Cinema e paesaggio sul Lago di Como

Per il terzo anno torna il Lake Como Film Festival ovvero la rassegna di “cinema e paesaggio”, connubio che fin dall’inizio è parso particolarmente significativo per il contesto territoriale del “lago più bello del mondo”.

Il festival è frutto del lavoro di una nutrita squadra di persone e del sostegno di numerose istituzioni, tra cui Regione Lombardia, Camera di Commercio di Como, Sistema Como 2015, Comune di Como e Provincia di Como.

L’anteprima del 25 maggio nell’aulico scenario del Teatro Sociale di Como è servita a dare un assaggio (non proprio rapido, in dipendenza della complessità della rassegna) dei vari temi e argomenti, grazie alle parole di Alberto Cano, direttore artistico, e di Andrea Giordano, suo vice, nonché di una serie di trailers.

Il programma è articolato in quattro sezioni principali: “Verso il festival”. a partire dal 3 giugno. con varie manifestazioni in collaborazione con altre realtà culturali del territorio; “Odisee”, a partire dal 3 luglio, con proieizioni all’aperto nei paesio sulle sponde del Lario; “Cinema in Arena”, dal 20 al 30 luglio, con le proiezioni principali nell’arena all’aperto del Sociale; “Panoramiche Doc”, dal 21 al 29 luglio alla Biblioteca Comunale di Como. con le proposte di documentari.

Manifestazioni particolari, in parte a fianco e in parte dentro queste sezioni, sono poi la mostra collettiva di fotografia L’uomo nel paesaggio, curata da Carlo Pozzoni Foto Editorie (dal 16 luglio al 9 agosto al Broletto), l’omaggio Fellini / Rota e il grande cinema italiano (il 19 luglio all’Arena del Sociale) con immagini e musica dal vivo, la maratona Twin Peaks (24 luglio all’Arena del Sociale), i concorso Filmlakers (26 luglio pure all’Arena), il concorso internazionale Shortscapes (22 luglio sempre all’Arena) per cortometraggi di paesaggio.

LCFF-LoinDesHommes

Se l’anteprima è specchio del festival vero e proprio, va detto che il film proposto al pubblico Lontano dagli uomini (Loin des hommes) del francese David Oelhoffen è sicuramente di buon auspicio. Liberamente tratto da un racconto di Albert Camus pubblicato nel 1957, il film presenta una narrazione secca ed efficace in cui il paesaggio scabro dell’Algeria “profonda” (qui rievocata dal deserto di sassi marocchino nei pressi di Ouarzazate) è uno dei protagonisti, insieme con la tradizione dei villaggi e l’incombente lotta di liberazione contro i colonizzatori francesi. I complessi rapporti tra persone e luoghi (il protagonista – francese per gli arabi, arabo per i francesi – è in realtà di origine andalusa, evocando così la contaminazione storica intorno alle sponde del Mediterraneo) mettono in discussione i concetti di identità e di cultura, e indicano che il paesaggio – anche al cinema – può essere ben altro che un rassicurante sfondo “da cartolina”. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

 

1 thought on “Cinema e paesaggio sul Lago di Como

Comments are closed.

Scopri di più da [Arci - Giornalismo partecipato]

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading