Razzismo

9 novembre/ Khalid Chaouki a Cantù con il Pd contro i razzismo nazifascista

nazicestinoPrima risposta del Pd lariano alle iniziative razziste dell’estrema destra nazifascista che negli ultimi giorni hanno attaccato il deputato Pd  Khalid Chaouki e le sedi del partito anche nella provincia di Como. Lunedì 9 novembre, proprio Khalid Chaouki sarà al Centro Civico di Vighizzolo in via San Giuseppe a Cantù per rispondere al vergognoso attacco subito e all’altrettanto indecente comportamento dell’assessore canturino alla sicurezza. L’iniziativa si svolgerà con la partecipazione  anche di Chiara Braga e di Bilel Akkari, per presentare la nuova legge sullo ius soli e la cittadinanza ai giovani cittadini nati in Italia.

Dario Fo e Florina Cazacu in fabbrica per la giustizia

IMGP1481dariofoirinacazacuUn libro in una fabbrica. Una ragazza rumena vittima del razzismo che le ha letteralmente bruciato il padre spiega, andando molto al di là del suo dolore, cosa deve fare l’Italia per essere civile. Un premio Nobel che denuncia, argomenta, urla, si infiamma, predica, racconta e spiega che in Italia ci sono gli schiavi e contro chi massacra i diritti e le persone «anche qui, proprio qui in Lombardia, proprio qui vicino» non si fa nulla e agli assassini si accodano nella colpa gli indifferenti.

AgostinelliGiannangeliUn ex segretario della Cgil della Lombardia che c’era alla prima manifestazione per denunciare l’orrore dell’uccisone di un lavoratore – Ion Cazacu bruciato vivo per aver tentato di reclamare diritti per sé e per i suoi compagni – nella quale i manifestanti furono attaccati dalla violenza leghista e c’era ancora oggi perché per i diritti del lavoro la situazione è ora peggiore di allora. E c’era l’avvocato impegnato dalla parte della famiglia per evitare che alla tragedia si aggiunga la beffa e la totale mortificazione della legge. A Veniano nella sala delle assemblee della Parker all’incontro organizzato dalla Rsu della fabbica, con il sostegno dell’azienda, dei dariofogiannageliflorinacazacucomuni della zona e di tanti e tante, alle 16 di sabato 31 ottobre si è parlato con gli autori Dario Fo e Florina Cazacu, del loro libro Un uomo bruciato vivo. All’incontro, coordinato da Armando Carusilio, ha partecipato un centinaio di persone e sono intervenuti anche l’ambientalista, già segretario della Cgil Lombardia Mario Agostinelli e Ugo Giannangeli, difensore della famiglia Cazacu nel processo contro Cosimo Iannece, autore dell’atto mostruoso  commesso 15 anni fa  quando cosparse di benzina il suo dipendente Ion Cazacu e gli diede fuoco. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni] Presto on line sul canale di ecoinformazioni tutti gli altri video dell’iniziativa e un breve commento di Fiorina Cazacu.

Guarda sul canale di ecoinformazioni tutti gli altri video dell’iniziativa.

31 ottobre/ Dario Fo e Florina Cazacu a Veniano

fovenianoLa Rsu Parker H. M. invita, sabato 31 ottobre alle 16,  nella Sala Rsu Ion Cazacu, alla presentazione, con gli autori Dario Fo e Florina Cazacu, del loro libro Un uomo bruciato vivo. All’incontro parteciperanno anche Mario Agostinelli e Ugo Giannangeli, difensore della famiglia Cazacu nel processo contro Cosimo Iannece, condannato per l’atto mostruoso  di avere 15 anni fa cosparso di benzina il suo dipendente Ion Cazacu che aveva reclamato per sé e i suoi compagni diritti e stipendio. Scarica e diffondi la locandina. Per artecipare è indispensabile la prenotazione entro il 27 ottobre. Presto on line su ecoinformazioni.

