Razzismo

Leggi razziali/ La maggioranza contro la Costituzione

Approvato definitivamente il 12 aprile alla Camera il Decreto della vergogna. Da oggi in Italia in vigore le leggi razziali di Minniti e Orlando. Umiliato il diritto,l’umanità, la giustizia e la civiltà.  Prima dell’inevitabile annullamento che arriverà dalla Corte costituzionale del provvedimento mostruoso e razzista, oltraggio non solo ai migranti ma anche alla memoria di tutte le vittime delle leggi speciali, costruite per colpire una parte della popolazione,  ci saranno centinaia di vittime. L’Arci nazionale: «impatti nefasti sulla vita di migliaia di uomini, donne e bambini». (altro…)

Binari di confine

 

giocodellocaEsplicitati i termini della nuova politica di blocco alla frontiera sulla linea ferroviaria per Chiasso: «Gli individui dalle fattezze africane o nord-orientali sprovvisti di documenti saranno prelevati dai vagoni, tradotti negli uffici della polizia di frontiera e sottoposti a interrogatorio e perquisizione integrale». Così un documento firmato Regione Lombardia, Trenord, Rampinini, Tilo e Canton Ticino che precisa: «Le operazioni di rastrellamento prenderanno alcuni minuti, Ci scusiamo per il disagio e ringraziamo per la cortese indifferenza».

 

Finalmente delle scuse per i disagi che i pendolari subiscono sulle tratte per la Svizzera. Il consueto gioco di guardie e ladri con inseguimenti vari nei vagoni a ridosso del confine; il pittoresco giocare a nascondino con anche l’utilizzo dei tetti, come sui caratteristici treni indiani; l’esperienza quotidiana di chi prende i treni diretti verso la Confederazione elvetica, sono finalmente esplicitati. I volantini plastificati, appesi con fascette su poltrone e appendini sui treni locali fra Ticino e Lombardia, precisano che i fermati: «Una volta riconsegnati alle autorità italiane, verranno rilasciati a Ponte Chiasso con un decreto di espulsione o caricati sui pullman forniti dalla ditta Rampinini S.r.l. e deportati a Taranto». E come il Gioco dell’oca ci insegna: «Da lì potranno riprendere il viaggio verso nord per ripresentarsi nell’arco di pochi giorni oppure essere sfruttati nelle colture locali».

Niente “buonismo”, alla fine le autorità hanno esplicitato la politica ufficiale nei confronti dei disperati che premono sulla frontiera svizzera. Basta con intellettualismi vengono disvelate le reali condizioni e da ultimo viene riconosciuto l’impiccio che lo stato attuale delle cose crea ai poveri pendolari.

Ma davvero? Fortunatamente no. Si tratta di una provocazione di un gruppo denominato 6 senza frontiere che, copiando la grafica ufficiale e unendo enti pubblici e società private, ha voluto scuotere le coscienze di chi prende i treni fra Milano e la Svizzera, destando dal torpore e dall’indifferenza chi ormai si è assuefatto alla situazione drammatica di chi cerca, rischiando anche la vita e a volte perdendola, di passare il confine sperando in un futuro migliore.

Accoglienza in bus

tasferimenti-coattiMentre ancora nessuno spiraglio si apre a livello governativo per provvedimenti che assicurino in Italia il rispetto dei Diritti umani e un’accoglienza giusta e civile e mentre trovano nel Comune di Como difficoltà incomprensibili anche proposte di accoglienza a totale carico di privati (come quella presentata da Como senza frontiere per l’area ex Stecav), sembra che la soluzione scelta sia quella del periodico svuotamento della città dai migranti non accolti dalle istituzioni,  da caricare su autobus che li riporti a Taranto. (altro…)

“Di Notte” – Il giardino delle ore all’Excelsior di Erba per la Giornata della Memoria

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In occasione della Giornata della Memoria – 27 gennaio –  la compagnia teatrale Il giardino delle ore ha portato sul palcoscenico del teatro Excelsior di Erba una tripla rappresentazione dello spettacolo Di notte (in mattinata e nel pomeriggio per le scuole medie ed elementari, in serata dalle 21 per il pubblico).

