maria Rita Livio ha aperto la sua riflessione sottolineando come la crisi economica e i tagli agli Enti locali colpiscano particolarmente le donne. Non è un caso che uno dei primi servizi tagliati dalla Giunta di centro destra che ha seguito e preceduto i due mandati di Livio è stato un servizio di supporto alle donne e alle famiglie. Il centro destra aveva ritenuto uno “spreco” di denaro pubblico sostenere 55 famiglie, prevalentemente di giovani immigrati.

Chiara Braga ha illustrato i disegni di legge contro le discriminazioni di genere su cui il Pd è impegnato a livello parlamentare, soffermandosi in particolare sulle dimissioni in bianco. Far firmare, al momento dell’assunzione, lettere di licenziamento senza data, da usare in qualsiasi momento come ricatto nei confronti dei lavoratori, soprattutto di lavoratrici in caso di gravidanza è «una pratica non degna di un paese civile, un abuso di potere utilizzato non solo ma anche nei confronti delle giovani madri». Braga ha invitato a firmare (si può fare on line sul sito del Pd di Como) la petizione 188 donne per la legge 188 che chiede il ripristino della legge contro le dimissioni in bianco.La Legge 188/2007, approvata da una maggioranza trasversale durante il secondo Governo Prodi, è stata cancellata dall’ex ministro Sacconi con la paradossale motivazione che l’annullamento avrebbe favorito l’occupazione femminile.

Rosangela Arrighi ha parlato della possibilità che le Bilancio preventivo dell’amministrazione provinciale ci sia un fondo per finanziare progetti di educazione di genere e all’affettività da svolgere nelle scuole superiori.

Savina Marelli ha concluso il dibattito indicando, come strada prioritaria per uscire dalla crisi, gli investimenti pubblici a favore del lavoro di donne e giovani. [Celeste Grossi per ecoinformazioni]

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