ecoinformazioni on air/ Zingari Rauss

razzistimercatopostawebIl servizio del 16 settembre di Gianpaolo Rosso per Radio popolare. Ascolta il servizioManifesti verdi con una grande scritta gialla «vogliamo il Mercato di Como libero da abusivi, zingari e falsi mendicanti». Firmati Confesercenti e affissi nel Mercato comunale coperto di Como sbattono in faccia a chi  passa un messaggio razzista con quella parola “zingari” usata per condannare un intero popolo e volerlo ancora una volta cacciare, discriminare.  Immediata l’indignazione della Como civile e la richiesta del Prc al Comune che i manifesti vengano immediatamente rimossi evitando a Como l’oltraggio di vedere in uno spazio comunale messaggi che sarebbero piaciuti ai nazisti.  Lascia senza parole la giustificazione del presidente di Confesercenti di Como che, intervistato da Como zero, ha affermato di aver usato “zingari”  per indicare  «in maniera “rustica” e generica la persona senza fissa dimora». Per il presidente Claudio Casartelli c’è stata solo una violazione del bon ton. [Gianpaolo Rosso ecoinformazioni]

 

Con Seve contro la violenza razzista

severinoIn un momento in cui le persone peggiori si nascondono dietro il “non sono razzista ma…” non stupisce l’attacco a Severino Proserpio, fondatore del Clas (Coordinamento lavoratori stranieri) della Cgil, impegnato in Italia e in Senegal per la solidarietà ai bambini e alle bambine di Kelle. Severino, Abbondino d’oro di Como,  è persona generosa e forte e la sua lotta per la costruzione di un nuovo mondo possibile non sarà certo indebolita dalle sciocchezze scritte con violenza su facebook dove è stato oggetto di insulti gratuiti e stupidi. (altro…)

Con la Polizia sicurezza senza razzismo e strumentalizzazioni

silpIl Sindacato italiano lavoratori polizia della Cgil censura la campagna di disinformazione in corso sul tema della doverosa ospitalità offerta a Como a poche decine di profughi. La questione ha animato polemiche strumentali e dato la stura a dichiarazioni xenofobe e razziste alimentate dall’ignoranza e dal tentativo di trarre vantaggio elettorale dalla mortificazione dei diritti di persone in gravi difficoltà. Contro la campagna in corso il sindacato di polizia della Cgil prende posizione nettamente: « Noi diciamo No alla speculazione sulle paure della gente: si deve invece far sapere che tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato del Comasco stanno svolgendo un grande lavoro su tutti i fronti sicuramente con enormi difficoltà. Noi diciamo No a polemiche per recuperare qualche tessera o fare la sponda a parti politiche che usano la questione dei profughi per fare propaganda». Leggi il comunicato.

Arci/ Nonviolenza per il reinserimento sociale dei razzisti nostrani

arcicomoSabato 27 giugno, una piccola squadra di molestatori ha manifestato contro l’accoglienza di profughi nella ex caserma dei Carabinieri di via Borgovico, prevedibile e vergognoso l’armamentario di luoghi comuni posti a fondamento della loro proposta indecente di respingerli. La risposta dell’Arci di Como: Restiamo umani con la forza della nonviolenza  per tutti e tutte noi e anche per i razzisti. Leggi il comunicato.

«Sempre difficile aiutare qualcuno, farlo a casa sua ancora più arduo. La cittadinanza attiva e l’Arci, per la sua parte, dovranno ancora intensificare il lavoro per accogliere i pochi, ma non per questo meno pericolosi, profughi dalla civiltà che, ancora una volta, sabato 27 giugno, hanno manifestato contro di noi, contro tutti e tutte noi, contro la storia del nostro territorio, contro la cultura e l’umanità che è parte imprescindibile dell’identità di ciascuno. Si sono scagliati contro la decisione, giusta, opportuna e ragionevole, presa dalle istituzioni comasche di dare un provvisorio riparo a un microscopico gruppo di migranti che chiedono e hanno diritto ad avere rifugio da guerre, violenze e povertà, spesso conseguenti proprio di culture di egoismo e sopraffazione analoghe a quelle dei rozzi razzisti nostrani.