Basato su una storia vera, riadattata da Valentina Papis, che dello spettacolo è co-protagonista insieme a Benedetta Brambilla e Matteo Castagna (quest’ultimo, affiancato da Filippo Antonio Prina, si è occupato della regia), “Di Notte” racconta il doppio intreccio della vita delle sorelle Rachele (Brambilla) e Rebecca Stern (Papis) con quella del giovane Karl Meier (Castagna) sullo sfondo della Germania nazista.
Come spesso accade nella rappresentazione dello sterminio programmato nazista, assistiamo al progressivo, inarrestabile declino di un’idilliaca situazione iniziale, a cui le due sorelle reagiscono diversamente: la realista, ma sensibile Rachele non sa mentire a se stessa e difendersi dalla tragedia che coinvolge lei, la sorella e tutti gli ebrei in Germania. Al contrario, Rebecca, da subito definita “un po’ matta” dalla sorella, forse proprio a causa della propria eccentricità riesce a cogliere aspetti romantici e fiabeschi perfino nell’internamento nel ghetto (“è come stare in una fortezza in cui uscire è difficile ed entrare è impossibile!”).  

È questo sdoppiamento di prospettiva il fil rouge di uno spettacolo i cui primi destinatari sono bambini di otto-dieci anni, i più piccoli dei quali si sono appena affacciati alla tematica della Shoah.
Come “spiegare” loro la portata di tale tragedia in modo che possano comprendere una situazione che pare impossibile, ma che impossibile – purtroppo – non è, ora come allora? La risposta di Rebecca è l’ironia, un tipo di umorismo basato sul capovolgimento, sulla sottrazione, sul non-detto, che la ragazza insiste a distinguere dal più amaro e pesante “sarcasmo” di chi non ha praticamente più niente da perdere. Un’ironia controllata ma anche ardita, che arriva perfino a presentare le leggi razziali naziste a ritmo di charleston, un attimo prima che le sorelle si trovino una stella  – Stern, in tedesco –  cucita sul petto.

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Narrare la Shoah con ironia si può – entro certi limiti, ovviamente – ma non è certo facile, per ammissione degli stessi attori. Il protagonista maschile ha rivelato al giovanissimo pubblico quanto sia difficile recitare le battute razziste che facevano ridere il giovane ufficiale Karl e i suoi contemporanei come se fossero davvero divertenti, peraltro indossando la svastica al braccio. Eppure, soprattutto tra gli adulti, un umorismo razzista era ed è ancora diffuso e apprezzato, forse più di quanto non fosse dieci, venti anni fa. Certamente, il boicottaggio da parte di svariati personaggi politici di una comunicazione politically correct non ha molto aiutato in questo senso; bisogna aggiungere che un umorismo “nero” aiuta a ridimensionare una paura onnipresente, sia pure con effetti devastanti.

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Comunque, l’umorismo da solo non basta a capire cosa sia effettivamente successo. La narrazione di Rachele, e i dialoghi dei personaggi, fanno riferimento agli aspetti più oscuri delle persecuzioni antiebraiche: i divieti, la miseria, la deportazione, fino alla morte. Certo non si dice e non si mostra “tutto”: una scenografia semplice, ma versatile funziona a patto di usare un po’ di immaginazione, e si intuisce soltanto l’orrore svelato da innumerevoli fotografie, documenti e testimonianze, che coinvolge e “corrompe” il personaggio di Karl, giovane ufficiale, senza tuttavia privarlo di un piccolo, ma decisivo barlume di umanità.
Mentre la Storia con la S maiuscola si muove “di notte”, al riparo dagli occhi, ma inesorabile e spesso spietata, Rachele si rivolge al pubblico chiedendo che la storia sua, di Rebecca e di Karl possa essere ricordata e condivisa, così che quanto accaduto possa non ripetersi mai più. [articolo e foto di Alida Franchi,
ecoinformazioni]

Un flop la provocazione razzifascista contro la Cgil/ L’Arci solidale col sindacato

Si rimane senza parole constando la violenza politica che ha portato la Lega Nord di Como a compiere la provocazione antidemocratica del banchetto contro la Cgil nei pressi della Camera del lavoro per contrastare l’azione del sindacato a favore della parte della popolazione nativa e migrante più povera. Unica consolazione che conferma come fortunatamente siano marginali la posizioni razzifasciste è il flop del presidio del 30 novembre che ha sostanzialmente raccolto solo lo stato maggiore della lega. Anche l’Arci provinciale di Como sottoscrive la dichiarazione congiunta della Cgil Como e Lombardia che riportiamo nel seguito. (altro…)

Il fantasma del razzismo in Canton Ticino

prima-i-nostriwebIl fantasma del razzismo si è materializzato ancora una volta ieri in Canton Ticino. Niente di nuovo si potrebbe dire.  Così come non meraviglia il sondaggio pubblicato oggi da Repubblica: gli italiani sono a favore della chiusura delle nostre frontiere. Esattamente come gli abitanti del Canton Ticino voglio impedire ai lavoratori italiani transfrontalieri di attraversare liberamente il confine italo svizzero.  (altro…)

Il destino del clan

LEGAGioioso il gazebo della Lega Nord (sabato 6 agosto in via Boldoni a Como). Finalmente i profughi sono arrivati. Sapete com’è, niente neri, niente voti. Qualche ariano si ferma. Il clan degli ariani è molto abbronzato, però. Programma politico elementare, italiano estremo: «Clandestino è reato». Poche firme, anche gli ignoranti talvolta ignorano. Destino del clan. [A. R., ecoinformazioni]

Video/ Gli zingari e la soluzione finale

Fabio Cani mostra una "grida"(circolare di polizia) del 1687 per la repressione degli zingari.
Fabio Cani mostra una “grida”(circolare di polizia) del 1687 per la repressione degli zingari.

GiornoMemoria2016soluzionefinalezingariCon l’introduzione di Fabio Cani per gli organizzatori, Anpi Comitato provinciale di Como e Istituto di Storia Contemporanea Pier Amato Perretta di Como, si  è aperto in Biblioteca  a Como il 23 gennaio pomeriggio l’incontro Gli Zingari e la soluzione finale. Sala affollata da un pubblico di tutte le età per il video Porrajmos. Una persecuzione dimenticata (prodotto da Opera Nomadi per la regia di Paolo Poce e Francesco Scarpelli) e le relazioni di Giorgio Bezzecchi, figlio di sopravvissuti alla persecuzione nazifascista, consulente del Consiglio d’Europa – Programma Romact, e di  Maurizio Pagani, presidente dell’Opera Nomadi di Milano ed esperto in etnie nomadi. Alle relazioni è seguito un partecipato dibattito per approfondire il tema e per attualizzarlo nella cronaca di oggi italiana e comasca. 

[nella foto Fabio Cani mostra  una “grida”(circolare di polizia) del 1687 per la repressione degli zingari]

 

Già on line sul canale di ecoinformazioni tutti gli altri video dell’iniziativa.

10 dicembre/ Il CcP definisce orizzonte politico e questione migranti

Coordinamento_comasco_paceL’assemblea degli aderenti al Coordinamento comasco per la Pace del 10 dicembre a Palazzo Cernezzi, in Sala Stemmi alle 18, non casualmente posta nella Giornata mondiale dei Diritti umani, si annuncia importante. Esaurita la formalità  dell’approvazione del Bilancio 2015, associazioni e amministrazioni comunali lariane potranno esaminare le idee proposte dal Consiglio di amministrazione (si chiama  così l’organo direttivo del CcP, presieduto da Mario Forlano) che dovrebbero fornire la necessaria  bussola per la sua attività politica.

Il documento Linee guida del Coordinamento sarà proposto  discusso e votato nell’assemblea e potrà diventare un importante strumento per dare al sodalizio un maggiore attivismo nel contrasto alle culture belliche e della violenza in questo momento di forte crescita nel territorio, insieme a razzismo e xenofobia, con il rischio che comuni aderenti al Coordinamento si assoggettino a diventare  città aperte alla riorganizzazione del nazifascismo italiano e  europeo.

Altrettanto importante il secondo punto che pone in discussione la proposta di un gruppo si associazioni  (Arci, Acli, Medici con l’Africa, ecoinformazioni) che chiede si tessano più solidi fili di azioni comuni per i diritti migranti, superando la miope e ingiustificata idea dell’emergenza, evitando la delega incondizionata delle scelte,  la scarsa trasparenza e l’assenza di controllo democratico delle risorse investite e mettendo ben in chiaro che non si tratta solo di profughi,  ma di tutte e tutti coloro che fuggono da guerre, violenza e povertà .

Conclusa l’assemblea, si svolgerà l’incontro aperto a tutti Riaccendiamo i Diritti – 67° anniversario della Dichiarazione universale Diritti umani, organizzata dal Comune di Como in collaborazione con il Coordinamento nazionale Enti locali per la Pace e i Diritti umani e il Coordinamento comasco per la Pace.

Presto su ecoinformazioni il programma dell’iniziativa.