Se la saggia decisone di mettere a disposizione dell’accoglienza, nobile intervento umanitario, alcune stanze della ex caserma dei Carabinieri in via Borgovico, abbandonata da anni, sembra a un residuale gruppo politico locale e ai suoi pochi seguaci un oltraggio, noi dell’Arci ci impegneremo perché i manifestanti contro la nostra civiltà possano essere reinseriti nell’alveo della società civile lariana. Sappiamo che essi ora costituiscono un costoso problema di ordine pubblico e danno del territorio lariano un’immagine mostruosa e per certi versi grottesca. Sappiamo che essi sono ancora abbarbicati a piccoli segmenti di potere ottenuti con un populismo rivoltante. Sappiamo che spesso all’incultura si accompagna anche ostilità alla democrazia ed estraneità alle comuni radici europee e non solo. Ci impegneremo per aiutarli a casa nostra che è anche loro (purtroppo) con forza e disponibilità.

Capiscano che i fuochi di ieri notte sul Lario non costituivano, come nei loro sogni, una revival comasco dei falò del Ku Klux Klan. Sappiano che a contrastare la loro violenza, esercitata senza ritegno contro persone in gravissima difficoltà, c’è la superiore forza della nostra nonviolenza che neutralizzerà ogni loro tentativo di portarci indietro nella storia con un’involuzione della specie malvagia e anacronistica. Restiamo umani per i/ le migranti, per noi, per loro. [Arci provinciale Como]

28 aprile/ Cercavano la felicità…/ Basta stragi di migranti in mare

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Martedì 28 aprile a Como due iniziative concordi nella denuncia delle stragi nel Mediterraneo e nella mobilitazione popolare con pensieri e azioni contro le cause che le determinano.  (altro…)

Non basta una serata per le paratie

COMO COMUNE 3Consiglio comunale speciale a Palazzo Cernezzi per presentare l’ultima variante al progetto di difesa dal lago. Una lunga introduzione e riepilogo dello stato dell’arte e una carrellata sul futuro del fronte lago della città.

 

È stata presentato in aula a Palazzo Cernezzi lunedì 14 aprile la terza variante al progetto di difesa dalle esondazioni del lago, tappa terminale di un percorso ormai ventennale. I costi sono in continua espansione arrivati, dai 15-16 milioni di dieci anni fa, ai 33 milioni di euro attuali, per una sistema che costerà 40-50mila euro per ogni esondazione con costi di gestione annui sui 25mila euro (4mila solo di elettricità per le idrovore in un anno medio a cui aggiungere il costo del sistema di controllo ha ricordato Anselmo Capsoni, uno dei progettisti della nuova variante). E per controllare la funzionalità del sistema ogni due anni dovrà essere provato il sistema antiesondazione.

Ma come mai questi costi ormai fuori controllo?

Per il sindaco Mario Lucini, che ha ripercorso la genesi del progetto sino ad oggi, è tutta colpa del progetto originale che non teneva conto di moltissimi aspetti, con lui anche il responsabile del procedimento Antonio Ferro «il sistema di telecontrollo era pressoché assente, inoltre non c’erano l’arredo urbano e l’illuminazione pubblica», «il progetto originale mancava di una serie di elementi assolutamente necessari, ora ci sono – ha precisato il direttore dei lavori Pietro Gilardoni –, ma non è l’opera di un pazzo, 20 anni fa si diceva: Questi sono i soldi poi si vedrà».

«C’è capitata la ventura di dovercene occupare» ha affermato il primo cittadino comasco che ha sottolineato la necessità del blocco del cantiere nel 2012, ma già sostanzialmente fermo dall’anno precedente, «l’abbiamo fatto non a cuor leggero», dati i rischi per la stabilità dell’area. La subsidenza si è accelerata di 3-4 volte rispetto al normale che come ha ricordato il geologo Fabio Brunamonte è normalmente di 3-4mm l’anno. Per questo si è dovuto aggiungere molti più pali per la fondazione delle nuove vasche verso S. Agostino, addirittura 10 chilometri in più.

E le varianti precedenti? «È la numero 3, ma le prime due sono state solo parzialmente attuate» ha precisato Ferro, la prima, nel 2010, non è stata attuata pienamente per motivi di bilancio, la seconda prevedeva già una terza modifica ed era stata sottoscritta con riserve da Sacaim, la ditta esecutrice dei lavori, che non la riteneva pienamente attuabile.

I nuovi progettisti hanno quindi spiegato come sarà il nuovo lungolago, con le strutture tecniche, la nuova biglietteria della Navigazione, il nuovo bar Al molo, una centrale elettrica e un edificio polifunzionale (seconda biglietteria da utilizzare quando dovesse presentarsene la necessità e locale tecnico). «Con grandi vetrate e lamiere metalliche – ha precisato l’architetto Lorenzo Noè – in una lega speciale che varieranno colore con il cambiamento del tempo richiamando il lago e il cielo». Sono previsti anche due ponti sul collegamento fra il lago e la darsena e una gru verrà posizionata in riva davanti alla stazione di Como Lago, per ricordare la vecchia zona di carico portuale, anche la locomotiva, ora ai giardini a lago, verrà riposizionata per ricordare la stazione a lago delle ferrovie dello stato. L’architetto Angelo Dal Sasso ha spiegato precisamente il progetto con le 9 connessioni previste con la città, «dei cannocchiali visivi», che prevedranno l’apertura di spazi all’interno del viale dei tigli da S. Agostino alla Ca’ Bianca e i due bastioni di fronte a piazza Cavour.

Un problema di non facile soluzione che non potrà essere risolto a breve sarà, come ricordato da Capsoni, quello della regimentazione delle acque chiare che confluiscono nel torrente Valduce e nella roggia Brambilla a S. Agostino per cui sarà necessario il rifacimento della rete fognaria bianca e il controllo di tutte le immissioni nei due corsi d’acqua.

Ma le paratie?

Saranno semiautomatiche, da terra, una striscia continua rossa ne segnalerà la presenza quando saranno chiuse, al di sotto della quale sarà presente un alloggiamento per le stesse, «non ci saranno panconi da portare via e poi da stoccare» ha spiegato Gilardoni.

La seconda parte della serata si è risolta invece in un confronto serrato fra maggioranza e opposizione, con screzi sulle tempistiche, mentre Laura Bordoli, Ncd, ha chiesto di prevedere un’altra seduta per poter discutere e sentire meglio gli esperti, «la scelta delle tempistica è stata fatta in conferenza di capigruppo» ha replicato Marco Tettamanti, Como civica, Marco Butti, Gruppo misto, ha chiesto cosa fosse intenzionato a fare il presidente del Consiglio Stefano Legnani, che ha cercato di far rispettare i tempi a tutti gli intervenuti pur di chiudere in una serata, ma a ridosso della mezzanotte ha annunciato il prosieguo della stessa giovedì 16 aprile.

«Lei ha voluto fermare il cantiere delle paratie per una ragione politica, per lasciare il suo segno» ha attaccato il sindaco Sergio Gaddi, Fi, non trovando sponde però neanche fra gli altri membri dell’opposizione, «dal 2008 al 2010 la subsidenza ha fatto sprofondare la zona di 4 centimetri – ha contrattaccato Andrée Cesareo, Pd –, sospendere i lavori è stato un atto responsabile», per la sicurezza pubblica e evitare danni ingenti ha aggiunto. «Non l’abbiamo fermato noi – ha detto Gianni Imperiali, Como civica – il problema è strutturale». «Il centrodestra che ha governato la città per due decenni ha deciso l’operazione paratie – è intervenuto Italo Nessi, Como civica –, una spesa ingente, al posto della quale avremmo ora potuto sistemare scuole e strade». [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Per non dimenticare

migrandoRiproponiamo per la Giornata della Memoria, dal libro Migrando nel terzo millennio [Atti del Convegno del 1999 del Coordinamento comasco per la Pace, edizioni ecoinformazioni], gli interventi di Lilliana Segre, deportata a Auschwitz e di Roberto Camerani, partigiano deportato a Mauthausen.  Leggi gli interventi.